albi illustrati per i momenti difficili

11 albi illustrati per i momenti difficili della vita

Cosa vuole dire “albi illustrati per i momenti difficili”?
Quali sono i momenti difficili?

Nella mia personale filosofia di vita, c’è un albo illustrato per tutto.
Della serie #dilloconunalbo.

Esistono però albi illustrati così intensi, così ricchi di livelli di lettura, che in questi livelli possiamo (ri)trovare noi stessi.

albi che hanno la capacità di farsi specchio di ciò che proviamo aiutando a interpretarci e a ricollocarci nel mondo.

E’ per questo motivo che ho stilato una lista di albi illustrati per i momenti difficili.

Confusione, paura, tristezza per una perdita, incapacità di lasciare (e a lasciarsi) andare.
Ma anche bisogno di capirsi meglio, verbalizzare e dare figura a un sentire.
Trovare una strada.

Gli albi illustrati ci aiutano a (ri)trovarci, o a entrare in contatto con una diversa parte di noi.

L’incontro con una persona mi ha fatto conoscere il mondo della biblioterapia.
Il dialogo con questa persona, il desiderio di approfondire l’argomento e la frequentazione di alcuni seminari, mi hanno permesso di comprendere che la missione che ho abbracciato (veicolare albi illustrati e libri per ragazzi agli adulti) rientra anche nella sfera della biblioterapia.

E’ stato naturale includere questa sfumatura nei percorsi che offro ai professionisti.

Da noi Biblioterapia sembra una parola a metà tra il mitologico e il ridicolo, ma chi lavora con i libri lo sa: i libri possono salvare.
Infatti all’estero la biblioterapia è davvero un supporto per altre terapie.

Gli albi illustrati hanno una immediatezza, una ricchezza semantica, una incisività aiutata dalla compenetrazione di parole e immagini che arrivano dove tante parole da sole non arrivano.

L’albo illustrato è un prezioso alleato nel viaggio alla scoperta di sé stessi.

E non è un caso che gli albi illustrati per i momenti difficili che vi propongo, abbiano spesso la metafora del viaggio (reale o figurato dentro se stessi).

Gli albi illustrati per i momenti difficili

albi illustrati per i momenti difficili
Daniel Jensen via Unsplash

Yeti, Rebecca Dautremer, Rizzoli

Le illustrazioni di Rebecca Dautremer mescolano la minuzia dei dettagli all’impatto che l’estesa superificie genera in chi osserva.
Questo albo in particolare è di grande formato.
Non si può fare a meno di essere trascinati sulle superfici colorate dei disegni.

Il testo è poco, e occupa poche pagine lasciando largo spazio al disegno.

Lo yeti ovviamente è simbolico.
E come la maggior parte dei simboli, quando si parla di “cose della vita”, può significare tante cose diverse.

Per me Yeti rappresenta il proprio motore, la ricerca che ognuno di sé compie nel corso della sua vita, più o meno consapevolmente.
Anche se la consapevolezza si fa più solida più passano gli anni.

Lo Yeti di Rebecca Dautremer è la rappresentazione della Leggenda Personale di cui parla Paulo Coelho in L’Alchimista

Quella Leggenda Personale che, anche quando non ha un nome, è lì con noi, dietro di noi, dentro di noi.
Noi non sappiamo darle una forma, ma lei c’è.

E a un certo punto iniziamo a sentire la sua presenza, a domandarci che forma abbia, cosa succederà quando la raggiungeremo.
Una volta che abbiamo capito che lei è la nostra Leggenda Personale, allora siamo disposti persino a scalare le montagne per cercarla.

E forse, lei è sempre stata lì con noi.
Ma come si dice: punta alla luna, ti farai un viaggio tra le stelle.

yeti rebecca dautremer

Come il Piccolo Re imparò a volare, Massimiliano Feroldi, Lavieri

Questo albo illustrato è il secondo volume scritto e illustrato da Massimiliano Feroldi.
Il primo è Storia di un Piccolo Re, un bellissimo albo dalle illustrazioni intense che racconta come nella vita abbiamo bisogno di davvero poche cose, e alcune non sono cose che si ottengono, ma che si donano.

