light novel stefania ciocca

Giappomania: conoscere le light novel

Il termine light novel non è ancora diffuso da noi, se non tra gli appassionati di lungo corso dell’universo narrativo giapponese.

Possiamo ben parlare di Giappomania, sebbene la passione per il mondo nipponico sia sempre stato presente nella società occidentale. con momenti più o meno intensi.

Questa giappomania ora è cresciuta proprio a partire dal mercato editoriale dei manga, ai quali il pubblico più giovane è arrivato grazie a moltissime serie anime su Netflix.

Grazie a questo incremento anche altri generi e settori editoriali si stanno nutrendo a piene mani dal mondo giapponese, e non sembra che la tendenza stia stancando il pubblico.

Ci sono buone ragioni perché anche il genere della light novel possa diventare più diffuso di quanto non lo sia ora.

Light Novel significa letteralmente “romanzo leggero”.

Molti manga, in origine, sono stati tratti dalle light novel.

Una tipologia di romanzo che infatti ricorda molto il manga, avendo con esso numerosi scambi.

Leggendone qualcuna ho avuto l’impressione che fossero come dei manga senza le figure, più “condensate”.

La light novel può essere il soggetto di base che potrà poi diventare un manga o un anime o, al contrario, può essere tratta da uno di questi due linguaggi.

Gli scambi con manga e anime sono infatti molto prolifici.

Ricercando in rete ho trovato questi due post che tracciano lo sviluppo storico del termine light novel.
Qui un articolo su Space Nerd e qui uno su Novelle Leggere.

Light Novel: sono davvero romanzi “leggeri”?

Mentre leggevo e “studiavo” ho subito pensato al grosso equivoco che potrebbe innescarsi.

Un equivoco di target che ha un doppio punto di vista.

Da un lato, essendo una forma narrativa strettamente legata al manga, c’è chi potrebbe pensare di dare una light novel anche a quei ragazzini che, a 8 o 10 anni, sono appassionati di anime e manga.

Oppure, dal momento che “light” fa pensare a leggerezza, si potrebbe pensare che le light novel siano letture facili.

Light novel non vuol dire lettura semplificata!

Come per la maggior parte dei linguaggi narrativi provenienti dal Giappone, anche con la light novel bisogna fare un discorso più ampio.

Faccio un passetto indietro agli anni ’80 e ’90…

light novel stefania ciocca

Anni in cui i canali tv sono stati invasi dagli anime con cui moltissimi della mia generazione sono poi cresciuti.

Molti ignorano che tanti dei nostri amati “cartoni animati” sono stati censurati perché ritenuti inadatti al pubblico di bambini della fascia pomeridiana.

Un esempio clamoroso è stato Piccoli problemi di cuore (in originale Marmalade Boy), talmente stravolto nella trama attraverso taglia e cuci di montaggio da avere ben 6 puntate in meno.

In Italia vige il pregiudizio di eredità disneyana per cui se è un cartone animato, allora è per forza destinato ai bambini.

Il cinema d’animazione, il manga e in un certo senso anche la light novel, sono tutti linguaggi autonomi.

Non sono generi di riferimento nati specificamente per bambini e ragazzi.

Sono linguaggi autonomi che al loro interno hanno una suddivisione per generi e per target.

Quei cartoni animati che arrivarono in Italia negli anni ’80 e ’90 vennero buttati nel calderone “cartoni per bambini”, salvo poi mutilarne l’opera finale in maniera selvaggia.

Solo che in origine erano pensati per un pubblico diverso, per età e per interessi.

Le light novel sono a loro volta un linguaggio a sé che hanno all’interno generi letterari e target di destinazione differenti.

Ce ne sono di ambientazione futuristica fantascientifica, realistica e romantica.

Possono rivolgersi a un pubblico adolescenziale oppure più maturo, più maschile o più femminile, più abituato all’azione o più alla riflessione.

Light non significa quindi semplice.

Non scadete nell’errore di pensare di regalare una light novel a un lettore scarso appassionato di videogiochi pensando che “tanto è una cosa light, non lo spaventerà”.

La costruzione dei mondi di alcune light novel così come la presenza di personaggi e l’evoluzione degli stessi non sono sempre di immediata comprensione.

Bisogna essere avvezzi all’esercizio della figurazione mentale che la lettura aiuta a sviluppare.

Inoltre quasi tutte le light novel sono scritte con un carattere abbastanza piccolo.

light novel stefania ciocca

Quali sono le caratteristiche delle light novel?

