Cattive Ragazze

Cattive Ragazze: il miglior libro che parla di donne

Cattive Ragazze è una graphic novel edita da Sinnos.

E queste sono le informazioni tecniche basilari.

Ma Cattive Ragazze è molto, molto di più.

Cattive Ragazze, ad oggi, rimane il primo e l’unico vero libro in grado di parlare di donne in maniera innovativa.
E ha visto la luce nel 2013, ben prima dell’ondata di bambine ribelli, bambine sportive, bambine scienziate, bambine tuttologhe, bambine che dicono no, bambine che dicono sì.

Cattive Ragazze adotta il formato della graphic novel per raccontare, in 15 brevi capitoli, 15 donne “rivoluzionare”, ciascuna a suo modo e ciascuna in un’epoca storica ben precisa.

Avevo parlato già in due occasioni di questo prodotto unico e bellissimo, potete andare a rileggere i pezzi qui di seguito.
Leggi: Le amiche che vorresti e dove trovarle e Noi siamo tempesta.

Di seguito perché, secondo me, Cattive Ragazze rimane il migliore libro dedicato alle donne rivoluzionarie di sempre.
E perché andrebbe letto, ancora e ancora e ancora.

Cattive Ragazze

Cattive Ragazze nasce nel 2013: la graphic novel come genere ovviamente c’era già anche se meno diffusa di oggi, così come esistevano già libri dedicati alle figure femminili (con buona pace di chi ha creato certi libri con l’obiettivo di sopperire a un vuoto di mercato).
Ma il linguaggio graphic non era ancora stato usato per veicolare dei contenuti che insieme al piacere della lettura divulgassero anche un pensiero di respiro storico e di attualità.

Cosa succedeva nel 2013?
Da tempo i telegiornali passavano le immagini di politica mescolata ad un uso dell’immagine della donna non propriamente educativo.
Di lì a poco sarebbe nato il movimento Ni una menos, diventato poi in Italia Non una di meno.

Nel 2013 stava iniziando a maturare, molto alla lontana, la necessità di una coscienza condivisa che parlasse di donne e di femminismo.

Della Passerelli, direttrice editoriale di Sinnos, aveva iniziato a capire che qualcosa si muoveva in quella direzione.
Ma Della non è un editore che segue solamente la moda e il mercato, anzi.
Se dovessimo giudicare l’editore semplicemente dalle regole di mercato e di marketing, di pura vendibilità, verrebbe da dire che Sinnos è talmente tanto in grado di arrivare alle necessità del pubblico da saperlo fare con troppo anticipo.
Cioè quando ancora il pubblico non è pronto.
E per me questo è il loro valore immenso: saper vedere, saper proporre, saper fare.
Si chiama intelligenza e lungimiranza.

Sinnos ha il pregio di essere una casa editrice che si mette a servizio dei lettori, del bisogno di leggere inteso come possibilità di crescita, di insegnamento, di conoscenza di storie che possano essere di ispirazione.

Della, durante la nostra chiacchierata, ha subito detto che i libri che parlavano di donne ci sono sempre stati: basta citare Dalla parte delle bambine, una collana nata negli anni ’70 che pubblicava fiabe femministe dedicate a bambini e bambine.
Alcuni di quegli albi illustrati sono pubblicati oggi da Motta Junior, come il classico Rosaconfetto.

Oppure la collana Belle, astute e coraggiose di EL/Einaudi ragazzi.

Il mercato non era vuoto, come alcuni fenomeno hanno detto, eppure si era resa conto che qualcosa mancava.

Della Passerelli girava e gira molto nelle scuole, è a stretto contatto con i ragazzi, con ciò che sognano e con ciò che (non) sanno.

A mancare tra i ragazzi era la conoscenza di alcune storie.
Che non riguardavano solo il mondo femminile, ma la storia stessa in cui stavano vivendo.

Si era resa conto, ad esempio, che tra i ragazzi nessuno conosceva la storia di Franca Viola, “la nostra Rosa Parks” come la definisce lei.

Ma come tutte le storie belle, anche questa trova il suo zenith nel momento in cui Della incontra Assia Petricelli e Sergio Riccardi, rispettivamente l’autrice e il disegnatore di Cattive Ragazze.

