L’imprevedibile caso del bambino alla finestra di Lisa Thompson, Dea

L’imprevedibile caso del bambino alla finestra è una nuova uscita firmata Dea.
La scrittrice Lisa Thompson ha realizzato un bel giallo con collaudati meccanismi della narrativa del mistero.

L’imprevedibile caso del bambino alla finestra è un perfetto libro “acchiappa-lettori”.

La trama è semplice: Matthew non esce dalla sua camera. Da qualche anno ha sviluppato un disturbo ossessivo-compulsivo per cui si lava le mani innumerevoli volte al giorno e fatica a interagire normalmente con tutto ciò che esterno alla sua stanza.
Vive come un pesce in acquario. E qui ci torneremo dopo.
La sua distrazione consiste nel guardare fuori dalla finestra annotando ciò che il vicinato fa.
E sarà proprio grazie al suo spirito di osservazione e ai suoi appunti che si potrà risolvere il mistero del bambino dei vicini, misteriosamente scomparso nel nulla.

Non è solo la semplice risoluzione di un mistero a rendere affascinante e ben riuscito il romanzo L’imprevedibile caso del bambino alla finestra, ma è anche il sapiente mix di emozioni e interazioni umane.

La psicologia di Matthew è ben costruita: il suo disturbo non è calato dall’alto ma ha un’origine ben precisa.
Un’origine alla quale i suoi genitori non hanno dato peso e poi, troppo presi dalla quotidianità, dai problemi e infine dal peggiorare della situazione di Matthew, hanno dimenticato.

Ed è proprio nel non affrontare le questioni, nel non dare voce alle paure, alle ansie e alle fragilità che si annida la vera forza del romanzo.

Capire ciò che non si dice, avere empatia, leggere gli altri aiuta ad essere persone migliori. Non ci si può limitare ad osservarle dall’esterno senza intervenire, senza voler conoscere, senza “sporcarsi le mani”.

Il titolo del romanzo rimanda, e più avanti vedremo perché, a Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte.
Forse a convincermi poco è proprio il titolo che cerca di cavalcare l’onda di successi similari, quando L’imprevedibile caso del bambino alla finestra ha tutte le carte in regola per avere successo in autonomia.

Il titolo originale è The Goldfish Boy: il bambino-pesce rosso, proprio perché là sempre dietro a una finestra Matthew viene preso in giro e paragonato a un pesce in un acquario.

L’imprevedibile caso del bambino alla finestra è perfetto a partire dai 10 anni.

Ma secondo me non è un libro (solo) per ragazzi.

Come spesso dico, e in fondo si tratta di uno dei fondamenti di questo sito, i bei libri, siano essi illustrati e formalmente definiti “per ragazzi”, non devono avere limiti di età.

L’imprevedibile caso del bambino alla finestra di Lisa Thompson si inserisce in realtà in un filone particolare per via di due caratteristiche principali:
1. E’ un giallo
2. Ha un protagonista molto giovane con dei disturbi più o meno lievi

Possiamo inserire L’imprevedibile caso del bambino alla finestra nel filone che comprende Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Haddon (Einaudi), Il mistero del London Eye della Dowd (Uovonero), A bocca chiusa non si vedono i pensieri di Ludwig (Harper&Collins).

Sono tutti romanzi gialli, hanno tutti dei giovani protagonisti con delle caratteristiche che li rendono “diversi”.

E’ vero, Matthew ha sviluppato un disturbo ossessivo-compulsivo in seguito ad una vicenda drammatica non risolta, mentre i tre protagonisti dei romanzi citati sono caratterizzati da diversi gradi dello spettro autistico.
Ma non si può negare che le caratteristiche li rendano similari.
E sono tutti ben costruiti.

Vi svelo un segreto: non sono tutti libri per ragazzi.

Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd, edito da Uovonero è forse l’unico che appartiene ad un editore per ragazzi e questo è il libro acchiappa-lettori per eccellenza, provare per credere.

A bocca chiusa non si vedono i pensieri, di Benjamin Ludwig è edito da Harper & Collins, un editore “per adulti”.

Così è per Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon che è edito da Einaudi.

Ma attenzione: nel suo paese d’origine Lo strano caso del cane uccido a mezzanotte è pubblicato nel settore ragazzi.
Perché da noi è nella narrativa adulta?

Perché più di tutti, Einaudi ha capito che non ci deve essere distinzione netta o limite tra un buon libro e i suoi lettori.
E se io so che i libri per ragazzi nascondono perle, il lettore medio che entra in libreria si lascia frenare e nella sezione per ragazzi non ci mette piede.

Einaudi, non a caso, ha nel suo catalogo Il Giovane Holden che, mi duole dirlo, oggi se fosse pubblicato purtroppo potrebbe essere etichettato come narrativa Young Adult.

Einaudi sta consolidando sempre di più una linea editoriale improntata all’esplorazione di giovani protagonisti nei confronti della vita e delle sue difficoltà.

Quindi ora riformulo l’indicazione d’età per L’imprevedibile caso del bambino alla finestra: è adatto a partire dai 10 anni se si è lettori molto giovani. E poi è adatto per tutti quei lettori che non vogliono darsi un limite e sono curiosi e assetati di buone storie.

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