Qualcosa che non vedrete in Italia | Quai n°2 pour Ukiyo

Aggirandomi tra gli stand stranieri della Bologna Children’s Book Fair ho visto questo libro.

Quai n°2 pour Ukiyo di Tadayoshi Kajino della casa editrice francese Lirabelle ha un formato grande, 30×40 cm, e una copertina luminosa.

L’interno è spettacolare.

E’ stato inevitabile essere attratta in maniera magnetica da questo libro.
E a mia discolpa posso affermare che non ero sola: la fida compagna di avventure libresche Ilaria si è lasciata attrarre tanto quanto me.

L’editore è di Nimes e deve essere rimasto colpito dai nostri occhi a cuore per cui ci ha mostrato per bene il libro, raccontandoci qualche aneddoto.

Quai n°2 pour Ukiyo di Tadayoshi Kajino è un albo illustrato senza parole.
La grande metafora del libro è quella del viaggio in treno come viaggio della vita.
Un viaggio lento, ricco di incontri, che attraversa le stagioni.

Un silent book la cui inquadratura, quasi sempre la stessa, occupa  tutta la doppia pagina arrivando a misurare 80 cm quando aperto.

L’illustrazione principale è quella di un binario su cui passano i vagoni di un treno: a volte una porzione, a volte per intero, a volte negli interni, a volte fermo in qualche stazione.

Quai n°2 pour Ukiyo

E’ che però questi treni non sono proprio treni normali…
E anche le stazioni, non sono stazioni come ci immaginiamo.

Su questi binari della vita tutto è popolato in maniera bizzarra.
I vagoni sono zone di passaggio o di ristoro, di contemplazione o di relax.
E sono circondati in maniera potente dalla natura.

Gli alberi, così come il passaggio delle stagioni, occupano una parte importante della narrazione.

Quai n°2 pour Ukiyo è in realtà la seconda parte di una storia iniziata nel 2015 con l’albo Un ticket pour Shitamachi, stesso autore e stessa casa editrice.
Stesso formato, stesse inquadrature, ma qui abbiamo come protagonista un anziano signore che sta per passare il testimone del suo treno a un giovane.

Quai n°2 pour Ukiyo parte da quel giovane.

Un ragazzo un giorno vede una ragazza ferma in una stazione.
La vede salire su un altro vagone e per qualche pagina, tra i numerosi dettagli, cerchiamo tra la gente le loro figure.

Poi si apre l’illustrazione di un vagone che ha la forma di una piscina.
Gli alberi intorno sono verdi, è estate.

I due ragazzi qui si conoscono per la prima volta.
L’estate inizia a rosseggiare e l’autunno è alle porte.
I due ragazzi sono ora innamorati.

Quai n°2 pour Ukiyo

Camminano insieme lungo i vagoni.

Chi segue i due innamorati osserva con foga le pagine.
Da un lato vuole seguire la storia dei due giovani, ma dall’altro lo sguardo è attirato dagli innumerevoli dettagli di queste splendide tavole.

Man mano che la storia procede e le stagioni cambiano, la luminosità del libro si fa via via più intensa.

Più ci si avvicina alle stagioni più belle della vita e più l’amore si intensifica.
Le pagina si illuminano, sembra davvero di vedere la luce riflessa del sole.

Sul finire dell’autunno, in una sera di pioggia, i due ragazzi assistono ad un concerto.

Questa tavola è splendida: si apre sino a raggiungere 120 cm di larghezza.
I dettagli sono infiniti, l’atmosfera è magica.
E i due innamorati siedono sul ricciolo di un violino.
Ed è la notte in cui iniziano una nuova vita insieme, scandita poco dopo dalla nascita di un bambino.

In corrispondenza di questa nuova nascita la luminosità delle pagine diventa quasi accecante.
L’autunno passa e arriva la neve e i due ragazzi sono sempre una famiglia.

La struttura narrativa di Quai n°2 pour Ukiyo è sfuggente, è poetica, si interrompe sotto la neve.
E sembra di essere al cospetto di un gigantesco haiku per immagini, il cui ultimo verso può essere il primo, può essere quello centrale e non determina una fine.

Una velata malinconia si accompagna alla magia.

Raccontare Quai n°2 pour Ukiyo non è facile.
Va sfogliato e bisogna perdercisi per, forse, ritrovarsi.

Le uniche parole del libro le trovate all’inizio, che tradotte suonano più o meno così:

A tutti i viaggiatori,
partenza imminente per Ukiyo quai numero 2.
Il treno si fermerà nelle stazioni di:
Rikka
Bōshu
Taisho
Hakuro
Sōkō
Shōsetsu
Daikan
I viaggiatori sono invitati a salire a bordo.
Partenza imminente per Ukiyo quai numero 2.

I rumori sordi delle locomotive.
I ferri che sbattono, il fischio che risuona, il sipario che si leva, il segnale di partenza.
Attenzione, si parte!

 

Quai n°2 pour Ukiyo è un albo illustrato che non vedremo in Italia.

Ho chiesto all’editore francese se qualche italiano avesse acquisito i diritti ma lui ha detto che per l’Italia, così come per alcuni altri mercati esteri, il libro costerebbe troppo per il pubblico.

In Francia è venduto a 39€, i costi di produzione sono alti dovuti alla splendida fattura del libro.
Da noi in Italia finirebbe per costare davvero tanto e chi lo sa se agli editori converrebbe investire in una produzione così esosa!

Qui, sul sito della casa editrice Lirabelle, potete sfogliare la meraviglia di questo albo.

In realtà a me viene da osservare che il pubblico ci sarebbe eccome.

Con Quai n°2 pour Ukiyo sembra di essere al cospetto di Incontri e Disincontri di Jimmy Liao, ma portato all’ennesima potenza.

Il pubblico che ha amato Jimmy Liao non potrebbe mai fare a meno di innamorarsi delle tavole di Tadayoshi Kajino.

Qui sotto trovare un mio video dai binari lenti di una vecchia ferrovia.
Ho cercato di raccontarvi, e di mostrarvi, lo splendore di Quai n°2 pour Ukiyo.

Non lo so se ci sono riuscita, perché dal resto sarebbe come spiegare il rosso dell’autunno.

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