altri libri che parlano di libri ciocca

Altri tre libri che parlano di libri (usciti nel 2020)

Tra le fissazioni della persona che scrive, saprete già che ci sono i libri che parlano di libri.

Se non lo sapete ancora, qui un breve riassunto delle puntate precedenti.

Altri articoli di libri che parlano di libri presenti su questo blog.

La Giornata mondiale del libro (con tanto di freebie scaricabile ed elenco di albi illustrati che parlano di libri)
Bibliophile, per chi ama le pile di libri
Il libro nel libro nel libro
Il libraio magico

E non li ho citati tutti.

Alla fine del 2020 sono uscitre tre libri, due albi illustrati e un libro a fumetti che celebrano la mia (la nostra) ossessione dei libri che parlano di libri.
E librerie, ovvio.

Vale la pena specificare che questi libri che parlano di libri sono pubblicati da case editrici per ragazzi e si prestano a numerose attività collaterali di valorizzazione della lettura.

Ma devo essere sincera: questi sono i tipici libri che piacciono agli adulti bibliofili.
Quelli che dichiarano il loro amore per il libro facendoselo tatuare, riempiendo la casa di oggetti librosi fin sullo zerbino.

Libri che parlano di libri, 2020 edition

libri che parlano di libri

Promenade, Jungho Lee, Lapis

Per i più attenti avventori del web, le immagini oniriche di questo illustratore coreano, non sono nuove.

E’ già dal 2016 infatti che le illustrazioni sognanti e metaforiche di Jungho Lee si possono trovare sul web, ma è solo ora che finalmente in Italia si possono trovare raccolte all’interno di quello che stesso oggetto che per l’artista rappresenta musa e feticcio.

Nell’edizione italiana le immagini sono accompagnate dai versi poetici di Bernard Friot

Le illustrazioni di Jungho Lee rappresentano scenari sospesi di apparente vita quotidiana dove c’è sempre almeno un elemento della realrà che è rappresentato da un libro.

Una fetta di torta che sembra un libro.
Una montagna illuminata dal sole dell’alba, la cui cima è la costa di un libro.
Un libro che si sovrappone a una finestra ma dove il paesaggio si rispecchia in entrambi.

Jungho Lee Promenade

Jungho Lee Promenade

Il richiamo è decisamente il surrealismo di Magritte.

Però mi fa riflettere la parola surrealismo.

Tecnicamente la parola “surrealismo” indica una realtà che sta sopra, che va oltre il reale e tangibile comandato dalla ragione.

E però in molte opere del surrealismo, in particolare di Magritte, la realtà e la (sur)realtà rappresentate nelle stesso quadro spesso si confondono: una entra nella dimensione dell’altra diventandone parte integrante.

Il libro opera lo stesso meccanismo: entra nella nostra realtà e ci porta ad un livello superiore.
Per questo le illustrazioni di Jungho Lee riescono a toccare le corde dei veri lettori.

La riflessione che mi viene a partire dalle immagini di Promenade va proprio in questa direzione: il libro, per un lettore, è davvero una parte del reale.
E’ nutrimento, è specchio, è compagno, è insieme mezzo e destinazione.

Più di tutto mi viene da mettere in correlazione i libri di Jungho Lee con le finestre di Magritte.

In fondo i libri sono delle finestre.
Entrambi possono essere aperti ed entrambi hanno una loro funzione di velo di Maya.

Lasciano entrare la luce, permettono di affacciarsi timidiamente o con sicurezza su nuovi mondi e su mondi conosciuti che vogliamo ritrovare.

Sono punti di osservazione speciali dai quali affacciarsi e vedere la realtà come ci viene descritta e come noi decidiamo di guardarla.

Jungho Lee Promenade
Jungho Lee Promenade
Jungho Lee Promenade
Jungho Lee, Promenade
Le finestre di Magritte

Ma la mia immagine preferita di questo albo illustrato è in realtà questa.

