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Di identità e accoglienza negli albi illustrati

Argomenti come identità e albi illustrati, o accoglienza e albi illustrati, sono due volti della stessa medaglia.

Perché accogliere vuol dire dare il benvenuto a qualcuno, far sentire quel qualcuno accetto e quindi parte di qualcosa.

E per accogliere quel qualcuno entro un gruppo bisogna conoscersi, descriversi, narrarsi.
Per descriversi o narrarsi bisogna esplorarsi nelle proprie caratteristiche.

Il genere umano ha delle caratteristiche.
Le persone hanno dei caratteri ed essi formano l’identità.

Ma anche i caratteri hanno a loro volta caratteristiche, che cambiano nel tempo, negli spazi, nelle situazioni.

E quando ci si descrive, di fatto, ci si presenta al mondo.

COLTIVA UN GUSTO PARTICOLARE PER I PICCOLI PIACERI.
TUFFARE LA MANO IN UN SACCO DI LEGUMI,
ROMPERE LA CROSTA DELLA CREME BRULÉE CON LA PUNTA DEL CUCCHIAINO,
E FAR RIMBALZARE I SASSI SUL CANALE ST.MARTIN.

Definirci in base a quello che ci piace e che non ci piace è un modo di presentarci.
Come fa Amelie Poulin in questa famosa sequenza in cui rompe la crosticina della creme brulée.

Ho deciso di raccogliere in un unico post molti articoli che ho dedicato al tema identità e albi illustrati e accoglienza e albi illustrati.

Post in cui parlavo di identità, accoglienza e presentazioni, a scuola o in gruppi.

E L’ETÀ?

Ogni volta scrivo questa avvertenza.
Gli albi illustrati, per loro natura, sono fluidi, sono trasversali, sono crossover.

Chiedere l’età per un albo illustrato significa nella maggior parte dei casi porre un limite.

L’età dipende sempre dal contesto, dall’utilizzo, dallo scopo e dal modo di veicolare un libro.
Gli albi illustrati che vi propongo vanno bene in qualsiasi situazione scolastica dove si parli di accoglienza, ma possono tranquillamente essere utilizzati, in maniera diversa, in altri contesti con altre età.

Lo stesso albo può essere utilizzato per un lettura animata o per essere di stimolo per un’attività creativa in ambiente scolastico.
Possono essere utilizzati con adolescenti oppure essere lo spunto di partenza per parlare di sé in maniera inedita in situazioni differenti, più “adulte”.

Come diceva lo Stregatto “tutto dipende da dove vuoi andare”.

Identità, accoglienza e albi illustrati.

Uno come Antonio, S.Mattiangeli-M.Di Giorgio, Il castoro

Uno come Antonio è un albo all’apparenza semplice, eppure…

Eppure sfogliandolo ci si perde tra descrizioni tanto semplici e profonde che si riflettono prima sui bambini, poi su se stessi bambini e infine su se stessi adulti.

Si riflette sul concetto di identità.

Antonio è uno, nessuno e centomila.

“Con mamma e papà però Antonio è un figlio e si mette in mezzo per farli contenti.
Quando è figlio può essere stanco,
può fare i capricci,
può mettere le sue cose in una borsa
e fare finta di scappare di casa,
ma non tutti i giorni.”

E’ come noi ma è diverso, ha la sua identità, fatta di tante piccole caratteristiche.
E’ uno studente, e a volte può essere distratto.
Quando va in piscina è un atleta, ma quando smette e prende l’autobus è un passeggero.

“Antonio è un tipo tutto d’un pezzo.
Se serve però, il dottore lo smonta e lo guarda per bene.
Nello studio del dottore è un paziente,
ma perde subito la pazienza perché a lui non piace mostrare
il fondo della gola, l’interno delle orecchie
e il resto di quell’Antonio segreto
che è nascosto dentro.”

La narrazione è affidata a qualcuno di esterno ad Antonio: si tratta del suo amico che può descrivere Antonio come compagno di banco ma anche come qualcosa di più che un amico: un migliore amico.

Le parole di Mattiangeli riescono a essere leggere e insieme di grande suggestione, fanno sorridere, vanno dentro al cuore.

