Le avventure di Charlotte Doyle è un bellissimo romanzo di Avi pubblicato pochi anni fa da Il Castoro con la traduzione di Giuseppe Iacobaci.
La pubblicazione è del 2015, ma questo libro ha una storia un po’ più lunga che io ricordo con particolare amore.
Le avventure di Charlotte Doyle era uno dei miei libri preferiti quando avevo dieci anni.
All’epoca (in Italia la prima volta è uscito nel 1990) si chiamava La vera storia di Charlotte Doyle ed era pubblicato nella splendida collana Gaia Junior Mondadori.
Qui ne ho parlato con diffuso amore).
Le avventure di Charlotte Doyle è un vero e proprio romanzo di avventura, ma anche di mistero e di formazione.
L’atmosfera è mutuata da quei romanzi ambientati per mari, tra brigantini, velieri e ciurme di uomini che rispondono a regole di gruppo ben precise.
In questa ambientazione avventurosa si inserisce Charlotte, ragazzina di buona famiglia che deve affrontare una traversata su un mercantile che dall’Inghilterra la condurrà negli Stati Uniti, dai genitori.
La nave è un mercantile, non adibita quindi a trasportare civili, ma la società proprietaria appartiene al padre di Charlotte. Inoltre con lei viaggerà un’altra famiglia per cui tutto sembra non destare preoccupazioni.
Ma quando Charlotte arriva al porto, le cose sembrano andare non molto bene: la famiglia che doveva condividere il viaggio con lei, all’ultimo ha rinunciato alla partenza.
E la cosa più strana è che tutti gli uomini ai quali domanda aiuto per trasportare i suoi bagagli, fuggono al solo sentir nominare la nave su cui deve salpare.
E’ una nave, scopriremo, gestita con grande crudeltà dal Capitano.
Egli sembra essere un galantuomo, l’unico con il quale l’educazione di Charlotte le consenta di sentirsi a pari, ma che nasconde dei modi da tiranno.
In Le avventure di Charlotte Doyle bisogna imparare ad andare oltre le apparenze, a non fidarsi del primo sguardo.
Perché dietro i modi affabili di un Capitano, si nasconde la crudeltà.
Dietro il ruvido della ciurma, si nascondono valori, forza d’animo e fedeltà.
Jeremiah, un uomo dall’aspetto malandato che sulle prime incute timore in Charlotte, si rivela preziosissimo per la ragazza.
E la stessa Charlotte, delicata e sensibile, dimostra di avere ben altra scorza.
Nessuno in Le avventure di Charlotte Doyle è ciò che sembra.
Non a tutte le ragazzine di tredici anni accade di essere accusate di omicidio, subire un processo e vedersi riconosciute colpevoli. Ma accadde a me, e la mia storia, benché avvenuta tanti anni fa, merita di essere raccontata. siate avvisati, però: quella che vi attende non è una parabola edificante per giovinette e anime candide. se le idee forti e l’azione vi turbano, abbandonate adesso la lettura e trovate un’altra compagnia per il vostro tempo libero. per parte mia, intendo raccontare la verità esattamente così come io la vissi.
Questa è la premessa di Le avventure di Charlotte Doyle.
E’ importantissimo sottolineare come già da queste prime righe siano presenti tre elementi, cuore dell’azione:
- Il punto di vista personale: quell’io, sottolineato, che valorizza l’elemento autobiografico.
- La verità, anche se è dura, anche se costa cara.
- Il racconto di una storia come unica testimonianza di vite che si sono intrecciate.
Per queste tre ragioni ritengo che Le avventure di Charlotte Doyle sia un ottimo romanzo per affrontare in classe il tema dell’autobiografia.
Non solo per la scelta stilistica della narrazione in prima persona o per gli eventi che si dipanano sotto i nostri occhi come se fossero quelli di Charlotte.
La stessa Charlotte, per tutta la durata del viaggio, tiene con sé un diario di bordo dove registra ciò che accade durante la traversata.
Senza omettere nulla.
Cosa che le costerà qualche problema di credibilità, ma non vado oltre (rischio spoiler).
Leggi anche Autobiografia in classe: un’idea di percorso
Le avventure di Charlotte Doyle è un romanzo che mette in contatto il lettore con l’avventura pura, l’evasione, che ti tiene con il fiato sospeso.
L’ho riletto a una distanza di più di 30 anni e ho ritrovato intatto quel sentimento di puro piacere per la lettura.
E ha un personaggio femminile indimenticabile.
Personaggi femminili che vanno per mari
Ecco di seguito un breve elenco di libri e albi illustrati ambientati per mare, con personaggi femminili che vale la pena scoprire. :
Mary Read, la ragazza pirata, Alain Surget, Gallucci Editore: Mary Read è esistita davvero. E’ stata davvero una delle pochissime donne pirata a nascondere la sua identità in mezzo agli altri pirati. E la sua vita è stata davvero un’avventura.
La sua storia è stata d’ispirazione per l’albo illustrato Susan, la piratessa edito da Laterza.
Lucilla, Annet Schaap, La Nuova Frontiera > Questo romanzo è un bellissimo pastiche che vede suggestioni che ricordano Il giardino segreto, Jane Eyre, il folklore del mare. E poi sirene, freakshow, un faro abbandonato e … pirati. Lucilla, la protagonista, si trova al centro di tutto questo.
Non si parla di pirati o di avventure epiche, ma la vita stessa con le sue scoperte può essere un’avventura.
Accade in libri come Vacanza al’Isola dei Gabbiani di Astrid Lindgren o nell’albo illustrato TempeStina, che richiama molto quegli stessi scenari nordici.