libri e movimento

Libri e movimento: un’esplorazione tra due mondi

So che il titolo di questo post è sibillino, perché ai più l’accostamento libri e movimento sembrerà bizzarro.

Giovedì 30 aprile ho provato a fare la seconda diretta condivisa della mia vita e ammetto che, di nuovo, mi è piaciuto un sacco,

La cosa che può sembrare bizzarra è che a condividere queste chiacchiere sono state due persone che appartengono a due mondi apparentemente distanti.

In questa conversazione dedicata a libri e movimento, sono stata ospitata sui profili social di Giorgia, un’insegnante di pilates già attiva su molti canali con tanti videocorsi.

Abbiamo deciso di fare incontrare i nostri due mondi avvertendo una reciproca affinità e, come ha detto Giorgia, con l’intento di esplorare.
Parlare e vedere dove saremmo arrivate.

E poi Giorgia legge i libri durante le lezioni, posso non amarla?!

Giorgia durante la quarantena ha realizzato un video in diretta per ogni giorno intitolando il progetto #iorestoinmovimento.

Sono finita per caso e per suggerimento di un’amica sui suoi canali, ed è stata una grande fortuna, perché ho sempre desiderato prendermi cura del mio corpo, non solo della mia mente.

Sto facendo un sacco di scoperte.

Corpo e mente non possono essere considerati come due entità disgiunte. Raccontano la nostra storia, e la nostra storia è l’unica che realmente possediamo.

Impariamo a cercarla.
Tra le righe e trovando il nostro posto nello spazio.

Qui trovate il canale Youtube di Giorgia e il profilo Facebook dei suoi videocorsi di pilates.

Fonte: Instagram https://www.instagram.com/pilatescongiorgia/

In che modo i nostri due mondi, possono combinarsi?
E come si può lavorare su di sé attraverso i libri e il movimento?

i libri e il movimento hanno, secondo me, tanti punti in comune.
L’importante è decidere come, dove e cosa guardare.

Il mio modo di percepire la ricerca su se stessi, e di studiare costanmente sono pensieri che anche Giorgia condivide.

Ci sono tre parole che caratterizzano la ricerca (chiamiamolo anche “metodo” o “modalità”) che ognuna di noi mette nel suo settore:

  • Curiosità
  • Contaminazione
  • Cura

E in realtà, se ci fate caso, sono tre motori molto importanti in tutto ciò che nella vita si può fare.

La curiosità

La curiosità non è solo il desiderio di trovare le risposte.
E’ la voglia di studiare.
Una dote, a volte naturale ma che spesso si può sviluppare, che prima di tutto ci porta a fare domande.
A osservare il mondo e a chiederci se tutto è così come sembra, se si può cambiare prospettiva.
E’ vedere il mondo nella sua interezza o almeno di provare a vedere se i frammenti rimandano a un’immagine unica.
E’ appropriarsi di quante più esperienze e nozioni possibili.

Nei curriculum viene richiesto di elencare le proprie esperienze.
Io vorrei un curriculum in cui venisse misurato e mostrato il grado di curiosità.

Se dovessi usare la metafora dell’albero, vedrei nei rami l’esperienza, e nel tronco la curiosità.

libri e movimento
L’Albero di Shel Silverstein

Seguire le lezioni di Giorgia mi ha portato a concepire come possa esistere curiosità anche verso se stessi.

Verso se stessi si provano moltissime emozioni, il più delle volte emozioni non proprio positive.
Ci si giudica, si è arrabbiati, ci si sente inadeguati o addolorati.
Altre volte si prova amor proprio, orgoglio, stima.

Non si parla quasi mai della curiosità verso se stessi.
Del desiderio di osservarsi, di farsi domande e di provare a cercare delle risposte.
Oppure essere curiosi e basta, e vedere dove porta questa esplorazione.

Il percorso della curiosità (verso se stessi e verso il mondo) si può affrontare sia grazie al movimento, che è esplorazione e ascolto di sé, sia attraverso la lettura, una pratica che più di tutte allena la capacità di fare domande e di trovare risposte.

Utilizzare la medesima curiositàin lettura può riservare altrettante sorprese: spesso si legge per sapere, per imparare, per divertirsi, per ritrovare se stessi.
Ma io sono convinta che affrontare un libro, magari lontano da noi, può riservare sorprese.

Una combinazione dell’una e dell’altra strada è secondo me vincente: è l’unione di corpo e di mente.

La Contaminazione

Tornando all’albero, userò le immagini dei frutti per parlare della contaminazione.
Dai rami, cioè dalle esperienze che facciamo nella vita, nascono fiori e frutti.
Il risultato di ciò che abbiamo fatto, provato, studiato, visto.

