Bologna Children's Book Fair

Bologna Children’s Book Fair: istruzioni per l’uso (per librai)

La Bologna Children’s Book Fair (o “BCBF” per gli affezionati, o semplicemente “Bologna”) è il classico place to be se lavorate in libreria, anche se non vi sentite appassionati del mondo della letteratura per l’infanzia. Non è raro, già da febbraio, sentir dire a  librai, editori, illustratori e autori “Abbiamo Bologna”, “Vediamoci dopo Bologna”.
E’ un’esperienza immancabile.

Nel film l’Attimo Fuggente, prima della sua più celebre scena, c’è quella in cui il Professor Keating insegna ai suoi ragazzi a guardare le cose da una prospettiva diversa.

Credo che questa scena sia un capitolo fondamentale della mia vita: ogni tanto è proprio necessario fermarsi, cambiare prospettiva e guardare di nuovo le cose che ci circondano.

Alla Bologna Children’s Book Fair, così come in molte altre occasioni di incontro del mondo del libro, ci vado con questo approccio.

Bologna in particolare è un terreno unico: per cinque giorni rappresentanti del mondo editoriale dedicato a illustrazione, bambini e ragazzi si riunisce qui. Lo scorso anno c’erano 100 espositori tondi tondi, provenienti da tutto il mondo.

Ci sono stata due anni fa per la prima volta e devo dire che bella, coinvolgente, frizzante ed emozionante come la Bologna Children’s Book Fair ancora non ce ne sono altre (per fortuna).

E’ una fiera professionale, quindi sono gli editori e gli illustratori a farla da protagonisti; ma andarci da librai è secondo me fondamentale perché la Bologna Children’s Bookfair serve per farsi un’idea globale delle tendenze in corso. Serve per alzarsi in piedi sulla scrivania e guardare come si muovono le tendenze nel mondo editoriale.

Che poi si sa, quello che c’è là, arriva presto o tardi anche qua.

Le tendenze le dettano in pochi, sono direzioni indicate da esigenze sociali e culturali a livello mondiale.
I bravi editori (e quindi a monte ci sono bravi autori ed artisti) realizzano libri che sanno essere attuali e universali.
Quando le tendenze vengono percorse da più persone, diventano mode. E le mode sono armi a doppio taglio, per
ché non sempre sono portate avanti da prodotti di qualità.

Con che approccio un libraio dovrebbe avvicinarsi alla Bologna Children’s Book Fair?

Ecco qui la mia lista:

1. Con curiosità.

Primo step, girare TUTTA la fiera osservando, curiosando, sfogliando. Secondo step, soffermarsi sulle cose che più vi sono piaciute. Questo perché guardare tutto, ma tutto davvero, vi farà incamerare quella visione globale, servirà a trovare le connessioni, le similitudini (le copiature!) e quale direzione il mercato sta prendendo. Soffermarsi su quanto vi è piaciuto serve a voi, per nutrire la passione.

2. Con passione.

Perché se vi piace la narrativa, le buone storie e soprattutto la narrazione differente propria degli albi illustrati, lì troverete pane per i vostri denti. Perché la Fiera è piena di altre persone, adulte come voi, appassionate come voi, di differente estrazione professionale ma sarete tutti accomunati da una caratteristica: trattate questo mondo con enorme dignità. Perché nessuno più di noi sa che questo mondo non è “solo per bambini”. Ed è anche per bambini, perché buone storie e buone immagini costruiscono pensieri critici.

3. Con propositività.

Trovatevi dubbi e curiosità da soddisfare; sceglietevi un paese e andate a scoprirne le caratteristiche attraverso la sua offerta editoriale; guardate chi sono gli editori che vi piacciono, scrivete e andate a conoscerli. Io sono a Milano e di Milano sono tanti bellissimi editori, quindi parto avvantaggiata. Ma per chi non vive in una realtà come la mia, la fiera è occasione di dare un volto. E anche se già conoscete questi volti, bè è sempre bello salutarsi. Anche se, va detto, gli editori hanno una tabella di marcia serratissima in quei giorni, ma fa parte dell’atmosfera dinamica di Bologna.

4. Con la voglia di Conoscere.

Strettamente legato al punto di prima. Fate sì che la fiera sia occasione per ritrovare autori che vi piacciono, che per conoscere di persona librai o altre figure del libro che magari seguite solo sui social.

5. Programmando!
Gli editori e gli stand sono tantissimi, così come gli incontri, le conferenze, gli appuntamenti ufficiali. Senza contare che la fiera è anche occasione per incontrare persone che seguite sui social a distanza.
Serve un buon lavoro di pianificazione.
Anche per andare in bagno…

6. La fiera è occasione di studio.

Ci saranno stand di riviste di settore (come Andersen) o associazioni culturali alle quali abbonarsi a prezzo di fiera. Approfittatene. Se siamo librai, secondo me, è perché abbiamo scelto di studiare per il resto della nostra vita.
E poi ci sono un sacco di cataloghi…

7. Scarpe comode, comode davvero.

La fiera è enorme, posti per sedersi ben pochi (anche se ricordo con amore la Catalogna che aveva allestito delle amache in mezzo alle illustrazioni!).
Si bivacca nei cortili sedendosi per terra.
Quindi bisogna essere agili e comodi.

8. Zainetto. Ripetete con me: zainetto. 

Lo dico ogni anno, poi ogni anno mi affido al buon cuore degli editori conosciuti che mi regalano le loro shopper di tela.
Shopper che dopo 10 minuti vi starà segando via una spalla, piena di cataloghi e flyer.
Zainetto o trolley, la schiena vi ringrazierà.
Cercherò di ricordarmene anche io quest’anno. 

9. Trattenetevi, se potete, fino alla fine.

Non tutti gli editori vendono libri in fiera, ma c’è un bellissimo bookshop. Trattenetevi fino alla fine prima di spendere e spandere, è un po’ come il punto 1. Prima guardate tutto, poi scialacquate 🙂

10. Andate alla Giannino Stoppani

Se avete la fortuna di fermarvi per più di un giorno, fate una scappata in centro a Bologna dove hanno sede la splendida Libreria Giannino Stoppani e la Biblioteca Sala Borsa.

Chi ci sarà quest’anno (2019) alla Bologna Children’s Book Fair?

Io sarò felicissima di fermarmi a fare quattro chiacchiere con persone conosciute solo sui social o che incontro ogni anno proprio qui. A Bologna.
The place to be…

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