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Albi illustrati sull’ombra

Articolo aggiornato al 12 settembre 2021

“Oh, esci un po’ da quella caraffa, e dimmi, piuttosto: dove pensi che abbiano messo l’ombra?”.
(Peter pan)

L’ombra di Peter Pan.
Le ombre di Platone.
L’ombra di cui disquisivano Jung e Freud.
E poi i chiaroscuri, le silhouette, il teatro delle ombre, frasi e citazioni più o meno famose.

L’argomento ombra affascina perchè ha molte accezioni, altrettante suggestioni e consente di esplorare diverse dimensioni.

Parlare di albi illustrati sull’ombra significa ritrovarsi ad un crocevia da cui si diramano molte strade.

Basta andare su una qualsiasi pagina di dizionario online per vedere la molteplicità di accezioni e di frasi fatte di cui la parola ombra è protagonista.

Se pensate ad ombra, cosa vi viene in mente?
Qualcosa di positivo o di negativo?

Come tutte le cose, nulla è totalmente positivo, nulla è totalmente negativo.

Tanti anni fa avevo frequentato un seminario di arteterapia.
Nel momento di esercitazione avevo usato la macchina fotografica per ritrarre l’ombra di un’altra partecipante.
Avevo motivato la scelta semplicemente dicendo “Avevi una bella ombra”.
La persona è rimasta stupefatta e mi ha raccontato che era reduce da un lungo percorso di arteterapia basato proprio sull’indagine della propria ombra nella quale non si trovava e non le piaceva.

Spesso l’ombra è questo: è il lato oscuro, è l’inconscio, è la parte di noi che non vediamo e, se la vediamo, non ci piace troppo.

E’ anche vero che l’ombra può essere un’illusione sfuggente, immateriale.
E, a seconda di come si decide di esplorarla, può essere anche un piacevole gioco, soprattutto per i bambini e se connessa all’ambito artistico (basta solo pensare ai giochi di ombre, alle silhouette o alle tecniche pittoriche).

In questo post voglio intendere l’ombra come la parte meno visibile ed esplorata di noi stessi.

Gli albi illustrati sull’ombra diventano così occasione per iniziare a guardare nel nero da un’altra prospettiva (e sapete quanto ami le prospettive insolite!).

Leggi anche Allenare il punto di vista attraverso gli albi illustrati.

A chi mi rivolgo in questo post dedicato agli albi illustrati sull’ombra?

L’ispirazione non percorre mai una sola strada.
Se è vero che spesso mi rivolgo ad insegnanti ed educatori, ciò non toglie che possano trovare materiale per la mente anche altra tipologia di professionisti.

Principalmente ora sto pensando ad insegnanti che possano proporre attività artistiche e didattiche da declinare a seconda delle diverse fasce d’età.

Coach e terapeuti che si appoggiano ai libri per condurre determinati percorsi di introspezione.

Troverete una lista di albi illustrati sull’ombra con le mie riflessioni e, a seguire, altri spunti misti di risorse e attività da proporre a seconda del target.

Albi illustrati sull’ombra

Smoot. Un’ombra ribelle, M.Cuevas-S.Smith, Deagostini

Sette anni insieme.
Tanto è il tempo trascorso insieme da Smoot, un’ombra, e il suo bambino.

Curiosamente Smoot ha un nome, il bambino no. E’ solo “il suo bambino”.
E se la vita fosse un libro, Smoot “aveva letto per sette anni e mezzo sempre la stessa pagina, di un bel color sbadiglio”.

Troppo ripetitivo, troppo trattenuto è il bambino per Smoot, che infatti un giorno si stacca e inizia a giocare, saltare, ballare, volare.

Subito viene seguita da tante altre ombre, identità trattenute in una vita che solo apparentemente ha la loro forma ma che non si sentono più di calzare.

Ci sono le ombre di un grillo e di una cicala che vogliono suonare in pubblico, a differenza dei loro corpi.
C’è la rana dalla vita tranquilla ma che possiede un’ombra che vuol essere re.
E c’è la libellula la cui ombra vuol essere un drago.