L’EQUiLIBRIO DI UNA PERSONA SI MISURA IN BASE ALLA PERCEZIONE CHE NOI ABBIAMO DI NOI STESSI COMPARATA A QUELLA CHE DI NOI HANNO GLI ALTRI.

E’ su questi due piani che Susanna Mattiangeli si sposta abilmente.
Raccontando chi è Antonio: è un bambino con un’essenza e un carattere che solo lui sa, ma che si modificano a seconda delle situazioni.

Il bello di questo albo è che l’individuo si scompone nelle sue singole caratteristiche.
Lo si guarda da più punti di vista, poi si ricompone e alla fine lo sguardo globale è completo.

Se dovessi assimilare questo modo di narrare qualcuno o sé stessi lo assocerei alla tecnica cubista di Picasso: restituire un’immagine unica che ingloba dentro di sé tutte le dimensioni possibili.

Riflettete sui voi stessi.

Chi siete? Siete persone, siete genitori, figli, siete lavoratori, colleghi, dipendenti, responsabili.
E poi siete appassionati di qualcosa, sportivi, lettori.

Siete tante cose e ognuna di queste cose ha una sua sfumatura.
Individuatela, fateci caso, raccontatela.

A CHE PENSI?, L. MOREAU, ORECCHIO ACERBO

Semplicissimo, procede per disvelamento.

E’ un albo illustrato dove ogni personaggio vive un particolare stato d’animo. La sagoma della sua persona si apre e possiamo vedere, per immagini, come quello stato d’animo si figura nella sua testa.

L’attività che si può associare: ritagliare tante sagome neutre e rappresentare il proprio (o altri?) stati d’animo attraverso il disegno.

Sicuramente un’attività di accoglienza adatta ai bambini…ma io, se avessi un ufficio condiviso con i colleghi, realizzerei un grande tabellone, magari a lavagna, con tante sagome quante sono le persone e lascerei loro la possibilità, quotidianamente, di scrivere qualcosa dentro la propria sagoma.

Quindi A che pensi? perfetto anche in ufficio o come attività di team building. 

Credo che iniziare così la giornata, dando una forma tangibile a quello che abbiamo in testa, sia un buon modo per cominciare.
Chiamiamola una forma letterale di design thinking!

Un bellissimo esempio per definire e rendere tangibili i pensieri e le emozioni.
Semplice, perfetto per lavorare con i bambini ma anche in ambito terapeutico sulla definizione di identità.

Non siamo angeli, G.Risari-A.Badalan, Settenove

Il labelling, o teoria dell’etichettamento, è una teoria secondo la quale i comportamenti considerati deviati sono spesso causati dalle etichette stesse che vengono date.

Il labelling non è certamente il tema centrale di questo albo illustrato, ma ne è un derivato.

Questo l’incipit di Non siamo angeli che rende l’idea dell’ingenuità talvolta nascosta dietro al labelling.

L’altro giorno, un signore si è chinato sulla culla del mio fratellino, ha sorriso e ha esclamato: “È proprio un angioletto!”.
“Sono tutti angioletti” gli ha risposto mio papà.
Evidentemente si era dimenticato di quando gli avevo riempito le pantofole di pongo e avevo usato la sua pipa per far le bolle di sapone.
Siamo tutti angioletti?
Non direi.

Quante volte si guarda un bambino e si afferma qualcosa sul suo essere, sulla sua identità, spesso senza nessuna intenzione negativa.

Ma a ben guardare, se definire vuol dire limitare e descrivere in pochi aggettivi, limitare il mondo bambino a una sola definizione diventa una gabbia dell’essere.

Sfatiamo i luoghi comuni: i bambini non sono angelici.
I bambini, esattamente come gli adulti, sono un mondo complesso che non

Io non sono come gli altri, Janik Coat, La Margherita

Questo piccolo albo ha una grafica semplice e procede per binomi.
Sulla pagina sinistra si fa un’affermazione generalista, mentre sulla pagina destra si va nel particolare.

E voi come siete nel generale e nel particolare?
Ad esempio: alle persone piace parlare.
Stefania però è introversa, lei preferisce leggere (sì, anche leggere anche le persone).

