Perché leggere in momenti di crisi?

Panico che si alterna a minimizzazione.
Dubbi verso l’informazione.
Un’informazione che pare fatta per lo più di strilloni, per cui è difficile trovare dei punti di riferimento.
Un virus che si sta allargando in tutto il mondo.
Le abitudini che si stravolgono.
Paura. Oppure astio. A volte entrambi.
Famiglie e coppie che non riescono a vedersi.
Le preoccupazioni che crescono: lavoratori autonomi o dai contratti fantasiosi che non vengono pagati, lavoratori a rischio, imprenditori fortemente preoccupati.
Intere categorie in ginocchio che, in alcuni casi, si rialzeranno a fatica.
E poi scene da apocalisse: assalti ai supermercati, poi ai treni, strade mezze vuote, scuole chiuse. Bar e ristoranti che chiudono al coprifuoco.

Possiamo andare avanti ancora per molto a elencare aspetti grandi e piccoli che si osservano in questi giorni.

Di fatto è che quello dettato dall’allarme Coronavirus è un momento di crisi: un momento in cui non ci sono certezze, non ci sono punti di riferimento, si dubita delle proprie credenze e si ha paura.

Perché la paura si prova verso qualcosa che non si conosce, e il panorama che ci sta sfilando sotto agli occhi è qualcosa che ancora non avevamo vissuto.

In questo momento di crisi, a che cosa serve leggere?

Questo è un sito dove parlo del mio lavoro, dei libri che incontro e di come i libri abbiano la risposta giusta anche alla domanda sbagliata.

E’ naturale che qui, voi che venite a leggere e a spulciare, troviate una “bolla di libri” e di notizie legate al mondo della letteratura e delle librerie.

Che aiuto possono dare i libri ora?

Se pensiamo all’aiuto come a un insieme di azioni volte a risolvere in maniera pratica un problema, i libri possono fare poco.
Gli unici aiuti concreti in questo momento li possono dare i medici, trovando le cure giuste, e le istituzioni per aiutare la sanità e per fronteggiare la grande crisi economica che si abbatterà un po’ su tutti.

Ma l’aiuto non sempre è di natura pratica.

Nell’incertezza e nella paura a volte è sufficiente una mano tesa, una parola giusta, un gesto adeguato.

E quindi anche un libro può silenziosamente fare il suo lavoro.

Quindi, perché leggere in momenti di crisi?
Qui faccio un elenco dei miei pensieri, di quello che cerco e spesso trovo quando interrogo i libri.

Quello che si può fare quando si decide di leggere in momenti di crisi è puro nutrimento per la mente.

E’ qualcosa che si fa adesso per sé stessi, ma che si trasforma in qualcosa di prezioso per il futuro. Un futuro che ci indicherà una nuova strada o che ci porterà ad essere di aiuto ad altri.

Nel post troverete qualche consiglio libresco ma anche tanti suggerimenti per nutrire la mente e fare di questo periodo un’opportunità di crescita per nuove idee.

Perché leggere in momenti di crisi?

1. Per interpretare la realtà.

Leggere permette di nutrire il cervello.
Questo straordinario organo è come un orto, va innaffiato e va nutrito.
Leggere tanto fa sbocciare idee e opinioni, aiuta a porsi domande, a dubitare.
Quando si è lettori forti si è allenati a cercare la risposta nei libri.
Leggere vuol dire abituarsi a farsi domande e a volerne cercare le risposte.
In questo momento (nei nostri tempi soprattutto) è una pratica obbligatoria quella del dubitare delle informazioni: siamo bersagliati da informazioni, il più delle volte fruite tramite smartphone e spesso profilate.
Saper leggere vuol dire saper dubitare, saper cercare, raccogliere dati, filtrarli e infine farsi un’idea di realtà.
Che non vuol dire sapere la verità, ma cercare di guardarla da più prospettive.
Solo chi è passato tra tante pagine può sviluppare questa capacità.

Serve, ad esempio, a comprendere come una bozza non sia una notizia.

Fonte: The Mind’s Journal

2. Per trovare delle risposte da dare ad altri

E’ l’altra faccia della medaglia del punto precedente.
Un conto è cercare informazioni per nostro utilizzo, per nostra cultura o curiosità.
Un altro è il dover cercare informazioni per dare spiegazioni a terzi.
Soprattutto se questi terzi sono i ragazzi.
In questo momento penso soprattutto a tutti coloro che hanno a che fare con i più giovani: educatori, insegnanti, gli stessi genitori.

