L’Esploratore di Katherine Rundell

L’Esploratore di Katherine Rundell è il sesto libro di questa autrice che Rizzoli pubblica da noi in Italia.

Basta leggerne uno per capire che Katherine Rundell è una di quelle scrittrice pubblicate nel settore ragazzi ma che travalica il settore per essere universale.

Come molti libri per ragazzi, anche L’Esploratore di Katherine Rundell, andrebbe letto da un pubblico adulto.

Naturalmente non è nelle principali intenzioni della scrittrice rivolgersi agli adulti.
A lei piace scrivere storie, e le piace il pubblico dei bambini.

Quando vinse il Premio Strega Ragazzi, nell’intervista (che trovate qui) che le fecero, alla domanda “Perché e quando hai deciso di scrivere libri per ragazzi?” la risposta che diede fu:

Ho deciso di scrivere per i bambini perché penso siano il pubblico più sbalorditivo: prendono i libri che amano con tutto il cuore e li portano per sempre sulla pelle […] Vorrei che pensassero che il mondo che conoscono è un po’ più grande di com’era prima di iniziare il libro.

E a mio parere questo è davvero quello che succede quando si finisce di leggere L’Esploratore.

Siamo nella foresta Amazzonica.

Lila, Max, Con e Fred ci sono letteralmente precipitati con il velivolo che li trasportava.

I bambini (tre ragazzini tra gli 11 e 12 anni e uno di 5 anni) si ritrovano a dover sopravvivere in questo ambiente sconosciuto, bellissimo e inospitale. Ciascuno a suo modo: Fred, curioso, intraprendente, nasconde in sé l’animo dell’esploratore; Con, solitaria, ruvida ma incredibilmente determinata; e Lila, la sorella maggiore di Max, attenta, amorevole e con una profonda conoscenza della natura mutuata dai genitori biologi.

Sarà Fred a trovare tracce umane, di qualcuno che è stato lì prima di loro e che ha addomesticato lo spazio. Seguendo le tracce e il proprio istinto, Fred fabbrica una zattera per risalire il Rio delle Amazzoni e provare ad arrivare a Manaus.

Ma i ragazzini finiscono in realtà in quella che è una maestosa e antica città diroccata.

Dove vive un uomo.
Un burbero inglese, inquietante e solitario.
I ragazzi lo ribattezzano L’Esploratore.
Ha il piglio sicuro di chi sa come muoversi in quel territorio insidioso.
Ha la follia negli occhi di ama qualcosa al di là della sua stessa persona.
Ha la scorza di chi ha desiderato allontanarsi da tutto e da tutti, trovandone serenità.

Questo Esploratore, sebbene spaventoso e scostante, riavvicinandosi all’essere umano ritrova quella parte di sé che pensava sperduta.

Ogni essere umano su questa terra è un esploratore. A volte esplorare è una parola per chi affronta l’ignoto. A volte è una parola per chi torna a casa.

Tra lezioni di sopravvivenza, momenti abbastanza crudi (siamo nella foresta Amazzonica, il cibo bisogna procurarselo dove capita e come capita), forti liti ideologiche e confessioni molto intime, questa strana combriccola di personaggi arriva a separarsi.

Ciascuno verso il futuro che gli spetta.

Questa recensione dovrebbe dilungarsi in numerosi approfondimenti perché Katherine Rundell ha una serie di abilità e di cifre stilistiche che ricorrono sempre, senza per questo essere ripetitiva.

  • La profondità psicologica dei personaggi che si dipana da un punto di partenza, attraversa stadi intermedi per approdare ad una nuova consapevolezza finale. I romanzi della Rundell hanno sempre una componente di formazione, non solo nei bambini, ma anche quegli adulti che sanno guardare negli occhi quegli stessi bambini.
  • La lontananza dalle regole del mondo adulto, vissuto spesso come costrittivo: i tetti di Parigi, lontani dalla legge; la natura africana, libera e fuori dalla norma costituita; la steppa russa, lontana dalle imposizioni; la foresta Amazzonica, preservata nel suo splendore dalla sacrilega mano dell’uomo.
  • La geografia dei suoi romanzi: i luoghi stessi dove avvengono le vicende sono molto variegati e la lettura delle storie, vissute con gli occhi di personaggi forti e sfaccettati, ci porta realmente a concepire il mondo più grande di quanto non lo conosciamo.

In L’Esploratore di Katherine Rundell incontrerete tutti questi elementi.

Potrete lasciarvi trasportare in piena avventura (reale, nella foresta, e interiore seguendo lo sviluppo dei ragazzi).

Potrete trovare svariate ispirazione, quale che sia la vostra finalità.