Jungho Lee Promenade
Un libro su un palcoscenico accanto ad una violoncellista.
Entrambi hanno un microfono davanti a sé.
Immaginiamo il suono profondo del violoncello.
Guardiamo il silenzioso aspetto di quel libro ma ne immaginiamo la voce potente, diversa per ciascuno di noi.

libri che parlano di libri

Dal 1880, Pietro Gottuso, Kalandraka

Un silent book ideato e realizzato dall’illustratore italiano Pietro Gottuso.
Tra i libri che parlano di libri è quello apparentemente più semplice, ma nasconde numerose riflessioni.

E’ la storia di una libreria, dal 1880 ai giorni nostri, raccontata semplicemente dai dettagli che cambiano al cambiare dei tempi.

La realizzazione è semplice eppure i rimandi storici e artistici legati a costume e società riescono a tessere un filo accurato che apre una grande riflessione circa il ruolo della libreria.

Intanto il ritratto che emerge mi ha fatto pensare a un esame dato durante gli anni dell’università.
La docente aveva effettuato moltissimi studi sulla storia d’Italia raccontandola attraverso costume e società.
Qui trovate i libri.

La scena di questo silent book occupa sempre la doppia pagina e ha il medesimo punto di vista: una libreria sul lato sinistro, un negozio sul lato destro e al centro il portone di una casa sovrastato da un mascherone (prestate attenzione al mascherone, cambia!).

Il passare del tempo lo capiamo da pochi elementi, che poi sono quelli che possono essere analizzati e sviluppati per parlare di costume, società, storia, antropologia, arte.

Il negozio sul lato destro ospita opere d’arte, e in base alle opere d’arte esposte abbiamo delle chiavi temporali.
Col tempo diventa un negozio di elettrodomestici, un caffè, un internet point.

Cambiano i vestiti e le automobili e sapienti oggetti posizionati con attenzione ci danno sempre un dato di realtà.

Anche negli anni più bui, quelli della Seconda Guerra Mondiale, la libreria c’è, anche solo con la sua luce accesa.

E però il finale è malinconico è amaro.
Perché l’intento dell’autore è stato quello di dare una scrollata ai lettori e ai non lettori.

Pensate che la libreria sia scontata?
Non lo è.

Dal sito Leggimi Prima di Irene Greco

Io mi sono gustata fino alla fine questa bellissima intervista condotta dalla libraia Irene Greco sul suo sito Leggimi Prima.
Ascoltatela fino alla fine e godetevi il libro, che viene mostrato nella sua interezza.

libri che parlano di libri
Il Castoro ha dedicato Passione Libri ai librai e ad alcuni ha inviato una copia con intestazione personalizzata. Ecco la mia, di cui sono molto orgogliosa…

Passione Libri, Debbie Tung, Il Castoro

Qui ci scrolliamo la malinconia di dosso e ci immergiamo in un’atmosfera pop, in una specie di piccolo album fotografico di “casi libreschi” in cui riconoscersi.

Passione Libri non è un albo ma un fumetto in bianco e nero, di piccolo formato.

La seconda di copertina dice così:

se ogni giorno ti ritrovi in fila davanti alla cassa di una libreria nonostante la pila di libri ancora da leggere sul tuo comodino.
se pensi non ci sia niente di meglio del profumo di un libro appena comprato.
se i libri sono i tuoi migliori amici e lasciarli andare dopo averli finiti ti provoca crisi di pianto incontrollate.
Non preoccuparti, non è nulla di grave: sei semplicemente affetto da passione libri!

E quindi via a cercarsi tra le pagine.
Perché le piccole istantanee di vita quotidiana realizzate dalla fumettista inglese bloccano davvero momento di vita vissuta (tra i libri).

Abitudini, compulsioni, piccoli piaceri, vizi: in Passione Libri c’è praticamente tutto.

Chi annusa i libri e chi odia le copertine che rimandano alle locandine dei film.
Il piacere di un bar libreria e l’ineluttabile spinta all’acquisto dell’ennesima pila di libri.

Con buona pace (o complicità) di chi ci sta di fianco.

libri che parlano di libri

libri che parlano di libri

La lettura sembra un’attività passiva e solitaria mentre è quanto di più vitale e attivo ci sia.

E intorno ai libri, si costruiscono mondi.

Questo spazio sul web, fatto di  incontri, missive e collaborazioni ne è la prova.

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