Pony di R.J.Palacio

Pony di R.J.Palacio

Ho impiegato un po’ ad abbattere le resistenze che avevo nei confronti di Pony di R.J.Palacio.

Ma per fortuna, grazie anche alle opinioni di lettori più che credibili, l’ho letto.

E Pony di R.J.Palacio è un romanzo splendido pieno di avventura ma anche di tanti altri livelli di lettura.

E’ un romanzo profondo e ampio.

Partiamo dall’inizio: perché “resistenze”?
R.J.Palacio è l’autrice del notissimo Wonder.
Romanzo che non ha bisogno di presentazioni né di lodi e che è stato un fenomeno.

Inutile dire che quando un libro (o qualsiasi altra cosa) diventa un fenomeno, le aspettative, così come la possibilità di delusione, si accrescono enormemente.

Sicuramente non è facile, dal punto di vista dell’autrice di Wonder, tornare alla ribalta con un nuovo romanzo dopo il successo planetario del suo precedente romanzo.

Ma non è nemmeno facile come lettori fare un atto di fiducia.

Soprattutto se il lettore è una libraia troppo abituata alle operazioni commerciali.

Aggiungiamo che il titolo del romanzo, Pony, sembra anche strizzare l’occhio al genere super richiesto dei “romanzi di cavalli”.

Insomma, ho avuto un pregiudizio enorme: la paura di leggere un’operazione commerciale.

Pony di R.J.Palacio non è un’operazione commerciale, ma un romanzo per ragazzi stratificato, che ti accoglie nella storia e che attraverso una storia ti regala un mondo.

Il mio pregiudizio?
E’ stato abbattuto.

Di che cosa parla Pony di R.J.Palacio

Eccomi subito a fare i conti con l’operazione più difficile, e cioè raccontare di che cosa parla Pony di R.J.Palacio.

Perché mai come in questo caso, raccontare anche solo per sommi capi la trama di Pony di R.J.Palacio rischia o di banalizzare una storia affatto banale, o di porla sotto una luce che non ne illumina correttamente tutti gli anfratti.

Negli anfratti oscuri del romanzo Pony di R.J.Palacio dovete addentrarvi voi.

Io non svelerò alcune parti di questo romanzo, cercherò il più possibile di rimanere sibillina.

Pony di R.J.Palacio prende il suo nome da un cavallo arabo nero con il muso bianco, come fosse un teschio.

Eppure il pony in questione, sebbene compaia sulla copertina e dia il titolo al romanzo, costituisce sì un importante motore dell’azione, ma occupa forse un 30% della trama.

Non è affatto un pony, ma a Silas, la notte in cui una banda di brutti ceffi arriva alla sua casa portandosi via il padre, al confronto degli altri destrieri appare proprio un pony.

Non si sa chi siano quelle persone, ma il fare sardonico di uno di loro, che sembrava conoscere il padre di Silas, lascia intendere un mondo di non detto che il ragazzo non è in grado, né desidera, comprendere.

Prima di quella notte, la vita di Silas era protetta: dodici anni da solo con il padre, rimasto orfano di madre alla nascita e accompagnato da Mittenwool.

Non dirò chi è Mittenwool.

Dirò invece che la figura del padre di Silas è molto affascinante, come è affascinante il suo lavoro (deformazione professionale): egli infatti, nella cittadina di Boneville è un semplice calzolaio ma per anni è stato un fotografo.

Uno dei pionieri della fotografia, in grado di eccellere nella realizzazione di dagherrotipi, ferrotipi e stampa al collodio.

Tutto quel mondo che rendeva la fotografia assimilabile all’alchimia, alla magia.

Un uomo sensibile, geniale, misterioso.
Tanto misterioso da aver tenuto qualcosa di sé nascosto al figlio.

Ma quell’uomo è svanito nella notte insieme a persone di dubbia provenienza, e la mattina successiva Silas ritrova solo Pony, uno dei cavalli della banda.

Per il ragazzo è un segno.
Lui, che non ha mai cavalcato un cavallo in vita sua, si sente chiamato a prendere Pony e ad allontanarsi come mai fatto prima.

Accanto a lui, che compare e ricompare, solo Mittenwool.

Prima meta: il bosco.

Un bosco che ha qualcosa di terribile, come solo i boschi sanno avere.

E’ la linea di confine, quella reale e metaforica. Silas non è mai andato oltre quel bosco e a dire il vero non ci si è mai addentrato troppo.
L’unica volta il terrore lo ha attanagliato al punto da farlo svenire.

Perchè, e anche qui non approfondisco, Silas ha una sensibilità fuori dal comune.

Tanto suo padre è geniale nel prendere la realtà e creare nuovi strumenti per renderla diversa, quanto Silas vede oltre la realtà.