Dice Della: “L’autrice si è presentata con 150 ritratti femminili, ma noi ne abbiamo scelti 15 che avessero un valore per il ‘900 e che costituissero un percorso di conoscenza e consapevolezza”.

Perché questo è il punto centrale.

Cattive ragazze non è un catalogo di donne famose e ribelli.
E la Storia che viene raccontata da un punto di vista meno conosciuto.

Sono storie di donne che hanno dovuto lottare per vedere riconosciuti dei diritti, a volte banali come l’andare in bicicletta, a volte fondamentali come il diritto di rifiutarsi di sposare il proprio stupratore.

Ogni figura si lega al periodo storico, e questo rende Cattive Ragazze un libro importantissimo per la conoscenza dei contesti storici di ambientazione di ogni singola vicenda.
Un libro perfetto per accompagnare il tradizionale studio della storia in classe.

Cattive Ragazze

Ognuna delle Cattive Ragazze si lega a un tema, a un tempo storico, ad un argomento che soprattutto in classe può aprire un percorso di discussione, di dibattito e di approfondimento.

Noterete che alcune figure sono ancora oggi poco note, altre invece sono entrate nello scenario editoriale quest’anno, sempre per colpa (o merito?) delle mode del momento.

Olympe de Gouges > ambientato durante la Rivoluzione Francese, racconta di questa donna che prese parte attiva alla Rivoluzione, ma che fu ghigliottinata dai suoi stessi compagni perché voleva il diritto di voto per le donne.

Nellie Bly > la prima donna a inventare il giornalismo d’inchiesta sotto copertura negli Stati Uniti di metà ‘800. E a compiere il giro del mondo in meno di 80 giorni ricevendo anche i complimenti dallo stesso Jules Verne. Oggi, nel 2019, Nellie Bly è stata riscoperta dall’editoria: tanti hanno deciso di parlarne, a partire da Bompiani e La Corte Editore nel settore adulti, e per ora Mondadori Ragazzi con Sara Rattaro per i più giovani.
Ma ne arriveranno altri.
Un altro punto alla lungimiranza di Sinnos!

Elvira Coda Notari > qui si parla di storia del cinema: quando il cinema era ai suoi primi anni di vita, una donna che viveva a Napoli decise di produrre e realizzare film che potessero essere vicini alla realtà delle persone che la circondavano. Ma per anni e anni a comparire fu solo il nome del marito che insieme a lei realizzava questi film.

Nawal El Saadawi > qui si parla di attualità legata al medio oriente, di infibulazione, di diritti delle donne e di rivoluzione. Un capitolo che è necessario aprire nelle classi.

Antonia Masanello > la sua storia si svolge durante l’Unità di Italia, perché Antonia si travestì da uomo per combattere al fianco di Garibaldi per “fare l’Italia”.

Marie Curie > con la storia di Marie Curie si può parlare di scienza, di medicina, di Premio Nobel.

Aleksandra Kollontaj > la sua storia si mescola alla storia della Russia e della Rivoluzione d’Ottobre. Anche lei allontanata dai compagni perchè la sua figura non coincideva con quello doveva essere la donna allora.

Alfonsina Morini Strada > prima donna a correre il Giro d’Italia insieme agli uomini. Arrivò al termine fuori gara ma è un esempio di ostinazione e tenacia.

Angela Davies > ci racconta le persecuzioni razziali, i movimenti delle Black Panthers e della difesa dei diritti negli Stati Uniti degli anni ’70.

Claude Cahun > ammetto che non conoscevo questo intrigante personaggio. Una donna che scelse di avere un nome ambivalente e un cognome d’arte. Fotografa e legata al mondo dellle avanguardie artistiche era in grado di sorprendere e scandalizzare. Lei e la sua compagna riuscirono a farsi beffe di tutti, nazisti compresi.

Domitila Barrios de Chungara > perché la figura di Che Guevara è così legata alla Rivoluzione nei paesi Sudamericani? Qual era il contesto che ha spinto quell’uomo a far la rivoluzione? La storia di Domitila è uno spaccato della vita dei minatori della Bolivia e della loro lotta per i diritti, come lavoratori e come donne.

