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Quali sono gli albi per relazionarsi? Una chiacchierata con Terre di Mezzo

L’idea di una chiacchierata sugli albi per relazionarsi è nata dalle tante condivisioni avute nell’ultimo anno con Serena Neri.

Per chi non lo sapesse io e Serena siamo partner in crime per quanto riguarda la divulgazione degli albi illustrati in riabilitazione e per creare relazione.

Ci siamo conosciute su instagram (qui un’intervista) e insieme abbiamo lanciato due corsi dedicati sia a professionisti della salute mentale sia a insegnanti ed educatori.

Gli albi illustrati in riabilitazione, un corso (2022)

Mancava ancora qualcosa però…

A mancare era una condivisione più profonda con il mondo dell’albo illustrato.

Ed ecco che l’occasione di condivisione è arrivata nel momento in cui abbiamo potuto  dialogare con Terre di Mezzo, un editore di albi illustrati molto presente nei nostri rispettivi lavori e nei nostri corsi.

E’ bellissimo quando professioni diverse si riuniscono e realizzano di condividere gli stessi valori.

Nel nostro caso il valore comune è rappresentato dal considerare gli albi illustrati un modo per relazionarsi.

Con noi stessi, con gli altri, con il mondo.

Da questo desiderio di confronto e condivisione è scaturita una chiacchierata sul profilo instagram dell’editore.

Qui l’intervista che Terre di Mezzo ci ha dedicato. 

Terre di mezzo albi per relazionarsi stefania ciocca serena neri

Un dialogo che è stato moderato da Elena Parasiliti per conto della casa editrice e che si è svolto intorno ad alcuni titoli di albi per relazionarsi raccontati secondo i nostri sguardi.

Serena Neri ha uno sguardo tecnico finalizzato all’utilizzo dell’albo illustrato in ambito terapeutico.

Io degli albi guardo molto la narrazione, sia dal punto di vista espressivo che dal punto di vista della ricaduta sulla narrazione del sè.

E poi c’è Terre di Mezzo che questi albi illustrati li pensa, li realizza, li mette nelle nostri mani.

Terre di Mezzo

Di quali albi per relazionarsi abbiamo parlato?

Trovate la diretta integrale qui, sul profilo instagram di Terre di Mezzo, seguendo questo link.

La diretta a tema albi per relazionarsi si è collocata in un momento storico particolare.

Un momento in cui la parola guerra esce dai libri di storia per piombarci addosso con tutta la portata che la ricaduta che può avere sugli individui.

Anche in questo senso gli albi illustrati possono essere un valido aiuto, se osservati con sguardo curioso e desideroso di andare oltre.

Abbiamo cominciato parlando di spazi bianchi.

Sono quelli che gli albi illustrati lasciano aperti: gli albi si compongono di due codici narrativi, uno testuale e uno iconografico.

Dalla combinazione di due narrazioni ne scaturisce una terza che li vede compenetrarsi e dopo una quarta: quella che risuona dentro di noi e che noi completiamo riempiendo proprio quegli spazi bianchi.

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Abbiamo parlato di Cosa c’è nella tua valigia? di C.Naylor Ballesteros, un albo illustrato dove ci si relaziona con l’altro e con il suo vissuto.
Dove lo straniero si è già relazionato con un vissuto chiuso e nascosto in una valigia.

E’ una relazione possibile quella dove si dubita dell’altro?
S’, nel momento in cui il pregiudizio lascia il posto all’empatia e quindi all’accoglienza.

Un albo illustrato che solo in superficie racconta una storia di accoglienza: in profondo racconta una storia di elaborazione del vissuto, di fughe e di nuovi inizi, di scelta di ciò che vogliamo portare con noi.
Di scelta di chi vogliamo essere noi in rapporto con l’altro.

Il secondo tassello della nostra chiacchierata sugli albi per relazionarsi è stato Ascoltami Elefante di N.Robert e V.Vidali.

Per Serena Neri è un albo fondamentale in questo momento in cui le notizie arrivano nelle case e fanno scaturire molte emozioni: tristezza, ansia, paura, rabbia, indifferenza.

In Ascoltami Elefante c’è un elefante riverso a terra, chiuso nel suo stare. A nulla valgono i tentativi degli animali di smuoverlo, divertirlo, coinvolgerlo.

Per Serena il senso del suo lavoro sta in quell’immagine in cui nasce una relazione tra l’Elefante e il topolino. Quest’ultimo si limita a “stare con” mentre l’Elefante “sta” con la sua tristezza.