Giorgia in diretta ha parlato di quelle persone (io e lei ne siamo un campione) che hanno fatto e provato tante cose nella vita, spesso molto diverse tra loro.

Oggi queste persone possono fregiarsi dell’aggettivo “multipotenziale”.

Un multipotenziale è una persona che ha molti interessi e attività creative nella vita. I multipotenziali non hanno una vera vocazione come fanno gli specialisti”.

Ho cambiato tre facoltà prima di trovare quella che mi ha appassionato e che rifarei altre cento volte.
E non perché le altre fossero sbagliate: a me piaceva tutto, mi interessava tutto, non riuscivo a scegliere e ho dovuto esplorare, capire cosa realmente volevo.
Fare ordine.

Ho lavorato nel teatro, poi nel circo, poi come fotografa, poi negli eventi. Ora in libreria, ed è una strada che non so dove mi condurrà, ma so per certo che sarà sempre lastricata di libri.

Eppure tutto quello che ho visto e ho fatto me lo porto dentro.
E da come insegna Giorgia, si vede che c’è stato un percorso molto simile anche per lei.

Come diceva, arriva un momento in cui tutto quello sembrava confuso e disperso assume una forma.
I puntini si uniscono e appare il disegno.

Essere curiosi vi porta ad esplorare e a voler studiare.
Le esplorazioni non sono mai sbagliate, perché lasciano dentro di voi dei semi che un giorno potrebbero fiorire.
Ogni minima esperienza è utile a farvi diventare quello che siete.

In quel percorso di esplorazioni i libri sono una mappa che vi fornisce coordinate, nozioni, parole, pensieri.
Anche se non vi sembra, sappiate che è così.
Bisogna avere consapevolezza che anche se il disegno ora non c’è, poi sarà chiaro.

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Tratto da Bastano cinque ciliegie, Vittoria Facchini, Terre di Mezzo

La Cura

Sinonimo di attenzione, di consapevolezza, di ascolto.

Se dovessimo tornare all’albero, la cura sarebbe lo sguardo che riusciamo a dare a tutte le parti che lo compongono.
Senza giudicare, criticare, giustificare.

Se riusciamo a provare cura, allora riusciamo a metterci in ascolto e a unire tutti quei puntini.

Io e Giorgia persguiamo la cura, e cerchiamo di fare in modo che le persone prestino attenzione, ognuna attraverso i suoi mezzi, cioè libri e movimento.

Giorgia utilizza il movimento consapevole, fa in modo che la curiosità verso se stessi porti attenzione e quindi gentilezza.
Io utilizzo i libri, un po’ come si fa con la biblioterapia: una persona che è disposta ad aprirsi, a formulare una domanda e un bisogno, può essere accompagnata verso un libro e lì dentro trovare ciò che sta cercando.
E farsi del bene.

Tratto da La festa dei frutti, Gerda Muller, Babalibri

Ma quindi, di cosa parliamo quando parliamo di farsi del bene tra libri e movimento?

Ognuno deve trovare il modo di prestare attenzione a se stesso e al mondo che più gli si confà.
Non c’è giusto o sbagliato.

C’è tantissimo movimento nella scoperta, e c’è tantissima scoperta nel movimento.

Io e Giorgia ci siamo a trovate a dialogare di curiosità, contaminazione  e  cura ciascuna dal proprio ambito.
Incontrandoci in una piacevole intersezione.

Lei pilates (ma non solo!), io libri.
Distanti?
Non proprio.

La scoperta avviene attraverso quelle tre “C” che tanto ci caratterizzano.

Libri e movimento: Qualche consiglio (con bonus track)

Durante la diretta ho consigliato due libri che fanno comprendere come con la giusta curiosità, l’abbandono del pregiudizio e il desiderio di lasciarsi curare, si possono trovare validi aiuti nei libri.

Ho consigliato Labirinto dell’anima, di Anna Llenas, Edizioni Gribaudo.
Ne avevo parlato anche qui.

E’ un albo illustrato che attraverso poche parole e immagini mostra i vari aspetti che possono caratterizzare l’anima.
Se vi mettete in ascolto, vi renderete conto (attraverso l’attenzione  soprattutto al movimento) che gli stati d’animo hanno un luogo e una sensazione.

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Il radicamento

Questo libro vi dà una mano nel dare un’immagine.

Una capacità fondamentale nel movimento che pratica Giorgia, dice visualizzazioni e metafore sono molto importanti.
Ad esempio in diretta abbiamo parlato dell’immagine che mostra il concetto di radicamento, un aspetto importantissimo nelle pratiche di Giorgia.
E non sufficientemente affrontato nella vita di tutti i giorni.

Pratiche come lo yoga, il Pilates o il Feldenkrais portano moltissimo l’attenzione sul bacino, che è il nostro centro.
L’immagine di una radice che da lì parte e va giù sino alla terra è qualcosa di molto forte.