Tantissime sono le ombre che desiderano esprimersi, a dispetto della volontà limitante del corpo che le blocca.

Ma Smoot si rende conto che così si va troppo alla deriva e costruisce un castello per l’ombra della rana al quale mette di guardia la libellula-drago.
Cantò con il grillo e la cicala per aiutarli a non vergognarsi.

Quello che Smoot fa è aiutare l’ombra e i loro corpi a riallinearsi.
E in fondo è esattamente questo il filo conduttore degli albi illustrati sull’ombra.

Trovare un terreno di incontro tra le nostre diverse parti dell’io e  aiutarle a reintegrarsi.

In questo caso Smoot è la nostra identità più profonda, è ciò che siamo e vogliamo veramente ma è anche ciò che meno vediamo e vogliamo vedere.
E infatti queste ombre, come Smoot, si libr(e)rano per agire senza i limiti della paure.

L’amico scomparso, Nahla Ghandour, Gallucci/Kalimat

Questo albo illustrato di Gallucci appartiene a una collana molto particolare dell’editore chiamata Libri ponte sul Mediterrano.

L’amico scomparso è uno dei titoli di una serie prodotta in collaborazione tra Gallucci e Kalimat, pluripremiato editore arabo.
Infatti il testo, le immagini, le suggestioni devono molto al mondo arabo.
Qui trovate maggiori informazioni sul progetto.

albi illustrati sull'ombra

L’amico scomparso del titolo è chiaramente l’ombra del protagonista.
Storia semplice: è primavera, e un giorno un bambino scopre di avere un nuovo amico.
Un caro amico che sta con lui finché il sole è alto nel cielo, ma che con l’inverno sparisce, lasciando il protagonista triste e solo.
Fino al prossimo sorgere del sole…

Per quanto la storia sia semplice, sono molto interessanti i sentimenti e le emozioni che collegano il protagonista al suo “Caro Amico”.
Perché l’ombra non è mai trattata come tale.
E’ considerata un essere autonomo connessa al protagonista.

Un giorno, mentre giocavo in giardino con il sole alle spalle,
mi è apparso davanti.
All’inizio non mi piaceva
il suo aspetto.
Camminavo
e non mi piaceva nemmeno
il suo modo di camminare,
però ero contento di averlo incontrato.

Questo passo è secondo me fondamentale.

Innanzitutto perché ci porta a concentrarci sulla forma della nostra ombra.

Che sia un gioco per i bambini (disegnare la propria ombra), un’esplorazione da fare da adulti o un’indagine su noi stessi, su quello che di noi non ci piace.

E’ fondamentale guardare e riconoscere anche quello che  non ci piace.
L’appartenenza si ottiene con la consapevolezza, e la consapevolezza si raggiunge con la conoscenza.

E l’equilibrio lo si raggiunge mettendo sullo stesso piano la percezione che noi abbiamo di noi stessi e quella che gli altri hanno di noi.
Se non esploriamo ogni lato di noi stessi rischia di mancarci un pezzo.

Questo non significa che mi piacesse il suo aspetto o il suo modo di camminare,
ma ero comunque felice di essere suo amico.

Il piccolo protagonista di L’amico scomparso ha già percorso ampie falcate sul terreno della consapevolezza. O meglio, dell’accettazione.

Ecco il vero valore, secondo me, di questo albo illustrato che si muove tra curiosità, identità, consapevolezza, accettazione e tempo che scorre.

Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino, C.Bruel-A.Bozellec, Settenove

Se dovessimo banalizzare, quetso albo illustrato sarebbe da collocare sotto il tag del “genere”.
In effetti il suo principale valore è quello di raccontare la storia di Giulia che è una bambina…ma che non corrisponde per nulla alle aspettative che gli altri hanno di lei in quanto tale.

Un vero maschio mancato, ecco cosa sei!

Inutile dirlo, Giulia soffre terribilmente perché vorrebbe essere abbracciata così com’è.

Ma andiamo più in profondità e oltre la questione del genere.

