Estratti da Malinverno di Domenico Dara

Ci sono libri che mi piace raccontare attraverso le parole dei libri stessi.

Malinverno di Domenico Dara, edito da Feltrinelli, è uno di quei libri.
Non si riesce a smettere di assaporare le frasi, le parole, le atmosfere.

Ecco qualche brano tratto dal libro, perché anche voi non smettiate più di leggerlo.

[…] questa lettura tornava nella mia vita ogni volta che avevo bisogno di consolazione, quando avvertivo cioè la necessità di annacquare e disperdere la mia tristezza nella tristezza del mondo e sentirmi così parte dell’umanità illusa e dolente.

 

“questi li ho conservati per te” aveva detto indicando un piccolo scaffale di ferro.
“Prendi il romanzo che vuoi e portalo a casa, e quando finisci di leggerlo vieni a prenderne un altro, e poi un altro ancora, farò in modo che non finiscano mai. uno alla volta, così sono sicuro che tornerai da me”.
Fu una dichiarazione d’amore che a catena parve dettata da uno scrittore.

 

[…] anche noi bibliotecari, e così pure i librai, ci imbrattiamo, ma invece di farina sulla pelle e sui vestiti, portiamo parole, lettere, frasi, immagini, che al contrario non vanno via con uno scrollio delle mani o una doccia ma si infilano nelle fibre e nelle carni e nelle vene per arrivare dritti al cuore , a tramortirlo, consolarlo, rinvigorirlo.

 

pensiamo di dimenticare molte cose, invece la verità è che il nostro corpo e la nostra mente ricordano tutto. ogni cosa accaduta è registrata per sempre, anche il particolare più insignificante. di più, a volte ricordiamo anche quello che non abbiamo vissuto perché il passato non è solo ciò che è accaduto ma anche quello che sarebbe potuto accadere.

 

Malinverno è un romanzo sul potere consolatorio della letteratura.
Ma anche sulla capacità che la lettura ha di rendere l’essere umano capace di leggere gli altri esseri umani.

Malinverno è inserito in questo percorso di Biblioterapia.

biblioterapia stefania ciocca

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