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Abbiamo continuato con L’ospite inatteso di Antjie Damm perché incontrare e trovare quello che auspichiamo le persone possano trovare negli albi per relazionarsi (e non solo) è qualcosa che può giungere in maniera inaspettata.

Come inaspettato, inatteso, è l’incontro tra sguardi diversi, esattamente come è accaduto a noi.

L’ospite inatteso di Antje Damm

Nell’Ospite inatteso vedo l’apertura a una possibilità che spesso da adulti vediamo sempre più lontana, ma allo stesso tempo vedo una ricerca espressiva che si muove sull’utilizzo del colore e della fotografia per dare rappresentazione al sentire.

Serena Neri nell’Ospite inatteso vede la doppia lettura, adulta e bambina.
Ci vede la relazione terapeutica, ci vede l’accoglienza e vede il cambiamento insito nel modo di narrare.

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Una storia molto in ritardo di Marianna Coppo è un cavallo di battaglia di Serena Neri, di cui parla spesso anche nel corso sugli albi illustrati in terapia.

Per lei l’albo è un perfetto gancio visivo là dove esistono immaturità o difficoltà nell’esprimere determinati stati d’animo.

Con Immagina di E.W.Martin ho potuto portare la mia testimonianza dell’utilizzo degli albi illustrati con i fotografi.

Fotografi adulti, lontani dal mondo degli albi per bambini ma dove un libro come Immagina si colloca nel filone della comunicazione visiva e della costruzione di una narrazione, fatta di una sequenza di eventi correlati da un senso.

Ciò che abbiamo voluto sottolineare è che dagli albi per relazionarsi sono banditi i libri a tema.

E’ stato chiaro quando si è parlato di Ci conosciamo? di Tina OziewiczAleksandra Zając che che un occhio poco attento potrebbe etichettare come “libro sulle emozioni”.

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Ci conosciamo? tratta sì di emozioni, ma lo fa in maniera per nulla didascalica: è un albo che presenta la tristezza come una coperta.
Una coperta pesante o leggera, comunque qualcosa che ci deve contenere.

Gli albi per relazionarsi facilitano la rappresentazione di un sentimento.

E saper rappresentare nutre ed è conseguenza dell’immaginazione.

Scritto e illustrato da me di Liniers ci ha offerto l’occasione di parlare di presentarsi e di descriversi, di immaginarsi in situazioni pericolose e di sapere che siamo in grado di avere gli strumenti per uscirne.

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Un albo che colpisce perché consente di fare spazio a un modo di presentarsi (in questo caso disegnando) imperfetto ma che va bene.
E Terre di Mezzo ha un altro libro bellissimo da collocare in altri contesti come La via del disegno brutto di Alessandro Bonaccorsi.

Come disegnare (anche se non si è capaci di farlo)

Deformazione personale mi porta infatti ad accostare questi due libri e di pensarli in funzione di team building là dove si collocano espressioni come problem solving, design thinking e life design.

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Infine ci siamo confrontate su Se chiudi gli occhi di V.P.Escrivà e C.Ranucci. 

Se Elena vede un albo prezioso per risolvere i conflitti, io vedo la differenza tra descrizione e narrazione, mentre Serena si concentra sulla parte narrativa dello show don’t tell.

Del fatto che in fondo tutte le narrazioni vanno bene perché sono punti di vista diversi ma ugualmente validi.

Se chiudi gli occhi: sentire e ascoltare

Con albi per relazionarsi noi intendiamo proprio questo: far coesistere modi e mondi diversi all’interno della narrazione.
E della narrazione favorita dalla lettura.

Sono davvero grata per questa occasione di scambio: ne esco più ricca ma anche più consapevole del fatto che “fare i libri” non è solo operazione commerciale.

Chi realizza libri e albi illustrati pone nel suo lavoro un insieme di caratteristiche che formano la professionalità e i valori sono parte fondante di essa.

La bibliografia completa degli albi per relazionarsi di terre di mezzo

(sfogliabile anche su Issu)

Ascoltami elefante
Nadine Robert, Valerio Vidali
Sfoglia qui

Ci conosciamo? Sentimenti, emozioni e altre creature
Tina Oziewicz, Aleksandra Zajac
Sfoglia qui. 

Cosa c’è nella tua valigia
Chris Nylor-Ballesteros
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Immagina
Emily Winfield Martin
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L’ospite inatteso
Antje Damm
Sfoglia qui

Scritto e illustrato da me
Liniers
Sfoglia qui

Una storia molto in ritardo
Marianna Coppo
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La via del disegno brutto
Alessandro Bonaccorsi
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