Il secondo albo è, secondo me, ancora più bello.

Oltre al viaggio come metafora della vita, anche il volo è pieno di significati.

Volare, significa essere liberi.
Per volare, bisogna essere leggeri.
E per essere leggeri bisogna lasciare andare il peso.
Lasciare andare un peso vuol dire fare delle scelte, guardare dentro se stessi, avere forza e consapevolezza.

Sicuramente non è un percorso facile, ma quando si inizia a volare si vedono la cose da un’altra prospettiva.
E il poter dire “sono io che ho fatto tutta questa strada” credo sia impagabile.

Piccolo Re Feroldi Piccolo Re Feroldi Piccolo Re Feroldi

La volpe e la stella, C.Bickford-Smith, Salani

A proposito di cieli stellati e animi contemplativi.
Anche in questo caso abbiamo un prodotto editoriale bello, bello, bello.
L’autrice è stata anche premiata per la bellezza grafica di questo libro.

La storia è un’allegoria che si ispira alla poesia Eternità di William Blake.
E siamo davvero davanti alle domande universali, alle paure ataviche, al senso di smarrimento che si prova davanti all’eternità.

Una piccola volpe vive felice.
Ha come suo punto di riferimento una stella.
Ma una notte tutto cambia e quando la volpe esce dalla sua tana, la stella non c’è più.

Tutto è oscurità.
La volpe piomba nella “selva oscura” in cui tutti, da che mondo è mondo, ci ritroviamo: soli, impauriti, senza punti di riferimento.
Smarriti.

Il fatto è che i punti di riferimento li creiamo noi.
Noi siamo il nostro principale punto di riferimento e noi abbiamo il potere di distruggere, perdere ma anche ritrovare.

Ed è così che la volpe può ritrovare la sua stella.
Attraversando la paura.

La volpe è la stella ha un testo apparentemente semplice ma che, come tutte le allegorie, vive in una foresta di simboli.
E a questo accompagna una bellezza grafica, che molto deve alla tradizione inglese delle arts&crafts.
Una grafica che si fa a sua volta veicolo di un messaggio, assumento su di sé valenze narrative che completano il testo.

Molto bello è l’articolo di approfondimento che a questo albo ha dedicato il blog Galline Volanti. Qui.

La volpe e la stella la volpe e la stella

La cosa più importante, M Wise Brown-L.Weisgard, Orecchio Acerbo

Dicevo.
Noi siamo il nostro principale punto di riferimento.
Siamo noi il nostro Nord.

Questo albo illustrato di Margaret Wise Brown ce lo ricorda.
Perchè in quei momenti in cui si perde la bussola, in cui non sappiamo cosa vogliamo, dove vogliamo andare, come e perché….
Bisogna ricordarsi che l’unica cosa che dura tutta la vita, è la vita stessa.
E quindi tutto parte, prosegue e finisce in noi.

E’ importante quindi risintonizzarci sulla nostra essenza.
La cosa più importante, con un linguaggio semplice, va al cuore delle cose puntando dritto all’essenziale.

Ne avevo parlato anche qui.

la cosa più importante la cosa più importante

E’ tempo di andare, K. Sena, Orecchio Acerbo

I passaggi di vita, come tutti i viaggi, si compongono anche di saluti e di separazioni.

Inevitabilmente, che sia una scelta fatta o subìta, possiamo essere protagonisti di separazioni.
Sono i momenti più dolorosi, e però sono quelli in cui bisogna imparare a lasciare andare.

Davvero la cosa più difficile.

Che sia un lasciare andare reale (una morte, una separazione) o metaforico (un grande cambiamento dentro noi stessi), siamo noi davanti a una parte di noi che se ne va.