E’ un gioco, ma come tutti i giochi è qualcosa di serio.

albi illustrati sull'accoglienza

PICCOLI MONDI, COLLET-CHEBRET, COCCOLE BOOKS

Nel titolo e nelle intenzioni è simile a Un piccolo mondo, anche se diverso come svolgimento.

Rimane il tema di base, ovvero la presentazione delle persone come tanti piccoli universi con caratteristiche proprie.
Dall’incontro e dallo scambio si conoscono nuove possibilità e ci si arricchisce.

Lo consiglio non oltre la scuola elementare

Cattivi come noi, C.Perrin, PANINI

Un albo illustrato di grande formato che riflette sull’identità e che racchiude le caratteristiche di tre famosi cattivi delle favole: il lupo, la strega, l’orco.

L’albo ha una fattura incredibile, perché per ogni pagina dedicata a un personaggio c’è un’eloquente e ironica scheda descrittiva.

Ma soprattutto il cattivo è composto da tante linguette e finestrelle: il lupo si “apre” e dentro si vede come è fatto, si vede che il suo stomaco è pieno di salsicce, che ha tanta carne fresca e tante maligne risorse.
Esiste anche la versione antitetica, “Buoni come noi”.

Anche perché giocare con le caratteristiche vuole dire individuarle, descriverle e avere l’oggettività per capire se esse siano negative o positive.

UN PICCOLO MONDO, LORICANGI-CRISTINA STORTI GAJANI, FULMINO EDIZIONI

Albo illustrato di cui ho parlato anche qui.
Si adatta al discorso dell’accoglienza perché leggendolo viviamo l’attesa del protagonista che trascorre l’estate in una nuova città, in attesa di cominciare la scuola dove non conosce ancora nessuno.

Due sono gli spunti per lavorare sull’accoglienza.
Uno è costituito dalla domanda che la maestra pone: “Racconta la cosa più bella che ti è successa in spiaggia durante l’estate”, utile dalle elementari alle superiori.

L’altro è costituito dalle bottiglie che il protagonista colleziona dopo averle ritrovate sulla spiaggia: bottiglie di vetro tutte diverse in cui lui immagina mondi.

Mondi perfettamente rappresentati dall’estro dell’illustratrice e che può ispirare un’attività di classe.

Perché lo consiglio fino alle superiori? Perché nelle illustrazioni delle bottiglie c’è tutto un mondo di riferimenti artistici e culturali e perché apre al discorso del collezionismo, della wunderkammer e, per estensione, della descrizione di sé.

IL BIMBOLEONE E ALTRI BAMBINI, G.CLIMA, G.A. MODICA, EDIZIONI CORSARE

Tra gli albi illustrati per presentarsi, questo è sicuramente quello più adatto per un discorso di accoglienza in classe.

Ma anche se a prima vista può sembrare adatto per classi non oltre la quinta elementare, è adatto anche per una prima media.

E’ una sorta di catalogo di bambini descritti attraverso la metafora dell’animale più vicino alla loro natura.
L’accostamento tra il bambino e l’animale consente di delineare delle caratteristiche comuni, e al tempo stesso di sorriderne e di vederle con maggiore consapevolezza.

C’È IL BIMBOGATTO, UN PO’ SELVATICO E UN PO’ COCCOLONE. A VOLTE TI REGALA UN SORRISO, A VOLTE TI DÀ UNA ZAMPATA. PER FAR FELICE UN BIMBOGATTO DEVI FARGLI CAPIRE CHE, OGNI VOLTA CHE VUOLE, PUÒ AVVICINARSI E FARTI LE FUSA.

Il Bimbotoro – Dal sito dell’illustratore https://www.giacomoagnellomodica.it/il-bimboleone-e-altri-bambini-edizioni-corsare/

 

E’ perfetto per i bambini, perché possono giocare a riconoscersi, a presentarsi, a descriversi.
Ed è utile per l’insegnante, perché grazie al gioco del “E tu chi sei?” riesce a stabilire una relazione con i bambini.