Bambini e ragazzi passeranno un mese e più lontani da scuola.
Chiusi in casa con nonni, tate, con genitori che devono cercare di trovare un equilibrio tra lo smartworking e il ruolo di madre o padre.
Laddove gli insegnanti si sono attrezzati, seguono lezioni online e fanno i compiti mandati via whatsapp. Dal divano di casa e in pigiama.
Sembra una vacanza ma manca completamente la spensieratezza: non possono uscire, non possono vedere gli amici o fare sport.
E in quel rumore di fondo che li circonda non possono trovare una prospettiva.
Anche perché gli adulti stessi faticano a trovare la prospettiva.
I libri possono aiutare a ritrovare una solidità in un momento in cui si rischia di perdere i punti di riferimento.

Quali libri? Secondo me la saggistica aiuta moltissimo in questo periodo.
Ad esempio Spillover di David Quammen (Adelphi) è un saggio che, narrato in maniera quasi romanzesca e dal punto di vista dei “cacciatori di virus”, spiega come si sviluppano i virus che passano dall’animale all’uomo. In un momento in cui la stragrande maggioranza di noi si scopre privo di informazioni sull’argomento, Spillover dà una panoramica storica contemporanea di come nascono (e si diffondono) i virus.

A mio parere, per restare sull’argomento, anche i libri scritti da Ilaria Capua sono un ottimo modo per cercare di “farsi una cultura” sull’argomento.

Ci sono poi tutti i libri di psicologia che possono essere un valido supporto per cercare di dare al nostro cervello degli strumenti interpretativi e di difesa.

Daria Tinagli è una psicologa che seguo con grande interesse su instagram (qui il suo profilo, qui il suo sito) perché ci accomuna l’amore per i libri che sconfina nella professione.
Proprio ieri durante una conversazione su ig mi consigliava il libro Qui e ora. Strategie quotidiane di mindfulness di Ronald D. Siegel (Erickson).
Un libro indicato “per persone che vogliono farsi un’idea e riflettere su di sé e provare a stare meglio”. Libri che favoriscono “un modo di pensare più razionale e al tempo stesso centrato sul presente”.

Nella libreria dove lavoro negli ultimi giorni stiamo vendendo molte copie del libro Mental Survival di Fabrizio Nannini (Hoepli Editore).
Un libro che parla di tecniche di sopravvivenza in situazioni di emergenza che dalla sua ha un enorme punto di forza: Nannini non disgiunge mai il corpo dalla mente. E’ la mente la forza più potente, e imparare a controllarla nelle situazioni che generano stress, panico, confusione è fondamentale.

Certamente non manca una letteratura adatta a spiegare ai bambini questo momento e già in libreria ho prenotato delle novità proprio in tema.
Nel frattempo, giusto ieri, mi sono imbattuta nel video di Francesca Cavallo (una delle autrici di Storie della buonanotte per bambine ribelli e di Elfi al quinto piano) che dà qualche suggerimento su come affrontare il tema Coronavirus con i bambini.

Qui il video di Francesca Cavallo.

A questo proposito, anche se non tratta letteratura, vi consiglio di seguire anche Luca Mazzucchelli e le sue stories dedicate alla routine che si stravolge, alla progettualità che salta e alle nostre certezze che vengono messe in discussione.

Qui il link al sito di Luca Mazzucchelli e qui al suo profilo Instagram dove, nelle storie in evidenza, c’è il tondino Coronavirus.
Segnalo anche che insieme a Mindwork hanno attivato un servizio di consulenza psicologica per chi è nella zona rossa.
Un servizio che, sono certa, anche tante altre attività territoriale hanno attivato.

Fonte: Pinterest. Illustrazione di Tom Haugomat.

3. Per studiare e (in)formarsi

Per chi come me lavora in un negozio, la routine non ha subìto grossi cambiamenti.
Ma per chi questi giorni si stanno traducendo in permanenza forzata a casa, bisogna pensare che ci è stato dato del tempo e va usato.

Sposo in pieno quello che emerge dall’ultimo post scritto da un’altra persona che seguo con grandissimo interesse sui suoi canali.
Annalisa Falcone su ig è conosciuta come Diario di un’educatrice.
E’, ovviamente, un’educatrice, vive a Londra, ogni tanto fa stories dalle librerie londinesi per cui mi ritrovo a sbavare e…è una vera autorità in termini di saggistica di formazione legata al suo ambito.

Proprio pochi giorni fa Annalisa ha pubblicato un post dal titolo La formazione è sempre la soluzione: consigli per gli educatori.

