Sbagliando s’inventa edito da Artebambini

Ho visto Sbagliando s’inventa edito da Artebambini e subito ho pensato agli albi illustrati e alle storie di parole.

Spesso le ispirazioni per i miei video o i miei post mi vengono dalla quotidianità in libreria: sfoglio un nuovo albo, vedo una novità tra i romanzi e subito la testa inizia a volare e creare connessioni tra libri, storie, autori, anche molto diversi tra loro.
E’ così che mi vengono le idee per lavorare con i libri, o per lavorare con gli albi illustrati.
Tutto comincia con questo albo illustrato edito da Artebambini.
Uno stile un po’ vintage nell’illustrazione, che ricorda gli abbecedari e le grafiche legate alla scuola d’altri tempi.
Sbagliando s’inventa edito da Artebambini propone tanti giochi da fare utilizzando le parole e le lettere.

Alcuni dei giochi proposti da Sbagliando s’inventa

L’ideale è proporlo a scuola ai bambini che hanno imparato a leggere e a scrivere per acquisire sempre più competenze divertendosi.
Ci sono giochi per tutti i gusti: si possono creare rebus oppure rappresentare graficamente i modi di dire più divertenti; si può creare il proprio acronimo utilizzando le lettere del nome (quanta fantasia bisogna usare!); si possono creare i calligrammi oppure il metodo Caviardage, una tecnica molto vicina all’arte terapia che consiste nel cancellare le frasi di una pagina per lasciare scoperte solo alcune parole.

Quando un libro ti permette di leggere la quotidianità in maniera differente, è sicuramente un buon libro.

Sbagliando s’inventa edito da Artebambini insegna proprio questo:

L’importanza delle parole e le infinite varietà di giochi che si possono fare. Partendo da Gianni Rodari, toccando Bianca Pitzorno, Apollinaire, il Caviardage, i Dadaisti e i Surrealisti per approdare alla Settimana Enigmistica.

Basta poco per apprezzare i giochi di parole che Sbagliando s’inventa suggerisce, e infatti subito mi è venuto in mente il buon vecchio Rodari che diceva che basta un’inezia per creare una storia. Ad esempio basta un accento per trasformare Como in Comò, o un apostrofo per trasformare Lago in L’Ago.

Dall’errore nasce la fantasia, quindi non tutto è errore, ma tutto è storia.

In effetti quando in un secondo momento ho sfogliato meglio Sbagliando s’inventa mi sono resa conto che in esergo c’è una dedica proprio a Gianni Rodari.
Secondo me Sbagliando s’inventa è sia un ottimo libro da proporre a scuola, sia una bella occasione per usare le parole come passatempo.

Quando ero piccola ricordo che mi divertivo a giocare a quel gioco in cui una persona dice una parola e l’altra deve dire una parola che inizia con l’ultima sillaba della parola precedente (es: rosa > sapore > restare ecc ecc).

Nell’albo Sbagliando s’inventa ci sono anche giochi di rime e si citano le parole in libertà di rimando futurista. Si parla del collage poetico e pensare ai dadaisti e al loro gioco “cadaveri squisiti” viene subito immediato .

Ho iniziato a spaziare con la testa verso tutti quei libri che parlano di parole e ho pensato che ce ne sono molti, alcuni bellissimi, e credo perfetti per valorizzare qualcosa che usiamo tutti i giorni.
Soprattutto sono perfetti per intraprendere un discorso proprio sul valore delle parole e quindi per fare un percorso, magari proprio coi bambini che stanno per andare a scuola.

 

LIBRI CHE RACCONTANO LE PAROLE

L’albero alfabeto di Leo Lionni, edito da Babalibri.

Lo consiglio spesso a quei bambini che lasciano la scuola materna in vista della prima elementare e di quel momento in cui la lettura diventerà un atto autonomo. Un tempo c’era un albero alle cui foglie erano appese tante lettere. Un giorno una violenta folata di vento fece volare via le lettere che si accumularono tutte su un lato dell’albero, ma l’uccello paroliere le prese una ad una e compose delle parole.

La grande fabbrica della parole di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, Terre di Mezzo

Un’illustrazione bellissima racconta la storia del paese dove si vendevano parole, parole per tutto. Eppure, in un mondo pieno di parole, alcune sono rare e preziose e servono per esprimere il sentimento più profondo.
Trovo che La grande fabbrica delle parole sia adatto per fare un discorso non solo sulla bellezza e sul valore della parola, ma anche sulla potenza, sulla violenza e sulla capacità di ferire che le parole spesso hanno.

La bambina dei libri di Oliver Jeffers e Sam Winston, Lapis

Questo albo illustrato diventerà presto un classico. Un albo pieno di parole, perché le parole compongono storie, vite e immagini. E infatti le illustrazioni sono composte da storie e parole, come se fossero calligrammi.
Una bambina esce dai libri per raggiungere un altro bambino, prenderlo per mano e condurlo nel mondo delle storie.

Parlare a Vanvera di Bianca Pitzorno, Mondadori

Bianca Pitzorno è una delle autrici più amate dell’editoria ragazzi. Questo libro è molto divertente e pieno di ironia: ogni capitolo è una storia che l’autrice si inventa partendo da un modo di dire. Perché si dice Parlare a Vanvera? E perchè si dice Mangiare la foglia?
Il bello è che i modi di dire sono tantissimi, e questo gioco può essere fatto all’infinito.

Lost in translation di Ella Frances Sanders, Marcos y Marcos

Un piccolo libretto illustrato che qualche anno fa ha avuto molto successo. È un libro adatto a tutte le età: ogni pagina è una parola che esiste soltanto nella lingua del popolo che l’ha coniata e perciò intraducibile in altre lingue se non attraverso un lungo giro di parole. Ad esempio in giapponese esiste una parola che indica la luce che filtra tra le foglie. Chissà a questo punto quante parole si possono inventare partendo da sensazioni che magari non hanno nome?

Gli spunti di Sbagliando s’inventa sono davvero tantissimi e a ben vedere, come sempre sostengo, non solo adatti unicamente a un pubblico bambino. Giocare e riscoprire alcuni giochi di parole è funzionare al lavorio della mente: stimola gli interessi, le conoscenze e la creatività.

A quale adulto lo consiglio?

Ovviamente insegnanti delle elementari ma anche delle medie.

A professionisti che lavorano con le parole e con la creatività.

A tutti coloro che amano tenere la mente vispa e vivace.

Sguardo bambino: vedere le parole come gioco, come scoperta e non come compito.

 

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