Cenere di Jonathan Auxier

Cenere di Jonathan Auxier ha un sottotitolo molto suggestivo: Storia di una bambina e del suo mostro.

Vale la pena cominciare dalla fine, cioè dalle note dell’autore.

Spesso le persone mi chiedono se diventare genitore ha ispirato la mia scrittura […] la nostra figlia più piccola, hazel sparrow, si è dimostrata il tassello decisivo.
è nata con la sindrome di down e con una grave malformazione cardiaca congenita […] con tanta sofferenza è arrivata la saggezza. ho dovuto scegliere di amare qualcuno che sapevo, con ogni probabilità, mi avrebbe spaccato il cuore irrimediabilmente.
è grazie a questa esperienza che alla fine sono stato capace di raccontare la storia di nan.

Nan è la protagonista di Cenere.

Siamo nella Londra vittoriana, quella di Dickens, quella che dopo la rivoluzione industriale ha visto le classi più basse piombare nella miseria più nera.

Nera come la cenere che ricopre i piccoli spazzacamini, e nera come il fango del Tamigi dove i mudlarkers cercano qualsiasi cosa o avanzo possa essere venduto in cambio di cibo.

E’ uno spaccato storico veritiero quello raccontato in Cenere di Jonathan Auxier: è la Londra degli ultimi e del lavoro minorile.

e in particolare degli spazzacamini.

Nan, la protagonista, è un’arrampicatrice: è l’altro nome degli spazzacamini.
Come tutti gli arrampicatori, pur essendo molto giovane, Nan ha un “prima” e un “dopo”.
“Prima” è quel periodo antecedente alla vita da spazzacamino.
Il dopo è il presente ed è miseria.

Cenere di Jonathan Auxier

In realtà il “prima” di Nan non era fatto di ricchezze materiali, ma era fatto di gioia e magia perché Nan si accompagnava sempre allo Spazzacamino.
Di lui non sappiamo quasi mai il nome, ma sappiamo che per Nan è stato come un padre: nelle giornate più gelide, più affamate, più tristi, Nan è stata lo scopo dello Spazzacamino.

Cenere di Jonathan Auxier è infatti un romanzo sull’amore verso il prossimo.

Quell’amore e quel prendersi cura di qualcuno che danno uno scopo anche a chi non ha nulla.

Per lei ha inventato storie, per lei ha creato la magia, per lei ha nascosto dietro un sorriso la tristezza e la malattia che se lo stava portando via.
E un giorno lo Spazzacamino è sparito, e per Nan è arrivato il “dopo”.

Un “dopo” che si chiama Crudd, il suo Mastro Spazzacamino (il suo Padrone), e si chiama Schilling-Tom, Whistle, Roger, Newt.
I nomi dei suoi compagni di lavoro.

Lo Spazzacamino  non ha lasciato a Nan solo ricordi che fanno male per quanto sono stati felici: le ha lasciato anche un tizzone.
Un piccolo frammento di carbone che è sempre stranamente caldo.

Un giorno Nan rischia di precipitare nel fuoco ma miracolosamente si salva e il merito è di quel pezzo di tizzone…che è vivo.
Il tizzone è il Mostro del sottotitolo.
O meglio:

Il mostro di Nan è un golem, modellato da ciò che rimaneva di un tizzone.

Il golem di Nan viene ribattezzato Charlie e dal momento che la ragazza, essendo scampata alla morte, non vuole tornare da Crudd, decide di prendersi cura di questo essere enorme, ingombrante eppure ingenuo come un bambino di pochi anni.

Se Cenere di Jonathan Auxier è un romanzo sull’avere uno scopo nella vita, è ben chiaro quale sia lo scopo di Charlie.

E’ un golem, e come la tradizione ebraica insegna, il golem porta protezione agli ultimi.
Il golem dona sè stesso per gli altri.
Ma una volta assolto i suo compito, “per il golem non c’è lieto fine”.

Non entro in ulteriori dettagli, Cenere di Jonathan Auxier è un libro intenso e commovente.

Ecco i miei motivi per cui leggere Cenere di Jonathan Auxier

1.Cenere è una storia di avventura nel pieno solco di una tradizione letteraria che vanta tra i suoi massimi esponenti Charles Dickens fino ad arrivare a Katherine Rundell. Sullo scaffale ideale posizionerei Cenere di Jonathan Auxier accanto a Oliver Twist e a Sophie sui tetti di Parigi. Storie di ultimi e storie di riscatto, storie di miseria e storie di grandi passioni e sentimenti; storie dove ci sono adulti spregevoli e dove si trovano adulti come perle rare. In Cenere c’è tutto questo.