Tra voi che mi leggete ci sono tanti insegnanti ed educatori.
Il post di Annalisa vi sarà sicuramente di ispirazione, come dal resto tutto il suo sito.

Penso ai moltissimi insegnanti che da casa si stanno aggiornando per fornire un migliore servizio ai propri alunni utilizzando la tecnologia per la formazione continua: chi mandando degli audio delle lezioni, chi usando skype, hangouts o youtube.

Ecco qualche suggerimento per voi insegnanti, per trovare qualche risorsa in più (in termini di ispirazione o di tecnica):

Prof and the city: si chiama Letizia Mazzanti, è una professoressa ed è un portento per quanto riguarda la didattica digitale. Seguitela su instagram, guardate le sue stories. E’ un esempio di come si possano fare uno splendido utilizzo per trasformare una professione che vive nella realtà in un’occasione per raggiungere le menti a distanza.

Un tutorial di Prof and the city per imparare a creare lezioni a distanza

Antonella Capetti: di lei ho parlato anche in altre occasioni, perché è la creatrice di Apedario, blog dove Antonella raccoglie le sue osservazioni sui migliori albi illustrati utilizzati per insegnare a leggere e a scrivere.
Leggere il suo blog è una boccata di ossigeno che dà nuova linfa alla didattica attraverso la bellezza degli albi illustrati.
In questi giorni Antonella ha continuato a leggere storie per i suoi bambini, utilizzando i video su fb (qui un esempio).

Antonella Ranieri l’ho conosciuta (per ora solo virtualmente) grazie a una segnalazione dei Topipittori. Antonella lavora moltissimo nella formazione degli insegnanti (argomento a me carissimo) e proprio ieri ho intravisto questo video che pubblicizza un bellissimo webinar dal titolo Per fare un libro.
Se fossi un’insegnante in questo momento mi andrei a vedere tutto quello che fa Antonella Ranieri…e mi iscriverei al volo questo webinar!

Lezioni sul Sofà è un’idea partita dall’autore per ragazzi Matteo Corradini e che ha colto immediatamente l’occasione: il saper rispondere ad una domanda prima ancora questa potesse essere espressa.
Il sito è andato online proprio quando le scuole hanno chiuso le loro porte: niente scuola, ma nemmeno la possibilità di andare per strada. Che fare per combattere la noia?
Corradini ha raccolto intorno a sé gli autori di libri per ragazzi e ha chiesto loro di fare delle lezioni proprio a partire da libri e albi illustrati.
Nasce così Lezioni sul sofà, che naturalmente non si rivolge solo ai bambini.
Gli insegnanti, gli educatori, i formatori ma anche professionisti che provengono da altri settori troveranno ottimo materiale.

Un esempio di laboratorio che trovate su Lezioni sul sofà insieme a letture, audio e tante idee. Non solo per i momenti di crisi.

Insegnanti 2.0: c’è infine questa pagina fb cui è annessa un prezioso gruppo facebook dove gli insegnanti più smanettoni si scambiano consigli e informazioni su pratiche di didattica digitale ma comunque efficace. E’ qui che per la prima volta ho letto di nomi e strumenti mai sentiti ma che possono essere autenticamente preziosi per la formazione: da Classroom a Weschool, i moduli di Google o Worksheets passando per tutti i software per la creazione di presentazioni o di epub.

Poiché è verissimo che la formazione è sempre la soluzione, tutti possono approfittare del tempo che ci è stato dato per nutrirsi con nuove competenze e sfruttare al massimo gli strumenti del web.

Solidarietà digitale: se siete in zona rossa, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha messo a disposizione alcune risorse gratuite. Qui la pagina di accesso.

Mlol: una piattaforma di prestito digitale free per ebook. Non mi ci sono ancora addentrata ma conto di farlo presto. Qui il link.

La formazione online: qualsiasi sia la vostra professione, sono certa esista una piattaforma dove seguire corsi di aggiornamento online. In Italia ce ne sono tantissime e poi, per chi parla inglese, si apre tutto il mondo della formazione online americano.
Io in questo momento amo formarmi sulla parte di personal branding e mi piacerebbe incrementare la scrittura per cui sto attenta a siti come Zandegù,Langue&Parole, Silvia Lanfranchi, Corsetty.

Se avete siti di webinar o di corsi online da consigliare sarò felice di raccoglierli.