L’Esploratore di Katherine Rundell: come lasciarsi ispirare?

Io ho deciso di indicarvi un paio di vie, una legata principalmente al percorso scolastico e una libera, che utilizza i libri per ispirarsi.

L’Esploratore a scuola

Leggendo questo libro ho trovato spunti interessanti che si possono collegare anche a diverse materie.
Al di là del fatto che si stratta di un romanzo che tocca il genere dell’avventura pur mantenendo una sfera di formazione importante, in L’Esploratore trovate nozioni di botanica, di scienze naturali, di etologia.

Inoltre, tutte le nozioni che si possono sviluppare, anche attraverso giochi e schede create ah hoc, e che afferiscono alla scoperta della natura, all’osservazione del mondo animale e naturale, all’apprendimento delle tecniche di sopravvivenza, hanno luogo in un territorio che di per sé vale un progetto didattico: la foresta amazzonica.

L’Amazzonia è forse uno dei luoghi più curiosi, suggestivi, misteriosi e preziosi della terra.
Se consideriamo che le notizie che raccontano di come questa immensità verde sia minacciata dal fuoco e dallo sfruttamento, L’Esploratore si apre anche a dibattiti e occasioni di approfondimento.

Qui uno dei tanti articoli di questi giorni che raccontano come la foresta amazzonica stia bruciando inesorabilmente > https://www.corriere.it/economia/consumi/19_settembre_06/se-l-amazzonia-brucia-anche-colpa-nostra-per-carne-che-mangiamo-telefonini-d793ecec-cf14-11e9-874e-4a9e2900aac3.shtml

Infine L’Esploratore trae ispirazione da una vicenda misteriosa ed enormemente affascinante, che a scuola può rientrare nella materia storia.

Collegandosi all’argomento delle Grandi Esplorazioni, si può parlare di Percy Fawcett.
Per tutto il romanzo, l’Esploratore non ha mai un nome e anzi: sua intenzione, a causa della quale l’uomo litigherà con Fred, è che i ragazzi, una volta tornati nel mondo civilizzato, non facciano mai parola su di lui né su quella città abbandonata.
L’Esploratore non vuole far conoscere quel luogo, attirerebbe l’attenzione mondiale, e la sacralità dello spazio sarebbe profanata irrimediabilmente dall’uomo.

Rimanda alla storia di un grande esploratore scomparso proprio nella foresta Amazzonica e che ha ispirato numerose storie.

Mi ha rimandato infatti alla vicenda di Percy Fawcett e della Città di Z (tra l’altro anni fa Rizzoli aveva pubblicato uno splendido albo illustrato che raccontava proprio questa storia): Fawcett era un esploratore con tutti i crismi, convinto che nella foresta si celasse un’immensa città, vestigia di una qualche antica civiltà come potevano essere quelle che hanno realizzato il Macchu Picchu.

L’idea non è così strampalata se si pensa quanto poco sappiamo di ciò che la foresta nasconde.

Fawcett nel 1925 si addentrò con una spedizione nella foresta Amazzonica, lasciò un ultimo telegramma e dopo di quello di lui non si seppe più nulla.
Altre spedizioni partirono dopo per cercarlo, o per ripercorrere la sua idea sulla città di Z, ma per tutte non ci fu esito positivo.

Le spiegazioni per la sua sparizione sono state molte e fantasiose: dalla morte per febbre o per attacco di qualche animale fino alla cattura per mano di tribù indigene dedite al cannibalismo. Alcune versioni lo vogliono sparito per scelta e magari diventato capo di qualche altra tribù. Insomma, come sia andata non si sa, ma la realtà apre numerose vie, siano esse fantasiose o siano esse legate alla curiosità di scoprire di più sulla vicenda e sul contesto.

Fonte: web

E quindi, anche fuori dall’ambiente scolastico, L’Esploratore di Katherine Rundell è un libro che ispira.

L’Esploratore permette di viaggiare  e di approfondire il concetto di esplorazione: quello vero, storico, che ha nomi, date e fatti. E quello più profondo e interiore, quel viaggio esplorativo che ti permette di tornare a casa.

Da accompagnarsi alla lettura di altri tre libri illustrati che completano il quadro delle esplorazioni:

Il libro delle avventure perdute (i taccuini ritrovati di un ignoto esploratore), Ippocampo

Alla ricerca di Z. La vera storia dell’esploratore Percy Fawcett e di una città perduta in Amazzonia, Greg Pizzoli, Rizzoli.

Atlante dei grandi esploratori, B.Carvalho-Isabel Minhos Martins, Donzelli. 

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