Letteratura per ragazzi | Raccontare e parlare con Laura Bonalumi

Laura Bonalumi è una scrittrice per ragazzi che mi ha conquistata nel momento in cui ho letto Voce di Lupo, pubblicazione del 2017 che ha inaugurato la collana “Vortici” del Battello a Vapore.

Quel libro mi  è piaciuto talmente tanto da averlo proposto in lungo e in largo nella libreria dove lavoravo all’epoca, tanto da riuscire a portarlo in una scuola locale.

Vedere come si traduce un libro quando viene accolto dai ragazzi è un’esperienza che tutti i librai dovrebbero fare. Soprattutto quei librai che non provano un grande interesse per il settore per ragazzi.

Laura Bonalumi è tornata in libreria di recente con un nuovo romanzo, Ogni stella lo stesso desiderio.
Se volete sapere di cosa parla il romanzo e leggere la recensione vi rimando a quest’altro articolo, perché qui racconterò del dialogo che ho fatto con Laura in occasione della presentazione del suo nuovo libro…che ho condotto io!

Locandina della presentazione di Ogni stella lo stesso desiderio di Laura Bonalumi

Non avevo mai condotto una presentazione.
Non lavoro in una piccola libreria dove il libraio è padrone, né ne possiedo una mia dove organizzare e gestire attività come le presentazioni.

Così quando Laura Bonalumi mi ha chiesto di essere la conduttrice della presentazione del suo ultimo libro, non ci potevo credere! Letteralmente!

La presentazione si è svolta alla Biblioteca di Cernusco su Naviglio, nel milanese, e bisogna confermare una cosa che spesso si dice: le biblioteche dei piccoli comuni sono quelle più attive.

Verissimo.

Di cosa ho parlato con Laura Bonalumi quando finalmente ho potuto presentare il suo nuovo libro?

Parlare con Laura Bonalumi di Ogni stella lo stesso desiderio è stata l’occasione per parlare della letteratura per ragazzi come terreno di scoperta per gli adulti e per gli insegnanti.

Tradotto: abbiamo parlato del bellissimo libro di Laura, e ho potuto portare avanti la mia missione:

far sì che l’etichetta “libri per ragazzi” non sia un limite nella conquista di questo splendido territorio da parte di altri lettori.

Come spesso infatti ho detto, nel settore per ragazzi si pubblica meno e si pubblica meglio.
Per lo meno, fino ad ora è stato così.

Quando si propone un libro per ragazzi ad un adulto, anche se forte lettore, puntualmente lo si vedrà aggrottare la fronte e dire “Ma è un libro per bambini…”.

Mia (e nostra, se anche tra voi ci sono librai o appassionati di questi libri) missione è quella di abbattere il pregiudizio.

Con Laura abbiamo dialogato di questo.
Anche lei è una grandissima appassionata di libri per ragazzi, complice il fatto di avere due figlie adolescenti grandi appassionate di lettura e piene di interessi.

Abbiamo citato libri come Colpa delle stelle di John Green o Noi siamo infinito di Chbosky.
Io le ho consigliato Aidan Chambers e L’anno in cui imparai a raccontare storie di L.Wolk.

Abbiamo parlato della letteratura per ragazzi americana e italiana.

E puntualmente Laura Bonalumi ha notato e sottolineato qualcosa di molto importante: a differenza della letteratura per ragazzi italiana, quella americana mira a raccontare una storia.

Che è quello che un lettore cerca nel libro.

Un lettore cerca tante cose in un libro, ma più che altro cerca se stesso.
Noi siamo fatti di storie, e nel libro si cerca una (possibilmente buona) storia.
Il limite della narrativa per ragazzi italiana è che la storia deve essere funzionale ad un tema.

Prima viene il tema (il bullismo, l’integrazione, il riscatto, l’accettazione) e attorno a questo tema si costruisce una vicenda per veicolare così un messaggio.

Con il rischio di realizzare delle storie che sono permeate da un tono paternalista.

La letteratura americana invece un tema di base lo ha, certamente, ma arriva dopo.
Prima il vero valore è dato alla storia e all’immaginario che riesce a creare nella mente del lettore.

Presenti in sala c’erano moltissimi adulti, molti dei quali sono insegnanti.

La presentazione del libro di Laura Bonalumi è stata l’occasione per parlare anche a loro di buoni libri per ragazzi e per mostrare loro che esistono mondi alternativi da far esplorare ai loro studenti.

La libraia fotografa dialoga con Laura Bonalumi di Ogni stella lo stesso desiderio

Il nuovo libro di Laura Bonalumi, ad esempio, è una storia d’amore e di coraggio, per niente intrisa di quel paternalismo di cui sopra, ma neanche di patetismo o banalità come i pregiudizi vorrebbero.
Scrivere una bella storia d’amore che ha dei ragazzi per protagonisti non è semplice, il rischio di eccedere da qualche parte c’è, ma Laura è stata molto brava.

Perché non dare un libro come questo a scuola?
Non tratta nessun argomento che sia funzionale allo svolgimento del programma scolastico, ma è solo a questo che devono servire i libri a scuola?

Secondo me i libri a scuola devono servire per appassionare.
Per parlare direttamente della vita di quei ragazzi che li leggeranno.
Per far sì che trovino se stessi in quelle storie e quindi possano costruirsi il proprio essere.
Proporre storie, e non temi, è la chiave vincente.

Poterne parlare così, pubblicamente, in un dialogo, di fronte a tanti adulti ed insegnanti, spero sia servito per fornire una nuova visione su un settore che è uno scrigno delle meraviglie.

Alla fine della presentazione la bibliotecaria ci guarda, ci fa l’occhiolino, e dice: “Noi siamo infinito” è già stato preso da qualcuno.

Dai che ce la facciamo!

 

1 Comment

  1. Gloria

    Ciao Stefania
    Noi abbiamo Appena finito di leggere il libro che la mia classe, una terza media, aveva scelto dopo essersi appassionata a “Voce di lupo”.
    Bello! I ragazzi lo hanno molto amato

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