Fonte: Pinterest

4. Leggere è divertente e fa passare il tempo. Da soli, in compagnia e con i bambini.

Una motivazione banale: si legge per svago e per piacere.
E anche quando si legge qualcosa di frivolo, di leggero, di totalmente avulso al mondo del lavoro e dell’attualità…bè, leggere è una delle poche pratiche che fa bene anche quando la si fa per piacere.
Aiuta a fare quella cosa di cui ho già parlato: nutrire il cervello.

Per stimolare la curiosità: il web è pieno di cose curiose e intelligenti, di persone che raccontano cose interessanti, di profili e blog che danno un sacco di idee su cui riflettere. Raccogliere tutto è impossibile ma in questo momento instagram sta dando il meglio di sé (Bookblister segnalava che giusto stamattina le stories della Triennale mostrano dei performer che si aggirano interagendo con gli oggetti di design).

Se poi volete leggere insieme ai bambini, il tutto si fa ancora più prezioso.
Il lettore da giovane nasce e si sviluppa grazie a tutto quello che il libro crea: principalmente il lettore si nutre delle emozioni che il libro gli fa provare. Ma anche il contesto, il momento di condivisione con i genitori e con chi legge per lui vanno a formare il piacere della lettura.

Tra le cose che si possono fare per godere di questo piacere potete, ad esempio, iscrivervi a Storytel o Audible che hanno entrambi la prova gratuita.
Io sono abbonata a Storytel ed è bellissimo spaziare tra moltissimi libri e podcast meravigliosi.

Se invece non potete fare a meno dei libri cartacei, questo è il momento migliore per seguire sui social un po’ di librerie indipendenti.

I librai indipendenti in questo momento sono quelli che da un lato rischiano di soffrire di più, ma che dall’altro stanno mostrando la vera forza: passione, missione, inventiva al servizio dei lettori.

I momenti di crisi sono quelli che devono tirare fuori dalle persone l’inventiva, la capacità di trasformarsi.
E di saper essere un servizio per gli altri.

Moltissime librerie indipendenti di Italia si sono attrezzate per fare le consegne a domicilio. Perché chiamare Amazon quando puoi chiamare il tuo libraio e magari scambiare due parole sul portone di casa?
Il sito racconta un libraio ne ha raccolte un po’, ecco il link.

Due esempi di librai a domicilio tra le tante iniziative. A sinistra La confraternita dell’uva di Bologna (che porta pure il vino!) e a destra Le notti bianche di Vigevano.

Ci sono le librerie per ragazzi che stanno continuando a fare quello che fanno tutti i giorni, tutto l’anno: far appassionare i giovani lettori alle storie.
C’è la libreria Lettera22 di Mazara del Vallo che fa le favole al telefono. Voi telefonate, loro leggono una favola.
C’è la libreria Wilhelm Meister di San Daniele del Friuli che ha girato delle piccole clip video di brevi storie che condividerà con insegnanti e genitori che vorranno mostrarle ai bambini.
C’è la Libreria dei ragazzi di Milano che ogni mattina fa una diretta video sulla pagina fb in cui legge una storia.
E chissà quante altre stanno facendo il massimo per non fermarsi.

Ci sono librerie dei piccoli centri che continuano a fare il loro lavoro, nel rispetto delle norme laddove sono previste.
Se abitate nei piccoli centri, sostenetele andando da loro.
E anche le librerie dei grandi centri continuano a lavorare, da un lato soffrendo anche di più per il fortissimo calo di clientela.
Ma i librai sono lì.

Alla domanda perché leggere in momenti di crisi credo di aver dato molteplice risposta.

Tutto è riassumibile nell’immagine di un orto: il terreno è la nostra persona, il nostro cervello. L’acqua e il nutrimento vengono dalla lettura e da tutto quel circolo di scambio che si genera intorno ai libri: conoscenze, informazioni e discussioni. I frutti arriveranno, e a quel punto potranno essere donati.

Fonte: Pinterest

Perché i momenti di crisi servono a imparare, migliorare e poter essere di aiuto agli altri.

Cosa sto leggendo?

In questo momento io sto leggendo questi libri:
La vita inizia quando finisce il divano, Veronica “Spora” Benini, Dea
L’evoluzione di Calpurnia, Jacqueline Kelly, Salani
Questa è l’America, Francesco Costa, Mondadori
Poetry Therapy, D.Bulfaro, Millegru Edizioni

Nutro la mia testa.
E se avete necessità di nutrirvi anche voi, se avete bisogno di strumenti da trovare nei libri, negli albi o in altra letteratura scrivetemi che vi darò una bibliografia ragionata (ragionando insieme): stefania.ciocca@gmail.com

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