albi illustrati imperdibili_Stefania Ciocca

Albi illustrati imperdibili per l’estate (scelti a sentimento)

Ecco un tipico post che non ha un filo conduttore.
Quindi uno di quei post che non faccio mai!

La verità è che sto cercando di utilizzare sempre di più i video nelle stories di instagram e mi rendo conto che le persone amano vedere gli albi illustrati (e buongiornissimo, alla buon’ora!).

Tra le varie richieste che mi sono state fatte, ce n’è stata una specifica.

Albi illustrati imperdibili per l’estate?

Nel senso di albi illustrati belli e piuttosto nuovi da acquistare a vagonate per far passare il tempo lento dell’estate

Eccovi accontentati.

ho scelto gli albi illustrati imperdibili così, a sentimento, pescando tra le ultime uscite che in qualche modo hanno acceso la mia curiosità.

Come sempre devo darmi un limite, se no invece di 7 ve ne metterei 100, e anche i blog hanno i loro limiti di spazio.

L’esclusione non è sempre indice di scarsa attenzione o di non apprezzamento. E’ solo necessaria.

Ma veniamo a un’altra questione importante.

So già che qualcuno chiederà l’età.
Formalmente gli albi illustrati vanno benissimo già a partire dai 3 anni.
Quando cioè i bambini sono in grado di mantenere l’attenzione per le storie un po’ più lunghe.

Quello che però molti ignorano, è che l’albo illustrato ha una data di inizio, ma non una di fine: potete continuare a leggerli anche dopo i 3 anni, anche quando i vostri bambini inizieranno a leggere in autonomia, anche quando saranno bravi ma vorranno condividere con voi il piacere di una storia.

E potete non abbandonare più gli albi illustrati, nemmeno da adulti.

Leggi anche: Gli albi illustrati sono solo per bambini?

ECCO GLI Albi illustrati imperdibili del 2020

Che poi non sono tutti tutti nel 2020.
Qualcosa è nel 2019.
Mi perdonerete?
Sono comunque imperdibili!

Pastelli alla riscossa, D.Drew-O.Jeffers, Zoolibri

Se avete dei bambini probabilmente troverete gli oggetti più disparati negli angoli più assurdi.

Ecco, ora immaginate cosa potrebbero raccontare quegli oggetti dal remoto luogo domestico dove si trovano.
E per farlo utilizzano le vintagissime cartoline postali.
In Pastelli alla riscossa i pastelli a cera di Dante iniziano a inviare cartoline raccontando dove si trovano e che fine hanno fatto.

C’è il pastello che si è fuso insieme a un altro pastello, creando un ibrido bizzarro.
C’è il pastello che è rimasto attaccato ad un calzino.
C’è il pastello fosforescente, che per qualche oscuro (!) motivo è rimasto in cantina e ora è terrorizzato dal buio…

La bellezza di questo albo illustrato è riassumibile in tre punti:
– i colori, luminosi, brillanti, a volte fluo. Dal resto sono i pastelli i protagonisti…
–  la presenza delle cartoline come strumento narrativo di storia nella storia
– il punto di vista creativo: è la dimostrazione che per trovare una buona storia non serve andare chissà dove. Basta guardare sotto al divano…

Io lo associo al romanzo per ragazzi Storie di calzini e altri oggetti chiacchieroni di Bernard Friot e pubblicato da Il Castoro.

Di Pastelli alla riscossa c’è pure una recensione qui.

Un bravo elefante, S.Mulazzani-G.Zoboli, Topipittori

La coppia Mulazzani-Zoboli di solito genera albi illustrati caratterizzati da una semplice poesia del quotidiano punteggiata di quell’ironia che si disegna proprio nella combinazione di parole e illustrazioni.

Un bravo elefante ha come soggetto le azioni che un bravo elefante deve compiere ogni mattina.

Esiste una quota di albi illustrati che costruiscono la propria storia cesellandola con ironia proprio a partire da un elenco di buone abitudini che si cerca di trasmettere ai bambini.
Abitudini che vogliamo i bambini prendando, ma se guardiamo bene alla nostra vita di adulti, siamo anche noi così bravi?

La domanda è retorica, ed è per questo che questa tipologia di albi è tremendamente divertente se letta anche con occhio adulto.