E’ un albo illustrato che aiuta a guardarsi dentro, a individuare le caratteristiche, a prendersi sul serio…oppure no. E a capire che tipo di adulto si è…

POSSO ESSERE TUTTO, SPINELLI/LIAO, CAMELOZAMPA

Mi è venuto subito da assimilarlo al Bimboleone perché anche qui abbiamo una lista di possibilità e di caratteristiche appartenenti al mondo bambino. Definizioni, stavolta fantastiche, che i bambini possono darsi.

Jimmy Liao è l’illustratore ma l’autore è Jerry Spinelli, famoso per il suo titolo top, Stargirl (un inno all’unicità di ognuno).
Se con Il Bimboleone si può giocare a riconoscere sé stessi nel mondo animale, in questo albo illustrato si gioca a volare con la fantasia e a comporre le proprie caratteristiche.

L’albo si avvale anche della traduzione poetica di Bruno Tognolini.

Cosa si può essere?
Cucciolacani, Calma-fratellaio, Spara-barzelletta, Scarta-Tutti-Doni…

Un mondo di fantasia, risate e allitterazioni!

albi illustrati sull'accoglienza

PRONTI, VIA!, J.MORSTAD, TERRE DI MEZZO

Un albo illustrato dove, nell’arco di una giornata, possiamo cogliere le infinite possibilità di scelta che abbiamo.

Dove andiamo?
Cosa facciamo?
Come ci vestiamo?

Ogni domanda, ogni possibilità e ogni pagina sono accompagnate da tantissime illustrazioni che presentano molte delle possibilità di scelta.

Tra gli albi illustrati sull’accoglienza è quello che può aiutare un po’ di più chi ha qualche remora e qualche timidezza.

Adatto anche alle medie: immaginate di prendere ad esempio una delle illustrazioni ricche di elementi e di chiedere ai ragazzi di descrivere sé stessi disegnando tutto ciò che può descriverli…

albi illustrati per presentarsi stefania ciocca

I 5 MALFATTI, BEATRICE ALEMAGNA, TOPIPITTORI

Altro albo illustrato decisamente noto.
Di solito lo si utilizza per riflettere come le mancanze, ciò che percepiamo un difetto, siano in realtà caratteristiche nostre, uniche.

E le caratteristiche ci danno valore.
Sono un valore.

Cinque sono i protagonisti di questa storia.
Personaggi che sono definiti “malfatti”, fatti male cioè, perchè apparentemente non sono perfetti.

Uno è bucato, uno è piegato in due, uno è al contrario…
Non si percepiscono malfatti finché un giorno non arriva tra loro un essere perfetto che critica il loro modo di essere.

Se non che quelle caratteristiche che i cinque malfatti hanno, li rendono speciali: se sei fatto al contrario, la tua prospettiva sarà inedita.
Se sei tutto bucato, i dolori ti passeranno attraverso.
E così via.

Tra gli albi illustrati per presentarsi è quello che ha anche più implicazioni filosofiche: diverso e malfatto rispetto a cosa? Qual è il canone di perfezione, se c’è?
E’ un libro che, in maniera sottile, allena il punto di vista.

Leggi anche: Allenare il punto di vista attraverso gli albi illustrati.

I 5 malfatti è perfetto in questi contesti:

– con i bambini per parlare di accoglienza e identità, con una sfumatura di attenzione particolare sul concetto di “diversità”;
– insieme agli adolescenti e ai ragazzi più grandi, perché quando si cresce, crescono i problemi, ci si sente spesso sbagliati e inadeguati, per non parlare del rapporto con la propria fisicità.
– con gli adulti: i nodi irrisolti nei confronti del proprio modo di essere (e a volte del nostro corpo) non passano con l’età…a volte si consolidano, spesso si accettano. Riguardare alle proprie caratteristiche attraverso l’appuntita semplicità di questa storia dona consapevolezza. E aiuta a descrivere con immagini tangibile il proprio valore.

RACCONTARSI PER LISTE

In questa sezione non parlo solo di albi illustrati per presentarsi, ma di una modalità diversa di ragionare su sé stessi: l’elenco.

Ragionare su sé stessi per liste è un altro modo di presentarsi.
Richiede sintesi, attenzione, lucidità ma anche un pizzico di ironia.

In questo caso ho da proporre tre titoli: un albo illustrato, una lettura indicata per la fascia 6/8 anni ma che per significato è molto più crossover e un romanzo per adulti.