Come è possibile che un albo illustrato “per bambini” parli la stessa lingua di tante pratiche di movimento e di meditazione?

Curiosità, contaminazione e cura.
Provate a cercare la risposta.

E poi ho consigliato Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin, Edizioni E/O. In questo caso si tratta di un romanzo, uno dei più belli letti negli ultimi anni: la sua trama ha il mistero, ha la passione e ha tutta la vitalità che si può trovare laddove c’è stata sofferenza, ma anche il desiderio di crescere e di prendersi cura di qualcosa. O qualcuno.

Qui trovate la nostra esplorazione di parole tra i nostri due mondi.

In diretta Insta&Facebook con @LaLibraiaFotografa

Chi vi porto oggi per l'ora del tè?Faremo una chiacchierata in compagnia di Stefania Ciocca, alias @LaLibraiaFotografa, che ho scoperto condividere molte delle mie passioni e, soprattutto, Visioni.Sarà una chiacchierata un po' Visionaria, dunque, tra curiosità, parole e libri.Esploreremo altri mondi attraverso cui conoscere Noi Stessi!In diretta su Instagram e Facebook (prossimamente in mondovisione :-D) alle ore 18.00.Prepara il tè dunque (o l'aperitivo) e raggiungici!#diretta #livestream #pilatescongiorgia #lalibraiafotografa #libri #parole #nonsolopilates #conoscitestessa #movimento

Pubblicato da Pilates con Giorgia – Videocorsi di Pilates in Italiano su Giovedì 30 aprile 2020

 

Radicamento, tronchi, rami, frutti, radici…
La metafora dell’albero è stata il filo rosso di questa esplorazione.

Concludo aggiungendo tre albi illustrati.
Non sono consigli per adulti, ma sono tre modalità narrative che mostrano altrettanti aspetti diversi del “muoversi” inteso come esplorazione.

1. Aspettami!, Komako Sakai, Babalibri
Un librino cartonato adatto ai più piccoli.
Il tratto del disegno è delicatissimo, stile che carraterizza tutte le opere di Sakai.
Però di questo libro mi ha sempre colpito come l’esplorazione del piccolo protagonista sia in continuo divenire e quasi mai compresa fino in fondo dall’adulto.
Il protagonista cammina per una strada, con passi incerti e movimenti ancora abbozzati.
Sta esplorano il mondo, vorrebbe afferrare un piccione, toccare una farfalla, accarezzare il gatto.
Ma tutto gli sfugge via, perché ci sono tempi che vanno rispettati e nessuno aspetta il tempo del bambino.
L’esplorazione viene interrotta dall’adulto che per aiutare il bambino, lo prende sulle spalle e lo porta via.
Se un tipo di lettura è quella che vede l’adulto essere colui che accompagna il bambino nel mondo, io vedo in realtà l’altra lettura: quella cioè di un tempo lento che viene forzato.
Davanti al movimento e all’esplorazione di sé, secondo me siamo tutti come quel bambino: abbiamo bisogno di trovare il nostro ritmo senza forzature.



2. Passi da gigante, Anais Lambert, Pulce Edizioni

Tematica e struttura sono molto simili al precedente libro: l’esplorazione di un bambino e l’arrivo di un adulto che lo accompagna nella scoperta.
In quest albo però ad essere valorizzato è il punto di vista, quello “basso”, terra a terra di un bambino che cammina per un giardino.
Quello che sta vivendo, nella sua immaginazione diventa davvero il viaggio di un esploratore che attraversa fiumi, vallate e montagne.
Mi piace perché l’esplorazione attraverso il movimento qui si combina con l’immaginazione e la visualizzazione.

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3. Che cosa ti succede Bea?, Luciano Lozano, La Margherita

Qui la storia è diversa.
La protagonista è Bea, che inizia ad andare male a scuola, a non tenere l’attenzione, a distrarsi troppo.
E più va avanti così, più gli adulti intorno a lei sono preoccupati, generando in lei ancora più disagio.
A volte è necessario sintonizzarsi meglio sui nostri bisogni, ascolatarci o anche solo darci la possibilità di provare qualcosa di nuovo.
Potremmo trovare così la nostra strada.
Nel caso di Bea, il movimento è per lei la soluzione per stare bene, per trovare il suo posto nel mondo e recuperare quell’attenzione che sembrava essere venuta meno.

che cosa ti succede bea?

Ecco di nuovo i link per scoprire quello che fa Giorgia:

> Instagram: https://www.instagram.com/pilatescongiorgia/
> Facebook: https://www.facebook.com/PilatesconGiorgia/
> Youtube: https://youtube.com/pilatescongiorgia

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