Nel catalogo Topipittori vi consiglio anche lo splendido silenti book Professione Coccodrillo, e poi vi invito a guardare la serie Cosa fa un dinosauro quando… edita da Il Castoro.

In Un bravo elefante vediamo a cosa è abituato Eleazar: per esempio a dormire 8 ore, a fare una bella colazione, ad andare in bagno e nel mentre leggere i suoi fumetti preferiti.

Le illustrazioni sono da assaporare, come un piatto di ricca frutta fresca ed esotica.

E’ scritto in stampatello maiuscolo.

albi illustrati imperdibili_Stefania CIocca

Harold e la matita viola, C.Johnson, Camelozampa

Albo illustrato letteralmente acclamato.
Decisamente tra gli albi illustrati imperdibili!
All’estero è  infatti considerato come un pezzo da collezione immancabile, e mancava solo a noi qui in Italia.

Perché tutto questo clamore?

Perché Harold e la matita viola si costruisce sulla semplcità.
La storia è composta da 3 elementi + 1.
– La pagina bianca
– Harold
– Il segno viola della matita
E il +1?
E’ la fantasia.

Harold vuole fare una passeggiata al chiaro di luna, ma la luna non c’è. Lui però ha una matita viola e tanto basta per potergli permettere di disegnare tutto quello che manca: la luna, la strada, la foresta, le mele…

E’ un albo cult perché nella sua semplicità ci sono moltissimi simboli e significati.

La matita viola è ovviamente l’immaginazione, nel caso di Harold si parla di “una grande matita viola”.
L’immaginazione di un bambino è sconfinata e a un certo punto sembra quasi che sovrasti Harold.
La stessa pagina bianca, interpretata con occhio adulto, ha moltissimi significati.

Ed è proprio per questo che Harold è, a buona ragione, un pezzo da collezione.

A livello narrativo è un albo che si costruisce sull’aspettativa, perché presto si crea quel meccanismo del domandarsi “cosa succede nella prossima pagina?”.
Un po’ lo stesso meccanismo di Fortunatamente di R.Charlip di Orecchio Acerbo.

La strada verso casa, A. Myakoshi, Salani

Ok, non è da annoverare tra gli albi illustrati imperdibili del 2020.
E’ tra gli imperdibili del 2019.

Inizialmente, ai meno avvezzi, questo albo potrebbe inquietare per i colori scuri: c’è un predominio di neri, grigi, bianchi e come colore c’è solo il tenue giallo delle luci.

Lo stile del disegno, decisamente giapponese (mi ricorda moltissimo Komako Sakai di Anna si sveglia di Babalibri) è in realtà il principale fattore che ci immerge in quell’atmosfera che tutti abbiamo vissuto.

Quel momento in cui, da bambini, stiamo cadendo piano piano verso il sonno.
Il buio ne fa parte.

La storia è molto semplice: una mamma tiene in braccio il suo bambino mentre sta percorrendo la strada per tornare a casa.
Un gesto quotidiano, banale, ma che nasconde tanti dettagli: una finestra che si chiude, una luce che si spegne, un rumore lontano di passi, una torta che viene sfornata.

Quante sensazioni si possono collezionare, e raccontare, lungo la strada di casa?

Delicato e introspettivo, mi fa venire in mente il silenzio.
Ne avevo parlato anche in questa lista di Albi illustrati da leggere ai bambini.

Tutti a spasso, Shirley Hughes, Pulce Edizioni

Poesie per tutte le stagioni, da leggere come un piccolo rito, magari ad ogni inizio di settimana.

La vera forza di Tutti a spasso è quella di essere riuscita a creare delle istantanee dell’infanzia: tutti, tutti quanti, abbiamo provato le sensazioni che le poesie evocano.

Quale sarà la poesia da leggere mentre le giornate si fanno prima più lunghe e poi sempre più corte?

Questo è uno dei versi dell’estate:

…Le margherite fradice
in mezzo al prato
e i denti di leoni
dal capo dorato.
Schizzi di arcobaleno,
Raggi di magia,
il cortile è pieno
Di strilli di allegria!

Se volete sapere di più, avevo dedicato una recensione a Tutti a spasso qui.

C’è un orango nella mia cameretta, Sellick-Preston Gannon, Editoriale Scienza

Buffo, tenero, adatto per una lettura ad alta voce e, come tutti gli albi di Editoriale Scienza, con una finalità intelligente.