Questo albo illustrato, pieno di simbologie e di livelli di lettura, è commovente.
Ma uno dei suoi significati è proprio la sua bellezza intrinseca: anche un momento doloroso, porta con sé la bellezza di ciò che è stato e di ciò che diventeremo.

Questo albo illustrato l’ho consigliato anche nella lista degli albi illustrati sulla morte.
Altro argomento che, per le diverse portate che ha, si inserisce bene in questa selezione di albi illustrati per i momenti difficili della vita.

Io sono la vita, E.H.Larsen-M.Schenider, Edizioni Primavera

In quella lista sopra citata di albi illustrati sulla morte, c’era anche un albo dal titolo Io sono la morte.
Racconto breve di rara poesia.

In realtà quel libro appartiene a una trilogia e nella mia selezione di albi illustrati per i momenti difficili consiglio il secondo: Io sono la Vita.

E’ ovviamente complementare al primo, perchè una non esiste senza l’altra.

I momenti difficili sono quel corollario che la Vita porta con sé.
Leggere tra pagine e disegni delicati la portata di ciò che stiamo vivendo (non il momento difficile in sé, ma la vita stessa), aiuta a dare una prospettiva diversa.

Molti si chiedono che senso io abbia.
Qualcuno si lancia col paracadute
Per sentire quel risucchio allo stomaco
che prova che io esisto.
E altri hanno così paura
Di incontrarmi che si nascondono in un angolino.
forse tu pensi e ripensi
A ciò che è stato
e a ciò che verrà?

Compito degli albi illustrati per i momenti difficili è anche il saperci donare nuove chiavi di lettura permettendoci di ricollocarci.

io sono la vita io sono la vita io sono la vita

Il buco, Anna Llenas, Gribaudo

Credo che questo albo sarebbe uno strumento straordinario se utilizzato in terapia.
Perché tutti, tutti quanti, abbiamo in noi un buco a forma di qualcosa.
Un vuoto che cerchiamo di riempire con soddisfazioni più o meno effimere o con persone alle quali affidiamo la responsabiliità di colmare le mancanze.

E invece quel buco, quel vuoto, è un viaggio che solo noi possiamo compiere.
Non si riempie, ma si attraversa.
E poi, da lì, entrerà la luce.

il buco anna llenas il buco anna llenas il buco anna llenas il buco anna llenas

Il mio cuore, C.Luyken, Fatatrac

A volte è solo questione di sapere che forma hanno le emozioni.

Non solo la verbalizzazione di un’emozione, di uno stato, di un pensiero o di un problema aiuta.
Ci sono volte in cui è la metafora che aiuta a far luce.

Nel saggio Lo scudo di Perseo. Fiabe illustrate e metafora di Marnie Campagnaro (Donzelli), l’autrice parla della metafora utilizzata nelle fiabe e nel rapporto di comprensione che queste instaurano con i bambini:

La metafora svolge almeno due preziose funzioni: non solo sostiene il processo di comprensione del bambino, ma stimola anche i suoi modi di costruire le rappresentazioni mentali. In definitiva, lo allena all’azione creativa.

Se il ruolo della metafora è indipensabile nel processo cognitivo del bambino, a mio avviso diventa una preziosa alleata nella rappresentazione e  nell’esternalizzazione di pensieri ed emozioni di un adulto.

Il mio cuore, nella sua grande semplicità, mostra quali forme possa avere un cuore.

A volte è piccolo, buio.
Altre volte è una finestra, aperta e luminosa.
A volte è uno scivolo su cui corrono le emozioni
E a volte è una pozzanghera.
Va in pezzi, ma si rimette insieme.