E così il bosco.
Silas ci entra e lì dentro incontra un vecchio sceriffo sulle tracce di banditi.
Un uomo scorbutico  e solitario, bizzarro, ma dall’integerrimo senso del dovere.

L’uomo decide controvoglia di dare ascolto a Silas, perché i nomi che il ragazzino ha colto appartengono davvero a ricercatissimi banditi.

Dopo succedono moltissime avventure.
Lo sceriffo onora la sua promessa, ma le difficoltà sono numerose, la vita di entrambi viene messa diverse volte in pericolo e Silas, di nuovo da solo, deve cercare aiuto e far sì che gli credano.

Conosce così due nuove figure, lo sceriffo Chalfont e il vicesceriffo Beautyman, mentre altri pezzi di puzzle vanno al loro posto.

L’azione raggiunge il suo climax nel momento in cui tutti cercano di assaltare la grotta dove è tenuto il padre di Silas.

Climax, ma non fine, perché dopo accade molto altro.
Ad esempio la vita.

Quali elementi si trovano in Pony di R.J.Palacio?

  • Il bosco
    Nel senso più ampio possibile: l’oscurità che inghiotte, restituisce e cambia, il perturbante, il luogo magico, il ripiegamento su se stessi.
    L’oscurità in cui si entra e dalla quale si esce cambiati.
  • L’umanità
    Come morfologia della fiaba insegna, nelle buone storie c’è sempre un elemento (o più) che arriva in soccorso del protagonista. Chi aiuta in Pony porta con sé la magia dell’umanità
  • L’elemento magico
    Ho già detto che c’è moltissima magia dell’umanità in Pony.
    C’è anche un altro tipo di magia, tutt’altro che fantasy.
    Leggere per scoprire.
  • La sfida a sé stesso
    Silas deve crescere.
    Per crescere deve uscire dalla sua comfort zone dell’infanzia.
    Deve guardare in faccia aspetti di realtà che sono scomode.
    Andare dove non è mai stato, fare cose che non ha mai fatto.
    Farsi male, provare dolore, credere a cosa alle quali non ha mai creduto.
    Lasciare andare e accogliere.
  • Il dolore
    Sì, Pony di R.J.Palacio ha in sè anche il dolore.
    Non c’è crescita senza strappi.
    Ed essendo Pony un romanzo d’avventura come pochi, ha in sé tanti elementi, tra i quali anche il dolore della perdita.
  • La famiglia
    Silas è orfano di madre e ha sempre vissuto con il padre.
    Non sono mai stati presenti insieme tutti e tre, ma anche quando il padre e la madre di Silas erano una famiglia a due, non rappresentavano un modello famigliare convenzionale.
    Così come forse non lo rappresentano Silas e suo padre.
    E di certo Silas conoscerà altri modi di fare famiglia…
  • L’amore
    Ho parlato di Pony di R.J.Palacio come di un romanzo di avventura ed è chiaro anche come sia profondamente un romanzo di formazione.
    Ma è anche una storia mossa dall’amore.
    Il non detto del padre di Silas è mosso dall’amore.
    La sfida a sé stesso di Silas è amore.
    L’assenza della madre di Silas è compensata da una scia di amore.
    I casi del destino sono amore.
    Quanti modi di amare in questo libro!
  • La morte
    C’è l’amore, c’è la morte.
    E non c’è una morte netta: non è solo il rischio corso dal padre di Silas, non è la morte di sua madre.
    Nel libro è presente un rapporto con la morte molto pù ampio che trascende il bianco e il nero e si situa nel grigio della memoria.
  • La memoria
    Questo è secondo me un tema cardine del libro.
    Non a caso il padre di Silas è un pioniere della fotografia, un mago della chimica in grado di intrappolare su una lastra un’immagine che attraverserà il tempo.
    La memoria è un tema cardine se la si pensa come il ricordo che si lascia di sé sotto forma di energia, di intenzioni. Di qualcosa di intangibile che per alcune sensibilità diventa tangibile e visibile.
  • La capacità di vedere
    I personaggi di Pony di R.J.Palacio sanno vedere.
    Il padre di Silas vede ben oltre e congegna macchine che aiutano a vedere più a lungo.
    Silas vede oltre la realtà.
    Personaggi come lo sceriffo e il vicesceriffo, sebbene all’inizio siano restii ad aiutare Silas, poi vedono davvero il bisogno.
    E sanno accogliere il dolore del ragazzino.
  • Pony di R.J.Palacio è un romanzo meraviglioso.
    Una storia di avventura, di amore, memoria, e formazione.
  • Come i migliori romanzi per ragazzi, non è solo per ragazzi.
  • E come solo i migliori romanzi per ragazzi, non sono mai costruiti intorno a un tema, ma contengono un mondo.

  • Pony
    R.J.Palacio
    Traduzione di Mario Sala Gallini
    Giunti

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