La famiglia Lista, Maclear-Sarda, Rizzoli.
Di questo albo ho parlato anche  qui.

Tra gli albi illustrati per presentarsi lo trovo più adatto per una fascia di età più grande, diciamo dalla quinta elementare in su.

Il motivo?
E’ un albo illustrato che gioca su tre elementi:
– le liste
– l’ironia
– l’inaspettato

La famiglia Lista è una famiglia dove tutti sono troppo impegnati e si descrivono attraverso liste di abitudini (spesso strambe) che hanno.
Tutti sono impegnati a mettere in ordine le cose da fare e a cui pensare, in liste infinite che poco spazio lasciano alla libertà.

albi illustrati per presentarti

La lista per descrivere sé stessi, ciò che ci piace e ciò che non ci piace, è il cuore di un librino dolcissimo pubblicato da Babalibri, dal titolo Vuoi essere mia amica? di Dubuois/Morgenstern.

La lista in questo piccolo libro ha la forma di un questionario che Juliette crea nel momento in cui vuole trovare un’amica.
Un questionario è la sviluppo di una lista e in questo caso la lista è l’elenco dei valori che vorremmo condividere insieme a un amico.

libri per presentarsi

Sapere cosa si vuole da un’amicizia ci fa riflettere su quei valori più profondi….oppure più semplici ma che è bello condividere.
Del tipo “Sei più un’amica da maionese o da ketchup?”.

La lista è alla base di un altro libro, stavolta un romanzo per adulti, uscito da pochi mesi, Ventuno verità sull’amore di M.Dicks dove il protagonista affronta la vita spuntando liste.

E a proposito di liste.
Ecco una scena bellissima, di un film bellissimo.

Un’ultima riflessione che porta a riflettere ancora una volta su di noi.
Se dovessimo rispondere alla domanda Perché vale la pena vivere?, risponderemmo attingendo alla nostra sfera più personale.

Parleremmo di noi stessi, di quello che per noi è importante e bello.

ALTRI SUGGERIMENTI DI ALBI ILLUSTRATI CHE PARLANO DI IDENTITÀ

Come detto, sono tantissimi e altri ottimi siti abbondano di recensione di albi illustrati divisi per temi.
Quella che segue è una mia lista di preferenze.

Chiedimi cosa mi piace, Suzy Lee, Terre di Mezzo editore
Una bimba e il suo papà trascorrono una giornata insieme. Lei domanda a lui “chiedimi cosa mi piace?” che sottintende un “indovina cosa mi piace!”.

Natura dentro, Arianna Papini, Carthusia
Ogni pagina è un animale, poche parole in rima ne raccontano le caratteristiche speciali e universali, cui si accompagnano le emozioni che li rendono unici.

Mi disegni un piccolo principe?, Van Zeveren, Babalibri
Tutti sanno disegnare un piccolo principe, ma la pecorella protagonista della storia no. Chiede aiuto alla mamma e la mamma, anche lei non molto portata per il disegno ma sicura di sé, gli mostra come si possa imparare a vedere qualcosa di diverso, coltivando una propria originalità.

I libri di Leo Lionni, editi da Babalibri
Leo Lionni, col suo tratto unico, ha spesso affrontato il tema dell’identità, del sentirsi diversi all’interno di un gruppo.
Pezzettino, Cornelio, Nicola dove sei stato sono solo alcuni dei titoli più adatti.

Identità, accoglienza e albi illustrati che parlano PROPRIO di scuola

MANCO PER SOGNO, B. ALEMAGNA, TOPIPITTORI

Tra gli albi illustrati sull’accoglienza questo si presta moltissimo per l’avviamento alla scuola primaria e anche alla scuola dell’infanzia.

Adatto cioè al primo distacco consapevole e alle prime paure dei bambini di fronte al nuovo: nuovi amici, nuova routine.
Una nuova indipendenza.

Protagonista è Pasqualina, che proprio non vuole andare a scuola!
Mentre tutti vanno a scuola, Pasqualina è recalcitrante e i genitori faticano non poco a trascinarla fuori di casa.