Quante volte non ci si sente accettati?
Il più delle volte siamo noi i primi a non accettare noi stessi, perché temiamo che gli altri non ci capiscano, non ci apprezzino.
Abbiamo paura di mostrarci o, semplicemente, di essere noi stessi senza paura.

E’ che però a volte diventa inevitabile mostrarsi, se si vuole vivere in equilibrio e in serenità.

Perché non si possono nascondere le ombre sotto al tappeto.

Un giorno Giulia si rende conto di avere un’ombra da bambino.
E la sensazione all’inizio è spiacevole: non le piace quello che vede, perché è la conferma che è sbagliata.

quando un’ombra
un po’ troppo scura,
vi segue come un’ombra,
nome di paura,
essa vi ingombra.
giulia ne ha abbastanza.
Questa strana ombra
che disturbi o che confonda
che il diavolo la morda!

 

In Giulia ci sono rabbia e paura, confusione e incapacitù di accettare.
Ma alla fine è naturale compiere un percorso e quello di Giulia si nutre anche del confronto con l’altro.
Un altro come lei, ma complementare e che come lei deve compiere il viaggio per ritrovarsi e appartenersi.

Questo albo illustrato, giocato tra il bianco e nero e qualche dettaglio rosso, ha una prosa bellissima, ricercata, dolorosa.

Le illustrazioni sono un filone narrativo che completa quello delle parole, rendendo alla perfezione gli stati d’animo di Giulia, la sua inaseguatezza, la sua tristezza.

Una strana creatura nel mio armadio, M.Mayer, Kalandraka

Questo albo illustrato è scanzonato, soprattutto nelle illustrazioni.
E a ben vedere non parla di ombra in senso stretto,
Ma parla dei mostri che si nascondono nell’ombra e che possono uscire quando si spegne la luce.

Anche qui abbiamo una storia che, a livello di superficie, è semplice e ben architettata, con un finale a sorpresa.
Una storia che può essere letta e apprezzata da qualsiasi bambino.

I livelli di lettura sono però molteplici.

Il protagonista è convinto che dentro al suo armadio ci sia una creatura spaventosa, pronta a balzare fuori non appena la luce si spegne.
E così va a letto armato.
La creatura in effetti c’è, e l’aspetto non è sicuramente dei più tranquillizzanti.
Ma siamo sicuri che quello che sta nell’ombra debba per forza fare paura? E se fosse la creatura nell’ombra ad essere spaventata?

albi illustrati sull'ombra

E’ così che succede in Una strana creatura nel mio armadio.
Il mostro (l’inconscio?) avanza, ma il bambino armato della sua razionalità (un fucile con un tappo nell’imboccatura) spara.
E la creatura inizia a piangere.
Nel bambino la paura lascia posto alla rabbia e alla fine al desiderio di consolare, di accogliere, di abbracciare.

Il protagonista percorre così diverse tappe emotive che lo avvicinano all’elemento pauroso, sia esso esterno come in questo caso, sia esso interno, simbolicamente parlando.

Ecco il valore di questo albo e del perché, anche se apparentemente sembra distante, l’ho inserito nella lista degli albi illustrati sull’ombra: perché parla di affrontare la paura più nascosta.
E di come affrontare non voglia dire sconfiggere, ma accogliere e accettare.

Un’ombra sulla luna, M.Schiavo-S-Zanella, Clichy

L’atmosfera di questo albo illustrato è da mille e una notte.
Blu di notti stellate, lune lumienscenti e tanto oro riempiono le pagine illuminando una storia dove l’ombra esiste come naturale corrispettivo della luce.

Anche qui l’ombra è quell’elemento difficile da accettare.
E anche qui l’ombra è solo una parola che però si materializza nella possente figura di una pantera nera.

Una splendida pantera nera, che essendo nera come la notte si sente un’ombra sfuggente.
Non si accetta, si nasconde, nessuno la vede.
Un giorno Nera si ritrova al cospetto di quello che sembra essere il suo opposto: Luna, una pantera bianca.