L’albo si costituisce di due parti: una prima parte narrativa e una seconda divulgativa.

La piccola protagonista si trova un orango, cucciolo come lei, nella cameretta.
E ovviamente, poiché è nella sua natura curiosa di cucciolo, combina un sacco di disastri.

La protagonista non lo sopporta più e vuole che se ne vada, ma il piccolo orango le dice che lui non ce l’ha più una cameretta alla quale fare ritorno.

E qui inizia la parte divulgativa in cui l’orango racconta quello che sta succedendo nel suo habitat.

L’eccessiva richiesta, e quindi produzione, di olio di palma ha causato il disboscamento delle foreste dove gli oranghi vivono.
E il piccolo orango ha cercato una dimora alternativa.

La bambina allora decide di scrivere una lettera di protesta e di raccontare la storia dell’orango a quante più persone possibile.
Perché infatti il libro ha un aspetto di sensibilizzazione non indifferente, al punto che consiglia proprio cosa ognuno può fare nel suo piccolo.

Due note in più: il libro è scritto in stampatello maiuscolo e in rima ed è realizzato in collaborazione con Greenpeace.

Lola non si perde, G.Rzepecka-Weiss, Nomos edizioni

Non amo molto gli albi illustrati che hanno una finalità, ma di Nomos Edizioni mi fido e qui la finalità (oltre che essere utile!) è accompagnata da una bella storia e da belle illustrazioni.

Credo che sia particolarmente utile ora che si va verso l’estate, che si faranno gite, che i bambini scorrazzerrano tra spiagge e prati.

Perché Lola non si perde ha come soggetto proprio quella cosa che, purtroppo, ogni tanto accade: quando un bambino si perde.

SI comincia già dai risguardi di copertina, con un labirinto in cui bisogna giocare a far ritrovare Lola e i suoi genitori.

Lola ci viene presentata come una bambina che si perde sempre: è distratta, segue la fantasia, si lascia affascinare da quello che vede e in pochi passi i genitori la perdono di vista.
Ecco perché il papà le ha dato le Sei magiche regole per chi si perde.

E in effetti, queste sei magiche regole, scritte per bene, ben colorate ed evidenziate, sono le regole che ogni famiglia dovrebbe condividere, perché non si sa mai cosa possa succedere.

1.non cerco, aspetto
2.non sto mai in mezzo alla strada
3.posso fidarmi delle persone in uniforme
4.sconosciuti?Nessuna fiducia!
5.tengo il contatto della mamma…nella scarpa!
6.rimango bene in vista e non mi nascondo

Ecco, credo che questo sia un albo preziosissimo da regalare ad ogni famiglia e da condividere.

Sicuramente uno degli albi illustrati imperdibili…e necessari!

Altri albi illustrati IMPERDIBILI | un elenco

(Non)C’è posto per tutti, Il Castoro (ne avevo parlato qui)
Tommaso e i cento lupi cattivi, V.Gorbachev, Arka Edizioni
Il segreto della roccia nera, J.Todd-Stanton, Babalibri
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, B.Lindgren, Lupoguido (qui la scheda)
Come parlare mucchese, I.Jonathan, Gribaudo

Bonus track!

Si ok, avevo promesso albi illustrati imperdibili per il 2020 e già mi sono concessa un paio di passi indietro al 2019.

Ma non potevo fare a meno di lasciare uno spazietto etto per altri cinque albi illustrati, scelti sempre un po’ a sentimento, tra il catalogo della mia mente.

Non ora Bernardo, McKee, Mondadori

Non ora Bernardo è uno di quegli albi che all’estero è diventato un classico, mentre qui ancora non lo conoscevamo.

E’ un libro umoristico, di un umorismo che è pure un po’ tagliente se lo si sa ben guardare.

Bernardo va a turno dalla mamma e dal papà a dir loro che c’è un mostro che lo segue.
Ma ogni volta che prova a dire “Mamma…” si sente rispondere sempre la stessa cosa: “Non ora Bernardo”.

Ora ci sono i piatti da lavare, il giornale da leggere, la casa da sistemare, altre cose a cui pensare.
E insomma, i bambini a volte sono snervanti per davvero.