Inevitabile leggerlo e trasporre in vissuto e sensazioni quelle immagini.

il mio cuore fatatrac il mio cuore fatatrac

L’anima smarrita, O.Tokarczuk-J.Concejo, Topipittori

Un racconto breve dell’autrice polacca già Premio Nobel.
Una storia allegorica, uno di quegli albi illustrati per i momenti difficili dove le difficoltà sono rappresentate dalla nostra incapacità di connetterci a noi stessi.
Al nostro bambino interiore.
Un bambino che non è mai stato sufficientemente abbracciato, rassicurato o, semplicemente, al quale abbiamo dimenticato di lasciare spazio.

“Se qualcuno fosse in grado di guardarci dall’alto, vedrebbe che il mondo è pieno di persone che corrono in fretta e furia, sudate e stanche morte, nonché delle loro anime in ritardo, smarrite, che non riescono a star dietro ai loro proprietari. Da tutto ciò deriva una gran confusione, le anime perdono la testa, e la gente smette di avere cuore. Le anime sanno di avere smarrito il loro proprietario, ma spesso la gente non si rende affatto conto di avere smarrito la propria anima”.

Un albo illustrato che porta riflessione, che vi farà rallentare, vi fará guardare indietro, attendere e poi ripartire.
Di pari passo con la vostra anima.
O la vostra ombra.

l'anima smarrita

Il cuore nella bottiglia, O.Jeffers, Zoolibri

Come tutti i migliori albi, anche questo si presta a letture differenti.
Dalla perdita all’elaborazione del lutto.

Il filo conduttore è il nostro cuore e la nostra propensione ad aprirlo o a chiuderlo davanti alle difficoltà della vita.

For well you know
that is a fool
who plays it cool
by making his words
a little colder

Nulla meglio di questi versi di Hey Jude puó spiegare Il cuore e la bottiglia di Oliver Jeffers.

Nella vita succede qualcosa che ci fa chiudere a riccio.
Quando perdiamo qualcuno di importante.
O non siamo in grado di aprire il nostro cuore per paura.
Quando una sofferenza ci fa ripiegare e chiudere in noi stessi.
La prima istintiva mossa è proteggere il cuore, gli organi vitali, non usandolo più.

Così fa la protagonista, una ragazza come tante altre, che davanti a un vuoto e alla sua sofferenza, chiude il cuore in una bottiglia.
Se non lo usi, non soffrirai.
Ma se non lo usi, rinunci a una parte di te stessa.
A quella curiosa, vitale, piena di idee e domande.

Ha senso?
E riascoltatevi Hey Jude.
Per me, anni fa, è stata un’epifania.

il cuore nella bottiglia il cuore nella bottiglia

Guarda che la luce è del cielo, Belloni-Vermeire, Kite

Oggi va tanto di moda parlare di kintsugi giapponese e dell’importanza di valorizzare le cicatrici che abbiamo perché sono la nostra storia.

A volte però la nostra identità non si costruisce solo sulla nostra storia, ma sulle nostre palesi differenze.

Il protagonista di Guarda che la luce è del cielo un giorno si sveglia con le ali.
In realtà non sappiamo se siano improvvimente comparse, se lui le abbia sempre avute e solo ora ne abbia preso consapevolezza, se sia qualcosa di occorsogli all’improvviso.

Che quelle ali rappresentino differenze fisiche (reali, percepite, ingigantite dalle nostre insicurezze) o che siano caratteristiche del nostro mondo interiore, queste possono tracciare un solco che ci separa dagli altri.

Ed è molto più facili sentirsi diversi, non accettati, nettamente separati dal mondo.
Soli.
Fallibili.
Sbagliati.

Ma questa è la nostra percezione.
La nostra caratteristia è ciò che ci rende unici, e non è detto che sia un difetto.

Tutto sta nel compiere un viaggio di accettazione, consapevolezza e acquisizione di sicurezza nei nostri mezzi.

La nostra differenza può essere la protagonista di una diversa narrazione che facciamo di noi stessi, e quindi diventare un dono.

guarda che la luce è del cielo guarda che la luce è del cielo

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