2. Lo spaccato storico e sociale: la Londra vittoriana degli ultimi è una pagina storica ben nota, soprattutto per quanto riguarda il lavoro minorile e i diritti dei bambini, che semplicemente non erano calcolati. Raccontare la storia degli spazzacamini e dei Mudlarkers permette di raccontare la Londra della rivoluzione post industriale ma anche dei cambiamenti in atto nella società: dalla cecità dei ceti più abbienti alla nascita delle società di mutuo soccorso, dalla necessità di istruzione sino ai provvedimenti reali presi nei confronti dei lavoratori giovanissimi.

3. Le tradizioni: quella principale è senza dubbio quella ebraica del golem. Raccontata così può sembrare che il libro sia un pastiche, invece gli elementi che afferiscono alla cultura ebraica sono davvero ben dosati e certamente non sono inseriti a caso: sia lo Spazzacamino che altri personaggi sono di religione ebraica. Il fatto che questa prospettiva sia diventata parte integrante ben assimilata e dosata nella narrazione è un altro punto a favore del libro.

Nella storia compaiono altre tradizioni tipiche del mondo vittoriano come quella del Green Man di Calendimaggio o la Guy Fawks Night del 4 novembre: momenti di festa dove avvengono importanti azioni nello svolgimento narrativo. Non è un caso: le celebrazioni popolari favoriscono il caos, il ribaltamento. E’ in quelle occasioni che ciò che separa l’alto dal basso si assottiglia e mondi differenti collidono.

4.L’intenzione: Cenere non è un romanzo di buoni sentimenti, non scade in toni banali e paternalistici. Ma è un romanzo con grandi sentimenti: si sorride, si piange, si teme per la vita dei personaggi.
Trovo bellissima l’evoluzione emotiva di molti di loro, un’evoluzione che ricorre più volte e che possiamo chiamare con nomi diversi: compassione, amore, altruismo, speranza, empatia, senso di giustizia.

Più in generale, Cenere di Jonathan Auxier dimostra

come anche nella più nera disperazione, nella miseria più misera, si possa avere uno scopo se ci si apre agli altri.

Un grande insegnamento che arriva attraverso una bellissima storia.

Davide Bonazzi via Pinterest
Davide Bonazzi via Pinterest

 

Se vi state chiedendo quale sia la migliore fascia di età e se siete habitué di questo blog la risposta la sapete già.

I libri belli non hanno un limite di età, né in su né in giù.

Dare un limite a Cenere sarebbe come limitare Il canto di Natale di Dickens.

Tuttavia, se volete proporlo a scuola, lo indicherei per la fascia 11-14.

Progetti didattici che possono accompagnare la lettura di Cenere di Jonathan Auxier

Approfondimenti storici: vista la sua ambientazione, è facile collegare Cenere alla materia storia con un focus sul mondo vittoriano, sulla società vittoriana, sulle conseguenze della rivoluzione industriale.
Magari integrando anche spezzoni di film e brani di altri libri.

– Collegamenti con l’attualità: lo sfruttamento minorile e il diritto all’istruzione non sono tematiche che si esauriscono e risolvono entro l’epoca vittoriana. Sono tutt’ora ben presenti nel mondo odierno.

– Le tradizioni: accompagnandosi magari ad un focus che si avvicina alla Giornata della Memoria, vale la pena affrontare qualche aspetto della cultura ebraica, approfondendo ad esempio la figura del Golem. Suggerisco la lettura del bellissimo albo illustrato Frantz e il Golem di Orecchio Acerbo. Una piccola meraviglia che mostra come la parola sia fondamentale nella cultura ebraica, in grado di dare (o togliere) la vita.

Gli spazzacamini: in Cenere compaiono due mestieri, quella dei mudlarkers (che viene affrontata anche nel libro Nebbia di Marta Palazzesi edito da Il Castoro) e quella degli spazzacamini. Se i primi sono legati a Londra e al Tamigi, dei secondi si ha testimonianza ovunque nel mondo.

Per voi insegnanti che mi leggete qui, dall’Italia, segnalo che nel nostro paese si tiene annualmente il Raduno Mondiale dello Spazzacamino. Si svolge a Santa Maria Maggiore, piccolo e bellissimo comune della Valle Vigezzo, una valle conosciuta per i suoi pittori…e per gli spazzacamini. Lì c’è il Museo dello Spazzacamino che ricorda l’emigrazione vigezzina nel mondo attraverso il mestiere dello spazzacamino. Potrebbe essere un progetto speciale che potrebbe coinvolgere anche il Museo stesso.

Qui sopra c’è un video che mostra la grande rievocazione del Raduno Internazionale dello Spazzacamino che si tiene a settembre a Santa Maria Maggiore. Ovviamente l’edizione 2020 è cancellata.

Lascia un commento