Però c’è realmente un mostro.
E alla fine inghiottisce Bernardo.
Ma i genitori sono talmente occupati che non ci fanno caso e al primo cenno del mostro rispondono “Non ora Bernardo!”.

Le valenze simboliche di questo albo illustrato sono ben più profonde del primo livello di lettura.
Innanzitutto per la ricerca di attenzione di Bernardo, che a più riprese viene frustrata.
Poi la tagliente ironia con cui vengono guardati gli adulti, troppo presi da sé stessi.
Infine, la rappresentazione della frustrazione: perché come in La rabbia o Nel paese dei mostri selvaggi, a mio avviso è Bernardo che diventa un mostro.
Un mostro silenzioso ma decisamente grande e ingombrante, qualcosa di inaccettabile pur di farsi notare.
Ma anche così nulla…

Sì, lo so che dopo questa interpretazione Non ora Bernardo vi sembrerà quasi crudele, ma il primissimo livello di lettura fa anche ridere.
Dal resto parliamo di McKee, l’autore de I Tre mostri.

Argo. Il compagno di Ulisse, Isabelle Wlodarczyk, Vallardi

Pura poesia.
La mitologia nei libri per ragazzi è tema assai caro e ben frequentato.
Al punto che è difficile dire e fare qualcosa di nuovo, soprattutto quando si parla di Odissea.

Eppure Vallardi ha portato in Italia un albo che secondo me non ha avuto il successo che meritava.

La storia è ovviamente raccontata dal punto di vista del fedele Argo (storia che si ritrova nei romanzi di Einaudi Ragazzi raccontata anche da Mino Milani),

Quello che rende speciale l’albo, è la poesia delle parole.
Il racconto di Argo non è solo una narrazione dei fatti dal suo punto di vista.
E’ l’attesa spasmodica dove il vuoto è stato riempito di sentimenti e dove all’improvviso si riempie talmente tanto si amore da scoppiare.

L’intensità di questi sentimenti è resa alla perfezione dalle parole.

albi illustrati imperdibili_Stefania CIocca

Un posto silenzioso, Luigi Ballerini e Simona Mulazzani, Lapis

Amo molto questo albo illustrato che spinge i bambini a fermarsi e ad ascoltare il silenzio.

E fa del bene anche agli adulti che hanno dimenticato le mille sinfonie che il silenzio genera dentro di noi.

Aiuta a comprendere come il silenzio sia uno spazio invisibile, non tangibile, ma che lascia l’immaginazione, il respiro e la mente volare.

I testi sono di Luigi Ballerini, uno dei miei autori preferiti che in genere si rivolge alla narrativa per più grandi, ma ogni tanto regala delle perle anche negli albi illustrati.

C’è un articolo di approfondimento sull’utilizzo a scuola di Un posto silenzioso, con esiti ovviamente sorprendenti.
Lo trovate qui, sul blog di Topipittori.

Papà, Corentin, Babalibri

Un vecchio titolo del catalogo Babalibri che non manco mai di proporre.

Mi piace per il punto di vista insolito, per il disegno tondeggiante e tenero, per il finale dolcissimo.

Che succederebbe se in piena notte il piccolo di casa si svegliasse, trovasse un mostro nel letto e urlasse chiamando mamma e papà?
Mamma e papà ovviamente accorrerebbero, lo porterebbero in sala, lo consolorebbero e poi lo accompagnerebbero di nuovo a nanna.

E’ quello che succede in Papà! ma la storia viene raccontata da due punti di vista che si ripetono, uguali uguali.

Perché effettivamente, all’urlo “Papà!”, nel letto ci sono un bambino e un mostriciattolo verde.
Ad accorrere però è il papà del mostriciattolo: per lui il mostro è il bambino.

Dopo la storia si ripete, e stavolta accorre il papà del bambino.

Nel finale troviamo il bambino a letto e, timido e impaurito, il mostriciattolo che si nasconde dietro la porta.
Pian piano esce dal suo nascondiglio, si arrampica sul letto e si addormenta vicino al bambino.

In fondo tutti provano paura, tutti hanno bisogno di qualcuno che porti tranquillità.
E poi, chi è il mostro?
Anche noi siamo mostruosi per qualcun altro…

Punti di vista: gli albi illustrati ne sono pieni

Vi lascio la videolettura di Racconti in Soffitta.

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