Il confronto tra le due è il motore della storia e del cambiamento.
Luna interroga Nera, le dice quanto sia bella e le chiede perché si nasconda.
Nera si confida, dice che vorrebbe essere come tanti altri. Tutto fuor che se stessa.

Vorrei essere
come tutti gli altri,
invece rimango
sempre e solo io.

Ed è Luna a farle da specchio, a farle da luce e da complementare.
Luna sa qual è il suo posto nel mondo e insieme a Nera lo esplorano.

Per guardare il buio serve la luce e non è detto che quello che si veda debba per forza essere brutto.
In ogni caso, è unico.

albi illustrati sull'ombra

George e l’ombra, S.Bloch, Terre di Mezzo

Questo albo illustrato ha una storia molto simile a quella de L’amico scomparso, ma si colloca in una dimensione decisamente più quotidiana e materiale.

albi illustrati sull'ombra

George si sveglia, va a fare colazione e…si ritrova la sua ombra seduta a tavola.
Prova a sbarazzarsene ma non è semplice.
L’ombra di George non sta più sul pavimento: non si ouò ricacciarla, va conosciuta, va collocata, va accettata.

L’ombra di George, in questo caso, è l’aspetto creativo, folle, spensierato di noi stessi.
Una sorta di “fanciullino” che è difficile accettare e collocare nella vita quotidiana.
E’ il bambino che abbiamo dentro è che a volte si vuol far sentire con una risata, altre volte con uno strillo.

Ombra, Suzy Lee, Corraini

Ombra appartiene a quella che si chiama Trilogia del Limite dell’illustratrice Suzy Lee.
Nella Trilogia, oltre a Ombra, ci sono anche L’Onda e Mirror.
Ombra e limite fanno pensare subito a una delle citazioni più famose di Heidegger:

Nessuno può saltare oltre la propria ombra

Ombra intanto è un albo illustrato che invita ad un movimento di lettura diverso dal solito, che non procede da sinistra a destra.
La rilegatura è nella parte alta, e la metà della pagina è uno strumento narrativo che separa il qui dal lì, il mondo quotidiano da quello della fantasia e dell’inconscio.

L’ambientazione è quella di un ripostiglio, ma i giochi d’ombra e della fantasia lo animano con storie inaspettate.

Nel buio c’è la fantasia, ma nel buio c’è anche il lupo.
Non si può prescindere da questi due elementi: avventurarsi tra le ombre che danzano significa scoprire risorse inaspettate.

Ombra è giocoso, confonde le idee e i movimenti.
E’ concettuale e allo stesso tempo palese.

Risorse, LIBRI E ALBI ILLUSTRATI SULL’OMBRA

Più giocoso è il libri cartonato di Hervé Tullet Il gioco delle ombre, da usare proprio per giocare a inventare storie proiettando ombre sulla parete.
Ancora più preciso è il Teatro delle Ombre di Edizioni Corsare che contiene sfondi e figurini in silhouette per giocare a creare storie.

L’ombra ha implicazioni introspettive che possono essere indagate attraverso il racconto di sé, l’autobiografia e l’indagine sul doppio (basti pensare soltato al libro Dr.Jekill e Mr. Hyde).
Attività che è possibile svolgere con adolescenti e adulti.

Ma anche implicazioni esplorative e artistiche, ad esempio attraverso il gioco del Teatro delle Ombre, attraverso l’utilizzo della tecnica fotografica con il controluce o con un bel focus sull’utilizzo delle silhouette.

Attività:
– Riprendi la tua ombra: fotografala, fanne uno schizzo
– Fatti aiutare da qualcuno a disegnare la tua ombra, poi riempila con ciò che senti possa rappresentarla: può essere quello che ti piace o quello che non ti piace, quello che vorresti e non vorresti
– Esplora il controluce con una fotocamera: cosa scegli di mostrare e cosa di lasciare in ombra. Perché?
– Gioca a ritrarre le persone attraverso il ritratto in silhouette.

Per le attività artistiche e più pratiche suggerisco di guardare l’ottimo blog Didatticarte che rimanda anche a Matisse.
Qui l’articolo.

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