E qui avviene il colpo di teatro.
Pasqualina urla talmente tanto forte MANCOPERSOGNO! che i genitori rimpiccioliscono.
E così Pasqualina se li porta appresso.

E’ un colpo di teatro perché quante volte i  genitori, per rassicurare i bambini, dicono “Io sono lì con te”?
Beatrice Alemagna rende possibile proprio questo.

E nel gioco del “Come se”, l’autrice si immagina la giornata tipica di un bambino alla scuola materna se con lui nel suo taschino ci fossero i genitori: due genitori un po’ troppo capricciosi che rendono difficoltoso divertirsi e lasciarsi andare.

In fondo, è più bello vivere da soli questa avventura.

Un piccolo inno all’indipendenza giocato tutto sul ribaltamento e sul cambio di prospettiva.

Se volete approfondire vi consiglio anche l’articolo scritto da Scaffale Basso, qui.

CHE COS’È LA SCUOLA? TORTOLINI-SOMÀ, TERRE DI MEZZO

Ma che cos’è la scuola?
Bambini e ragazzi che non si sono mai affacciati al nuovo (prima elementare o prima media) sono pieni di aspettative e anche paure.
I bambini che già la conoscono hanno curiosità e magari timore misto all’idea della noia.

Questo albo illustrato descrive la scuola come un organismo in mutamento.
Un luogo chiuso che però è anche aperto.

E’ un luogo in cui

la somma di tutte le differenze compone la scuola

Ci si scambiano pensieri, si fa amicizia, si insegnano gli errori e l’immaginazione.

Un albo con le splendide illustrazioni di Marco Somà che destruttura e descrive un luogo immaginato, temuto, ambito.

Consiglio questo albo illustrato per l’avviamento alla scuola primaria.

albi illustrarti sull'accoglienza

STANNO ARRIVANDO!, NEEMAN-ALBERTINE, FATATRAC

All’elenco di albi illustrati sull’accoglienza aggiungo questa bonus track, pensata più per maestr* e insegnanti, per farli sorridere della loro non sempre facile quotidianità.

Tutto è giocato sulla paura di una persona.
Una persona che parla di “loro”, qualcuno che “sta arrivando” e che la protagonista nutre con i propri timori.

Loro all’inizio hanno silhouette di mostri e la sapiente mano di Albertine li disegna come colorati, variegati, un mostruoso che non può che far sorridere.

La protagonista ha davvero paura e loro sono sempre più vicini!

Ma chi sono loro?

Lo scenario si delinea: la persona è una maestra, si trova in una classe…e i mostri sono i bambini!

Adorabile e ironico.

Altri albi illustrati per identità e accoglienza a scuola

Sei un viaggio meraviglioso, Nina Laden, Mondadori
Bimbo Bubble va a scuola, M.Ramos, Terre di mezzo
Non si mangiano i compagni di classe, R.Higgins, Nord Sud
Cosa fanno i dinosauri quando è ora della scuola,  Yolen-Teague, Il Castoro
Noi siamo qui, O.Jeffers, Zoolibri
Io sto con Vanessa, Dea
Giulia che aveva un’ombra di bambino, Settenove
Cosa succede a Uma, Reguera, Nubeocho
Tutti contano, Roskifte, Emme Edizioni
La mia scuola ha un nome da maschio, Mattiangeli-Comotto, Lapis
Basta un ciao, Foreman, Pulce
Anselmo va a scuola, G.Zoboli, Topipittori
Come va la scuola?, Babalibri
Vuoi essere mia amica?, Babalibri
La cosa più importante, Orecchio Acerbo
A ritrovar le storie, Edizioni Corsare
Piccolo gufo va a scuola, Mondadori
Tutti i libri di Leo Lionni di Babalibri

E vi suggerisco di guardare anche quei blog e quelle professionalità che hanno trattato il tema accoglienza in classe da vicino.

Ad esempio la lista di libri per iniziare la scuola di Scaffale Basso
Qui il link

Oppure Antonella Capetti, celebre maestra elementare.
Io vi consiglio il suo libro A scuola con gli albi illustrati di Topipittori dove, oltre ad un approfondito capitolo sull’accoglienza, troverete trattati moltissimi temi.
Qui il link al post del suo blog Apedario dove è nato tutto.

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