– Hanno un formato e una grafica di copertina che ricorda i manga, ma al loro interno sono scritti come un romanzo, con una suddivisione in capitoli e qualche illustrazione.

– Possono essere autoconclusive (come quelle di Makoto Shinkai) oppure essere seriali, proprio come i manga

– Alcune sono tratte da manga, altre diventeranno manga o anime.

– Alla light novel afferiscono generi diversi: c’è molta fantascienza ma anche una discreta presenza di romanticismo o ambientazioni storiche (non tutti nella stessa light novel)

  • Alcune light novel nascono da fenomeni del web, un po’ come accade a molti romanzi nati su Wattpad (e che a loro volta sono un’evoluzione delle fan fiction)

– La maggior parte delle light novel sono consigliabili a partire dai 15 anni, valutando di volta in volta a seconda del lettore.

– Sono ovviamente adatte anche agli adulti, anzi, alcune sono pensate più per adulti che per adolescenti.

– La commistione di linguaggi

Su quest’ultimo punto aggiungo una riflessione, certamente non nuova per chi svolge attività di promozione della lettura tra i lettori più giovani.

La narrazione non è propria solo dei romanzi.

Così come nel mondo del lavoro si parla di storytelling quando si fa comunicazione, allo stesso modo si parla di narrazione crossmediale quando si fa riferimento al mondo dei ragazzi.

La comunicazione di sé sui social media, cioè che si mostra su TikTok, i giochi di ruolo, la narrazione del linguaggio cinematografico e di quello seriale.
La narrazione di manga e graphic novel e tutto il worldbuild che sottosta a moltissimi videogiochi.

Tutto è narrazione e la narrazione circonda tutto.

I ragazzi, anche quando non leggono romanzi così come intendiamo noi adulti, non sono privi di meccanismi narrativi.

La light novel in questo senso rappresentano una commistione di narrazioni: dallo scambio con anime e manga, all’universo dei videogiochi di cui riproducono gli schemi sino alla serialità delle narrazioni a puntate (dice niente il feuilleton?).

Light novel: quali scegliere?

Non è difficile orientarsi al momento, visto che l’assortimento di light novel è piuttosto limitato.

In Italia il principale editore è JPop che conta moltissimi titoli, alcuni dei quali considerati pietre miliari delle light novel.

Consiglio di sfogliare qui la sezione del catalogo JPop dedicata a questi romanzi leggeri.

Da questo catalogo, a un pubblico più giovane, mi sentirei di consigliare:

  • Promised Neverland, ambientazione fantasy/mostruosa, a partire dai 12 anni, già fortunata serie di manga.
  • Your Name, genere romantico con un pizzico di fantasy, dai 14 senza limite. Già un anime spettacolare.
  • In realtà consiglio tutto Makoto Shinkai, recentemente pubblicato anche da Einaudi con il bellissimo romanzo Lei e il suo gatto.

Novità del 2022 è la nascita della casa editrice Dokusho Edizioni, che ha scelto proprio di specializzarsi in light novel.

Al momento ne ha pubblicate due ben distinte come worldbuild:

  • Il monologo della speziale: ambientato alla corte imperiale, seguiamo la diciassettenne Maomao che è finita tra le ancelle delle concubine dell’imperatore. Presto però si rendono conto che Maomao è acuta osservatrice e il suo talento di speziale non può rimanere nascosto a lungo. Jinshi, lo splendido eunuco di corte, non riesce a non coinvolgere Maomao nella risoluzioni di piccoli e grandi intrighi. Una light novel con una protagonista molto intrigante, con trame che spaziano dal giallo all’ambientazione storica e che si muove su una narrazione episodica. Adatto a partire dai 14 anni.
  • Mi sono reincarnato in uno slime: il protagonista è un salaryman di 37 anni, con una vita un po’ svagata, senza alcun talento particolare. Durante una rapina rimane ucciso…e scopre di essersi reincarnato in un slime. Se in apparenza può sembrare un declassamento, il protagonista scopre che in realtà ha acquisito una serie di poteri e di skills incredibili. Non è il mio genere poiché il  worldbuild è mutuato dal mondo dei videogames e forse proprio per questo piacerà a questo tipo di appassionati.

Sul sito di Dokusho Edizioni c’è anche una bella parte blog dedicata alla conoscenza e alla scoperta del mondo light novel.

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