Tre splendidi libri sulle emozioni appena usciti

I libri sulle emozioni hanno ancora qualcosa da dire?

Moltissimo.

Nonostante la saturazione, la tendenza diventata moda e la commistione di generi che ormai hanno prodotto unicorni arrabbiati, personaggi Disney gelosi e bradipi paranoici.

Come si è sviluppata la tendenza dei libri sulle emozioni?

Tutto è partito da Inside Out, il film Disney.
E subito dopo è stato il turno di I colori delle emozioni di Anna Llenas edito da Gribaudo, un bel pop up divenuto un classico amato da tutte le insegnanti di scuola materna e, poi, di tutte le famigli.

Prima non mancavano libri sulle emozioni: Lacrime che volano via e Che rabbia! di Babalibri, Nel paese dei mostri selvaggi di Adelphi, lo stesso Il Buco di Anna Llenas edito da Gribaudo non erano certo fenomeni nuovi.

Ma dopo il film Inside Out e dopo il boom di Anna Llenas, le emozioni hanno generato una deflagrazione che si è tradotta in una mole impressionante di libri dedicati a questo tema.

E la tendenza è diventata una moda.

Dopo quindi tre anni abbondanti di questa moda che un po’ il mercato lo ha saturato, è ancora possibile dire qualcosa di nuovo nei libri sulle emozioni?

Sì, perché al di là del prodotto editoriale, pensato per attirare l’attenzione e generare profitto, esistono bei libri.
Libri che sono letteratura, che costituiscono dei prodotti di intelletto e genio artistico.

Se è vero che tutto è già stato detto, scritto, creato e fatto, è altrettanto vero che la creatività porta con sé nuovi modi di scrivere, creare e fare.

Ho isolato tre libri sulle emozioni che sono usciti nelle ultime settimane e che sono la dimostrazione che la creatività trova sempre il modo di dire qualcosa di nuovo.

E se non dice niente di nuovo, sa sicuramente emozionare e colpire.

Mappe delle mie emozioni, Bimba Landmann, Camelozampa

Su questo libro mi soffermo pochissimo, perché gli ho già dedicato un post e un video.
La sua portata innovativa sta nelle citazioni colte che un adulto può trovare, e nella dimensione bambina di perdersi su una mappa dove, alla fine, il tesoro siamo noi stessi.
Qui > l’articolo più approfondito.

Nella mente dei mostri, Guillaume Duprat, L’Ippocampo

In sè questo libro non rappresenta un unicum nel panorama dei ragazzi.
Si tratta di un albo di grande formato che rappresenta il ritratto di alcuni mostri mutuati da un immaginario mitologico e pop e di cosa realmente ci sia nella loro testa.

Sul lato sinistro della pagina abbiamo una breve descrizione narrativa del mostro.
Sul lato destro abbiamo il ritratto del mostro in tutta la sua cattiveria, ma sollevando un aletta possiamo vedere cosa ci sia davvero dentro la sua testa, nel suo animo.

E spesso sono emozioni.
Come quelle umane.

Nel suo formato il libro si rifà a classici degli albi illustrati come Buoni come noi/Cattivi libri sulle emozionicome noi di Clotilde Perrin edito da Panini e nell’idea delle alette che mostrano il contenuto di una testa si rifà a Dimmi a cosa pensi di Laurent Moreau, edito da Orecchio Acerbo.

Ma l’idea vincente e originale è quella di mostrare l’emozione dietro alla rabbia e alla cattiveria quasi totemica di mostri senza tempo.

Forse anche questa tendenza è figlia di questo tempo, un tempo che indaga personaggi ritenuti cattivi in maniera manicheistica, come Joker, come Malefica mostrandoceli nelle loro umane debolezze.

E quindi abbiamo un terribile Frankenstein che nasconde una persona profondamente triste e addolorata: un uomo lo ha creato, rifiutandolo poi una volta portato in vita. Un essere mostruoso, rifiutato dal suo creatore e che quando cerca un contatto umano trova solo repulsione.

Personalmente non sono mai riuscita a leggere o vedere Frankenstein proprio per questa tristezza infinita che mi provoca.

E poi abbiamo King Kong, altro mostro terribile che nasconde in sè una grandissima paura: qualcuno lo ha prelevato dal suo habitat, si trova in una contesto che gli è nemico e braccato da esseri che non conosce.
La sua rabbia è figlia di paura cieca.

Si tratta di un albo illustrato che mescola mitologia e narrazione e indagine della sfera emotiva alla ricerca di empatia e di quel saper leggere non solo tra le righe di un libro, ma anche di un animo umano.

Labirinto dell’anima,Anna Llenas, Gribaudo

Se Anna Llenas deve la sua fama a I colori delle emozioni, a mio avviso è con altri due suoi libri che ha toccato le vette della sua produzione artistica: con Il Buco e con Labirinto dell’anima.

Il Buco, sempre edito da Gribaudo, è diventato col tempo un altro classico tra i libri sulle emozioni. Un albo che parla di perdita, di vuoti da riempire e di come imparare ad affrontare la paura di un’assenza.

Labirinto dell’anima è un librone che presenta una serie di sfumature che caratterizzano l’animo umano.

Ma non parliamo solo di emozioni, bensì anche di caratteristiche e di atteggiamenti, di sentimenti e di stati d’animo.

L’anima è vista come un vero labirinto, come un dedalo da esplorare e da cui lasciarsi sorprendere, a volte anche spaventare (perché in ogni labirinto che si rispetti si nasconde un minotauro).

Ci sono emozioni come la gioia, l’amore, la paura, l’invidia.
Ma c’è anche qualcosa di più: come l’ossessione, il naufragio, l’ottimismo, la gratitudine e l’oscurità.

La completezza che Anna Llenas riesce ad avere è straordinaria.

E il libro non potrebbe essere completo senza le illustrazioni.

Illustrazioni che sono in perfetto stile Llenas: disegni, sovrapposizioni, collage, utilizzi di materiali molto diversi combinati tra loro.

Come se fosse profonda esperta di arteterapia, la Llenas riesce a rappresentare nei disegni la collocazione (e la sensazione esatta!) di come risuonano dentro di noi certe parole.

Come sempre, anche questi tre libri sulle emozioni si prestano a una doppia lettura.

Una lettura bambina, fatta di meraviglia per le illustrazioni, il formato e la narrazione dei libri.

Libri adatti ai bambini non solo per un’esplorazione autonoma o in compagnia di un adulto, ma anche per tutto quel corollario artistico e laboratoriale che si può accompagnare.

Dal disegno di mappe e alla rappresentazione di cosa ci passa per la testa quando siamo tristi e arrabbiati sino alla descrizione di noi stessi come labirinto.

E queste stesse attività laboratoriali sono perfette se modulate per gli adulti.

Perché la lettura adulta di questi libri può riservare stupore, scoperta e una valida strumentazione per l’esplorazione di sé.

Forse sono davvero tre eccellenze in questo periodo di novità pre-natalizie.
Oppure, forse sono io che sono particolarmente sensibile ai libri sulle emozioni in questo periodo in cui sto intraprendendo un lavoro su me stessa.

Non so se sono stata davvero obiettiva sulla scelta di questi tre libri invece che altri, ma sicuramente sono certa della loro valenza profonda e bella.

Perfetta per tutte le età.

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