Franca Viola > “La nostra Roska Parks”: la sua storia racconta un’Italia di non molto tempo fa dove uno stupro non era reato se veniva “ripagato” da un matrimonio riparatore. Franca Viola si rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva presa con la forza e andò contro di lui in tribunale.

Miriam Makeba > Conosciuta ai più come cantante di un famoso pezzo intitolato Pata Pata, Miriam viaggiò per il mondo lasciandosi alle spalle l’Apartheid del suo paese ma rendendo famose le canzoni della sua terra. Ascoltate bene le parole di Pata Pata: quando parla inglese Miriam spiega che cos’è e dove si balla. Un modo diverso di trasmettere conoscenza e tradizione.
Immaginate di farla ascoltare in classe…

Hedy Lamarr > Bellissima donna dedicata al cinema (fu una delle prime attrici a girare scene di nudo). Ma solo recentemente si è scoperto che Hedy era una studentessa di ingegneria e che oggi dobbiamo anche lei  e al suo desiderio di lottare contro il nazismo, l’utilizzo di qualcosa ormai alla portata di tutti: la rete wireless.

Onorina Brambilla > la sua storia racconta la Seconda Guerra Mondiale vista dagli occhi dei Partigiani.

Perché Cattive Ragazze mi piace così tanto?

  • La prospettiva storica globale
  • Il racconto di una porzione di vita che permette ai ragazzi di sviluppare quelle storie, creando, cercando studiando o facendo il gioco del “cosa sarebbe successo se…”.
  • Perché in un mondo in cui il femminismo tra diventando battagliero all’eccesso in maniera esclusivista, Cattive Ragazze racconta le storie con intelligenza e lo fa  fornendo strumenti, aprendo la mente, informando.
  • Perché il suo target è globale e trasversale: se letto a scuola si presta alla conoscenza e alla rielaborazione (che donne vorrebbero scoprire i ragazzi?); letto tra i 20 e 30 anni aiuta a sviluppare consapevolezza e dopo…Dopo è sempre un libro bellissimo, per contenuti, per forma, per riflessioni.
  • Cattive Ragazze è un libro onesto: da quella sfilza di cataloghi di donne che cosa emerge? Che puoi essere tutto, basta trovare un’ispirazione. Ma non è così: nella vita si fatica, si studia, si lotta…e solo quando hai qualcosa per lottare diventi il tuo straordinario quotidiano.

Aggiungo un altro motivo, che parla di uomini.
Perché Cattive Ragazze racconta di uomini altrettanto valorosi delle donne protagoniste: una volta si diceva “dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Secondo me non è più questione di davanti o dietro.
Gli esempi vincenti vedono una persona accanto a un’altra persona.

Malala ha sempre avuto accanto suo padre, fin dal primo momento.
E l’Alfonsina di Cattive Ragazze, che desiderava solo andare in bicicletta e viene invece spinta verso il matrimonio dalla famiglia per “rimettere la testa a posto”, riceve dal suo sposo in dono di nozze…una bicicletta.
O il padre di Franca Viola, che non esita a mettersi contro ad un paese e alla mafia stessa per appoggiare la figlia nella sua lotta.

Cattive Ragazze non parla la lingua del femminismo esclusivista che attacca l’uomo e il patriarcato.
Parla di storie di donne che si sono scontrate con un sistema dominante sbagliato ma che in alcuni casi (non sempre!) hanno trovato il sostegno di chi la pensava come loro.
Di chi credeva in loro.

Farsi raccontare questo libro da Della vuol dire farsi travolgere dal suo incontenibile entusiasmo accompagnato da una trascinante passione e da un’energia vulcanica.

Della ha aggiunto: “Cattive Ragazze non era un catalogo. Quello che si vede oggi, tutti quei prodotti, sembrano dei cataloghi e il rischio di fare un catalogo è quello di far diventare questo argomento ovvio. Non abbiamo bisogno di ridurre all’ovvio”.

Cattive Ragazze nacque come scelta intrepida, perché sino a quel momento Sinnos non aveva mai realizzato graphic novel.
E’ stata la prima, in tante cose.
E per me la migliore.

Qui potete guardare l’offerta di Sinnos per le scuole.

Se avete bisogno di una mini guida d’orientamento nella scelta di questo o quel progetto/libro, scrivetemi che mi divertirò a seguirvi e consigliarvi.

 

 

 

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